COMUNICATO STAMPA
Roma, 4 febbraio 2017
GUARDIA DI FINANZA, ROMA: «OPERAZIONE OPIUM»
ARRESTATI 12 NARCOTRAFFICANTI E SEQUESTRATI
OLTRE 32 CHILOGRAMMI DI “BROWN SUGAR”
ALL’AEROPORTO DI FIUMICINO.
I Finanzieri del Comando Provinciale Roma, in collaborazione con il personale dell'Agenzia
delle Dogane e dei Monopoli, nell’ambito dell’operazione “OPIUM”, hanno inferto durissimi
colpi alle organizzazioni criminali del narcotraffico nel corso dei controlli eseguiti a contrasto
del traffico internazionale di sostanze stupefacenti presso l’aeroporto di Fiumicino.
Le Fiamme Gialle del Gruppo Fiumicino hanno arrestato, in diversi interventi, 12
narcotrafficanti e sequestrato ben 32 chilogrammi di eroina, un vero e proprio fiume di
droga destinato al mercato della Capitale.
I risultati conseguiti sono il frutto dell’avvio, da parte dei finanzieri, di un attento monitoraggio
delle liste dei passeggeri provenienti dal continente asiatico ed africano, che ha portato alla
predisposizione di un mirato dispositivo di contrasto supportato anche dall’impiego delle
unità cinofile antidroga a disposizione.
Negli ultimi anni, come confermato da diversi dati statistici, si è registrato un forte ritorno nel
nostro territorio dell’eroina che, a causa della sovrapproduzione di oppio nei luoghi di origine
(Afghanistan, Thailandia e Vietnam), ha subito un crollo dei prezzi delle dosi e, grazie alla
“maggiore convenienza”, ha visto aumentare in maniera preoccupante il suo consumo,
soprattutto tra gli adolescenti.
Ampio il repertorio degli espedienti adottati per tentare di eludere la fitta "rete" dei controlli:
dal classico doppiofondo ricavato nelle pareti del bagaglio all’interno del quale un corriere
pakistano occultava circa 10 kg di brown sugar, alle confezioni di shampoo e bagno
schiuma della parrucchiera ivoriana che occultava nel liquido 1 kg di oppiacei; sempre
diffuso e attuale anche il pericolosissimo ingerimento di ovuli, come nel caso del passeggero
nigeriano nel cui addome erano contenuti 92 ovuli pari a un 1 kg e mezzo di eroina; per
concludere con il tentativo della casalinga che, per confondere l’olfatto dei cani antidroga
con il forte odore emanato dalle spezie, ha occultato 2 kg di stupefacente in confezioni di
thè.
L’elevata purezza dell’ingente quantitativo di stupefacente sequestrato avrebbe consentito
alle organizzazioni criminali di immettere sul mercato oltre mezzo milione di dosi
garantendo ai trafficanti guadagni con cifre da capogiro nell’ordine di oltre 5 milioni di euro.
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