La Sicurezza Urbana a Rosarno
I fatti di Rosarno meritano considerazioni sincere e non di parte perché dalla loro conoscenza dipende la risoluzione dei gravissimi problemi che hanno investito il territorio urbano e che rischiano di propagarsi a macchia d’olio. Non può essere altrimenti.
Eventuali giudizi su tutto ciò che è stato detto dai media circa le responsabilità e la deprecabile situazione che nel tempo si è determinata su quel territorio non possono prescindere dalle seguenti considerazioni:
- è vero che una situazione siffatta si è prodotta nei tempi antecedenti i Decreti Maroni quando, a livello locale, la sicurezza era priva di strumenti che potessero consentire di affrontare adeguatamente situazioni di tale severità che mai nel nostro Paese si erano generate;
- è vero che l’approccio a tali problematiche è mutato radicalmente con il varo delle nuove disposizioni volute, fortemente volute, da questo Governo che -dopo l’adeguamento degli artt. 117, lett. H, e118, comma 3°, della Costituzione- ha introdotto il nuovo concetto di “sicurezza urbana”.
I fatti sono quelli conosciuti e sono sotto gli occhi di tutti perché ripetutamente trasmessi da tutte le reti televisive.
In quella realtà cosa si poteva fare? Le leggi per evitare situazioni che hanno dell’incredibile esistono? E se si, sono esse sufficienti per evitare le situazioni drammatiche che si sono verificate e che, alla prova dei fatti, hanno penalizzato, nella misura che vedremo, sia i cittadini bianchi e sia gli extracomunitari neri?
Proviamo a ragionare e lasciamo parlare la LEGGE senza fare commenti.
Al Sindaco, in materia di sicurezza pubblica locale, è affidato il potere di ordinanza per mezzo del quale adotta "con atto motivato, provvedimenti, anche contingibili e urgenti, nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana" (art. 6, comma 4 L. di conversione n.125/2008).
Appare chiaro che a Rosarno i “gravi pericoli che” minacciavano …. “la sicurezza urbana” erano sotto gli occhi di tutti.
Ma andiamo a vedere come, sempre la legge (con un decreto del Ministro dell’interno varato nel luglio del 2008), definisce la “sicurezza urbana: per “sicurezza urbana” s’intende “ un bene pubblico da tutelare attraverso attività poste a difesa, nell’ambito delle comunità locali, del rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile e la coesione sociale”.
Allora mi chiedo e vi chiedo: a Rosarno regnava il “rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile e la coesione sociale”? Potevano essere, quelle viste in Tv, le condizioni di vivibilità di quel centro urbano? Forse, neanche gli animali vivono in quelle condizioni.
Lo stesso Decreto all’art. successivo declama che il Sindaco deve intervenire per prevenire e contrastare:
“a) le situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l'insorgere di fenomeni criminosi, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l'accattonaggio con l'impiego di minori e disabili e i fenomeni di violenza legati anche all'abuso di alcool;
b) le situazioni in cui si verificano comportamenti quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato o che ne impediscano la fruibilità e determinano lo scadimento della qualità urbana;
c) l'incuria, il degrado e l'occupazione abusiva di immobili tali da favorire le situazioni indicate ai punti a) e b);
d) le situazioni che costituiscono intralcio alla pubblica viabilità o che alterano il decoro urbano, in particolare quelle di abusivismo commerciale e di illecita occupazione di suoli pubblico;
e) i comportamenti che, come la prostituzione su strada o l'accattonaggio molesto, possono offendere la pubblica decenza anche per le modalità con cui si manifestano, ovvero turbano gravemente il libero utilizzo degli spazi pubblici o la fruizione cui sono destinati o che rendono difficoltoso o pericoloso l'accesso ad essi."
Cliccando sul sito internet di Rosarno, alla voce polizia urbana, compare il “Regolamento comunale della Polizia Urbana”, del quale vi invito a leggere i capi III, V e VI, titolati, rispettivamente Igiene e decoro del centro urbano, Norme di sicurezza negli abitati, Sanzioni. Mentre alla voce “Sindaco” viene precisato che la gestione del comune, attualmente (non viene specificato da quando), è affidata ad una Commissione i cui componenti sono il Prefetto Dr. Domenico Bagnato, il vice-Prefetto dr Francesco Campolo ed il Dirigente di 2° fascia dr. Rosario Fusaro.
Continuando a cliccare, alla voce Polizia urbana, si legge:
“Rosarno è un grosso centro della provincia di Reggio Calabria, situato nell'omonima piana ed a pochi chilometri dal porto commerciale di Gioia Tauro. E' un importante scalo di collegamento ferroviario e stradale per i centri della provincia Reggina, situati nell'entroterra nonché nel litorale ionico. E' anche importante dal punto di vista viabilistico, perché collega l'autostrada con il porto.
E' una città di origini antichissime, importante anche dal punto di vista turistico grazie alla nutrita presenza di monumenti storici e di un museo che attualmente è in fase di ristrutturazione. E' interessata anche da flussi migratori importanti, giacché nel periodo invernale vi confluiscono circa 5000 stranieri, provenienti per lo più dal continente africano, che vengono impiegati nella raccolta degli agrumi.
Il Corpo di Polizia Municipale di Rosarno è diretto da quasi due anni dal Dr Antonio Cogliandro, e può contare su un altro ufficiale, su 13 agenti e su 5 ausiliari del traffico. L'organico è però destinato ad essere presto rimpinguato, perché recentemente sono state espletate. le procedure concorsuali per agenti di Polizia Municipale da assumere a tempo determinato, cui si aggiungerà un ulteriore elemento in arrivo per mobilità, tramite una selezione che sta per concludersi.” (Mavino Michele 5/11/2009)
Se poi nel sito si cerca, con tutti i parametri possibili, la voce “Ordinanza”, la risposta è: “Nessun documento corrisponde ai criteri di ricerca inseriti”. Ossia in quel territorio comunale, in presenza di una situazione altamente critica per la sicurezza pubblica, non è stato adottato alcun provvedimento.
Come si vede abbiamo una situazione tanto ben conosciuta da essere riportata –via Internet- proprio sul sito della Polizia locale, leggi specifiche che non sono state rispettate, gli autori delle violazioni e le sanzioni.
Il presente documento non è quindi un articolo conoscitivo ma un’informativa di reato, con circostanze e nominativi, compilato sulla base di notizie rilevate solo da Internet, da inviare all’Autorità Giudiziaria.
Di chi la colpa? Poiché la responsabilità penale è personale e la condotta può essere sia attiva che omissiva, essa colpa e’ scritta a chiare lettere nei fatti. E riguarda anche la Magistratura che non può nascondersi dietro il fatto che “all’Autorità giudiziaria competente non è pervenuta alcuna informativa di reato” perché i fatti erano scritti nel cielo stesso di Rosarno. Bastava alzare lo sguardo.
Ma queste criticità di elevato grado riguardano solo Rosarno?
sabato 16 gennaio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento