mercoledì 2 maggio 2018

MARINO. Cuba ai Castelli romani.


 L’Ambasciatore Jose’ Carlos Rodriguez Ruiz, incontra Sindaci e partecipa ad incontro pubblico su Gino Donè.



  
Ringraziamenti. Di cuore e a tutti. L’ambasciatore Jose’Carlos Rodriguez Ruiz, e il consigliere politico Mauricio Martínez Duque, rappresentando la Rivoluzione e il popolo di Cuba, hanno espresso con emozione e sincerità un forte grazie al Circolo Italia Cuba “G.Donè” di Marino, e alla sezione ANPI “A. Del Gobbo” di Marino, per aver creato questo evento. L’intera mattinata passata ai Castelli romani ha consentito al diplomatico di “apprezzare molto e di cogliere grandi analogie tra questa parte di territorio – così bene illustrata dal Sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi – ed una altrettanto pregiata zona di tutela ecologica e di potenzialità ecoturistica di Cuba denominata “Las Terrazas”. “. Così simili per valori e modi di vita “slow”, che Sindaco e Ambasciatore si sono dichiarati disponibili ad approfondire futuri scambi e possibili sinergie in ambito sportivo, di studio e turistico. Un rinnovato spirito di vicinanza tra la città di Marino e Cuba, grazie proprio alla attività territoriale del Circolo guidato da Mauro Avello, è stato confermato con la firma nel registro degli ospiti di pregio di un pensiero che l’ambasciatore ha vergato al cospetto del Sindaco di Marino Carlo Colizza. Naturalmente il contributo forte e specifico, Jose’ Carlos Ruiz l’ha dato intervenendo proprio nell’affollato incontro che si è svolto in Sala Lepanto. L’allestimento della giornata dedicata a Gino Donè Paro, uno degli 82 che sbarcarono a Cuba per iniziare il percorso della Rivoluzione ancora in atto, ha coinciso con la presenza della mostra su Cesare Zavattini organizzata da MackFilm. Una “chicca” strabiliante, che non tutti conoscono è emersa proprio leggendo le didascalie della mostra. In una di esse, con vicino una grande indimenticabile immagine della “ciociara” (Sophia Loren) accasciata in mezzo una strada, la didascalia dà voce a Cesare Zavattini (che ne fu lo sceneggiatore dal celebre libro di Alberto Moravia) e si legge: “Ho un solo rammarico. Che quando De Sica (Vittorio) mi chiamò per la ciociara ed io accettai - realizzando un indubbio pregevole opera d’arte del verismo italiano-, avrei dovuto farlo anni dopo, e non rinunciare a far parte della Rivoluzione del 1961. Avrei proprio voluto far parte della Rivoluzione e di Cuba”. Leggere questo pensiero di un intellettuale, un antifascista, un comunista che era presente a Cuba in quel periodo è proprio un ottimo viatico per la giornata su Cuba e Gino Donè. Sarà anche per questo che la parte più appassionata dell’intervento di Jose’ Carlos  Ruiz è stata in due momenti quando: da un lato ha sottolineato (come già chiaramente evidenziato dal video appena proiettato del prof. Pier Carlo Porporato) che Gino Donè è stato un partigiano della Resistenza italiana. Ed è un eroe della Rivoluzione cubana. Gino è la dimostrazione di quale legame ci sia tra due popoli così lontani ma così simili come quello italiano e quello cubano. Da un altro lato, quando con forza l’ambasciatore ha ribadito come la Rivoluzione di Cuba non è ascrivibile ad un determinato momento che finisce in una determinata data. Ma, al contrario, la sua forza sta proprio nella sua continuazione, nei modi di viva partecipazione e di coscienza politica, così come nei suoi valori e fondamenti ideali contro l’oppressione e lo sfruttamento di ogni popolo e di ogni individuo. Valori e modi che il popolo cubano, i suoi rappresentanti e il legittimo governo rivoluzionario continuano anno dopo anno dall’inizio con Fidel Castro, così come con Raoul, ed ora con la guida di Miguel Diaz-Canel; proprio come ha confermato nel suo intervento anche il consigliere politico dell’ambasciata Mauricio Martínez Duque . Del resto nella Sala Lepanto, dove decine e decine di compagni, compagne e cittadini hanno preso parte all’evento, hanno potuto assistere a mille sfaccettature, e aneddoti, e rappresentazioni della vita di Gino Donè, tutte che si intrecciavano positivamente, via via, con le descrizioni, - dopo la presentazione di Mauro Avello e il saluto della Presidente nazionale portato da Marco Papacci, -  ci sono stati gli approfondimenti.  Di Claudio Simbolotti dell’Anpi provinciale, che ha ricostruito la vita di Gino Donè nel Veneto e nel periodo di guerra dopo l’8 settembre. Di Pier Carlo Porporato coordinatore Anaic Piemonte che ha raccontato in che modo, con vari viaggi e con il forte legame con Cuba, sono riusciti a convincere Gino Donè, persona molto schiva, a rendersi disponibile per il racconto che fa parte del docufilm, di cui nell’evento ne abbiamo apprezzato una ventina di minuti circa. Di Fabrizio Casari, scrittore e Direttore di Altrenotizie.org. che proprio con il suo ultimo libro sulla situazione del centroamerica e del Nicaragua ha rappresentato, parlandone in assemblea, di come mille e mille e sempre più sofisticati sono i mezzi che l’imperialismo utilizza per contrastare, con l’obbiettivo di spazzarli via gli stati e le realtà socialiste ed antimperialiste che invece sarebbero ben più numerose nel mondo se avessero la possibilità di realizzarsi con l’autodeterminazione dei popoli e con la sovranità che è dovuta ad ogni stato. Nella sala sono state apprezzate alcune innovative ricerche grafiche  “Esposizione del carteles cubano” intitolato “Gino, uno degli 82” a cura di Luigi Bardellotto e Centro Studi Cartel Cubano. Per mostrare il pregio dello stare insieme, è ugualmente riuscita l’iniziativa culinaria tipica, all’”Hosteria de mi nonno”, dove una fitta tavolata ha continuato discorsi su Cuba, sui Castelli romani e su Gino Donè. Al termine, un differente appuntamento, ha avuto luogo grazie alla visita gratuita offerta dalla Associazione Archeoclub Colli Albani, in cui Ugo Onorati ha illustrato “Marino sotterranea”. Del successo dell’evento, ascrivibile senza dubbio al lavoro volontario e appassionato della Sezione Anpi presideuta dalla prof.Anna Maria Scialis; e del medesimo lavoro del Circolo Italia Cuba “G. Donè” di Marino guidato da Mauro Avello.


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