giovedì 5 novembre 2009

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MF Dow Jones 05.11 11:42 - SOTTO LA LENTE: l'Asia cresce, ma non tutti i Paesi sono uguali


ROMA (MF-DJ)--E' facile parlare di crescita economica dei Paesi emergenti, raggruppandoli in un unico nucleo, ma, come ha ricordato nei giorni scorsi la Banca Mondiale, e' necessario fare delle differenze.

In generale, e' giusto distinguere i Paesi emergenti da quelli sviluppati perche' sono caratterizzati da piu' elevati tassi di crescita, soprattutto rispetto a Paesi dalle economie consolidate come Stati Uniti e Giappone. Ed e' anche ragionevole identificare i tassi di crescita piu' alti in Asia. Ma tra le diverse economie asiatiche bisogna fare delle differenze in relazione alle politiche fiscali, alle politiche economiche, all'inflazione ed alla crescita delle esportazioni. Distinzioni importanti soprattutto per gli investitori che hanno intenzione di spostare i propri soldi dalle economie consolidate a quelle emergenti. Tali investitori faranno bene ad essere selettivi.

La Banca Mondiale ha alzato le sue previsioni sulla crescita dell'Asia dell'Est per il 2009, portandole dal 5,3% al 6,7%. Ma gli analisti avvisano che cio' non significa che tutti i Paesi di tale regione siano buoni investimenti. E' infatti necessario osservare nel dettaglio le stime della Banca Mondiale Paese per Paese.

Ad esempio, le previsioni per l'Indonesia sono state alzate dal 3,4% al 4,3% per il mese di aprile, mentre l'outlook sul tasso di espansione delle Filippine e' stato ridotto dall'1,9% all'1,4%. Anche le previsioni sulla contrazione del Pil della Malesia sono state alzate dalla Banca Mondiale dall'1% al 2,3%. Per la Tailandia, invece, e' prevista una contrazione del 2,7%, mentre il Vietnam dovrebbe espandersi ad un tasso del 5,5%. In definitiva, a parte l'outlook positivo per Indonesia e Vietnam, nel complesso la situazione nella regione appare contrastata.

La Banca Mondiale ha sottolineato che nel complesso l'Asia del'Est, esclusa la Cina, si espandera' a tassi inferiori a quelli di dell'Asia del Sud, del Medio Oriente o del Sud Africa e solo in misura leggermente superiore all'Africa Sub-Sahariana. Le migliori prospettive, infatti, caratterizzano quei Paesi che hanno apportato almeno in parte dei cambiamenti strutturali a supporto della domanda interna.

Secondo Barclays Capital, e' necessario fare una accurata selezione tra i Paesi asiatici sui quali puntare e tra questi fa i nomi di India, Corea del Sud e Singapore. E forse nella lista potrebbe rientrare anche l'Indonesia. cs

(END) Dow Jones Newswires

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