Partito Comunista Italiano
Zona Castelli romani e litorale - Comitato regionale
del Lazio
COMUNICATO
Marino, 13 luglio 2022
Roma/Città Metropolitana. Di
Discariche e cittadini di serie C
“Il Partito Comunista Italiano denuncia e conferma
solidarietà e lotta coi cittadini vessati, contro gli affaristi e gli
amministratori di ieri e di oggi. – dicono i dirigenti e attivisti del PCI - Lo
sappiamo, che l’ideona del mega inceneritore a Santa Palomba, oltre che
nascondere una guerra per bande trasversale agli eletti in Regione, Città di
Roma Metropolitana e vari comuni, serve anche a far finta di avere una
emergenza a cui rispondere. Come se tutto fosse accaduto in una notte! In
realtà, gli interessi e le incapacità si intrecciano, volte tutte allo stesso
risultato: latitanza di scelte, permanenza nella gestione del potere, affari
per i soliti noti. Lo abbiamo già detto: la soluzione sta nel “tutto pubblico
nella gestione” facendo fuori gli interessi privati dal ciclo dei rifiuti. E’
l’esatto contrario di quanto sceglie il PD, di quanto hanno scelto i precedenti
amministratori di destra e del M5S negli anni. Ed ecco oggi – prosegue la nota
del Coordinamento PCI - ancora la prepotenza di alcuni gioca con la salute di
molti, ancora siamo costretti a sentire che la capitale d’Italia non
riesce a gestire l’immondizia che
produce, ancora gli incendi del prodotto della raccolta romana “aiutano” a
diminuire i metri cubi depositati nelle buche inferte al territorio. Sono circa
venti anni che gli attacchi del potere romano vengono respinti da un gruppo di
cittadini che resiste sul terreno delle lotte (ammirevoli!) e sono circa venti
anni che le forze dell’ordine invece di indagare sui veri colpevoli della
distruzione ambientale, avvelenamento delle falde acquifere, del terreno,
dell’aria che ci circonda arrestano ed indagano su coloro che invece, tutto ciò
difendono. Ancora le forze dell’ordine identificano i soggetti che partecipano
alle manifestazioni ed ai presidi contro discariche ed inceneritori e niente
fanno contro gli avvelenatori dei loro figli e di loro stessi. Noi a questo non
ci stiamo - proseguono dal PCI - Il
grave inquinamento dovuto alle discariche ed in particolare quella della zona dei Castelli Romani non è un futile motivo,
addirittura l’Arpa ha certificato che le falde della zona di Roncigliano è
grave: idrocarburi, senza dimenticare metalli pesanti e veleni di ogni genere.
Non ultima l’interdittiva antimafia che colpisce Pontina Ambiente dal 2006 e
riconfermata nel 2014 che vieterebbe i rapporti tra Regione/ Comuni e la
stessa, viene costantemente disattesa con la scusa dell’ emergenza capitale dei
cinghiali e di quello che volete, una
emergenza che ha visto protagoniste varie amministrazioni, sia capitoline che
della provincia, ma nessuna è riuscita a trovare una risoluzione. Il deus
ex machina dell’ immondizia, tronfio,
gongola nei suoi affari sempre più
redditizi nessuno può nulla contro di lui, gli hanno intimato di chiudere
il sito inquinante? – chiede e accusa il PCI rivolto a Regione e Comuni - Rapidamente
la capitale, grazie all’insana gestione del problema, si riempie di buste e
cassonetti maleodoranti, la soluzione è stata ancora una volta quella di
sistemare la polvere sotto il tappeto, ovverosia riempire nuovamente una
discarica piena sino all’inverosimile non sanificata e provvidenzialmente
alleggerita del volume totale da incendi che sembrano, dicono, ed effettivamente
paiono dolosi ma, risolutivi per il problema spazio occupato nell’invaso. Siamo
nel 2022 e ancora si tenta di bruciare, infossare come durante il medio evo. Riciclo
e riuso sono parole da utilizzare in campagna elettorale o per far bella figura
a qualche riunione di fronte a telecamere e giornalisti annuenti, una volta
raggiunto lo scopo la parola da usare è emergenza l’hanno usata tutti e tutte e
con questa parola hanno addirittura dato ai cementifici di ogni regione
l’autorizzazione a bruciare copertoni e plastiche per i loro altoforni ai
gestori di discariche , hanno dato la possibilità di poter scavare e riempire
con qualsiasi materiale, tutto perché è più semplice, remunerativo per alcuni
ma pericoloso per molti anzi, per tutti. La soluzione a “rifiuto zero” è si
difficoltosa, ma l’unica che garantisce il futuro per il territorio ed i suoi
abitanti per i decenni futuri, una soluzione che non può essere vista solo per
il prodotto finale ma, deve essere intesa come controllo dell’intera filiera
del consumo, abbattere il numero e l’ utilizzo degli imballaggi, favorire il
vero controllo dei materiali conferiti fino dal pianerottolo di ogni
appartamento con una vera ed omogenea raccolta porta a porta. Sono proprio
queste misure che consentirebbero non speculazioni ma difesa e creazioni di
nuovi posti di lavoro in un circolo virtuale dove al centro ci sono la salute,
l’ambiente e i lavoratori. Così aumenterebbe il personale addetto alla raccolta
e non lo sfruttamento con pesanti
carichi di lavoro del personale in servizio. Utilizzare gli introiti dei
vari materiali riciclabili vendibili (carta, metalli, plastiche, compost) non
per far arricchire personaggi in odor di mafia ma per il bene dei cittadini e
cittadine di tutti i territori. Il PCI ed i suoi militanti controlleranno, - conclude
la dichiarazione - nelle loro possibilità, che questo processo avvenga e da
subito si schiera con coloro che lottano a costo di processi ed intimidazioni
poliziesche di ogni genere. La salute di tutti vale più degli interessi di
pochi!”.
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