venerdì 28 dicembre 2018

INIZIA DAI SOLITI SEGNALI LA FINE DI UN IMPERO ( ma anche del paesello )


L' IGNORANZA DELLA STORIA E' CAUSA DEL RIPETERSI DEI SOLITI FATALI ERRORI


Nel 117 d.C moriva l' Imperatore TRAIANO, di origine spagnola.
Grande e popolare generale , cosa all'epoca rilevante per poter assurgere al titolo di IMPERATORE, lasciò ROMA al massimo della sua estensione territoriale. Un impero che spaziava dalla Bretagna all'Egitto e all' Asia. Fu definito OPTIMUS PRINCEPS a testimonianza delle capacità militari ed amministrative; con lui inizia la dinastia degli Antonini che governarono Roma per circa un secolo. Dopo di lui iniziò il declino dell' IMPERO.

Sulle ragioni di questo declino gli storici hanno avanzato molteplici cause e concause; cause e concause che vediamo oggi ripetersi se si osserva con occhio distaccato da pulsioni di parte le macro e le micro aree della geopolitica.


I COSTUMI

CESARE OTTAVIANO AUGUSTO fu l' iniziatore del principato; frugale nei modi di vita, teneva in somma considerazione le tradizioni romane; condannò il costumi lascivi propri dell' influenza greca al punto di costringere all' esilio, nell' 8 d.C.,  a Costanza ( Tomis all'epoca ) il poeta OVIDIO a seguito della pubblicazioni di opere non conformi ai desiderata e ai principi imperiali. Il principio scelto per la successione  fu basato sul merito. Dopo TRAIANO imperatori non all'altezza di gestire l'enorme impero fu uno dei motivi di decadenza.


L' ESERCITO e la FINANZA

Un IMPERO di così vaste dimensioni necessitava di un esercito adeguato e di una finanza di tutto rispetto. Se con AUGUSTO il nerbo portante delle legioni era ancora costituito dai cittadini-soldato, caratteristica storica, e dal " metus hostis ", ovvero il timore di un nemico comune all'intera comunità ( senato, equites, plebe ), la dilatazione territoriale comportò il sorgere di pulsioni e rivendicazioni anche dalle lontane Province. Le legioni a loro volta, stanziate ai " limes " dell' impero, risultarono sempre più composte da soldati locali. E se la conquista della DACIA aveva apportato risorse auree notevoli, i notevoli sforzi bellici ai confini del Reno e del Danubio a ovest ( PANNONIA ), e contro  gli invitti Parti ad est drenavano risorse  grandissime. I costumi dispendiosi poi di alcuni Imperatori fecero il resto.



CARACALLA E LA CITTADINANZA DIFFUSA

TODOS CABALLEROS  ovvero tutti romani i residenti nell' impero, salvo qualche rara eccezione per i popoli non urbanizzati lungo i confini. Si moltiplicarono le esigenze dei ceti emergenti nelle varie aree ormai equiparate, oggi si direbbe integrate, dal
CIVIS ROMANUS SUM



CRISI DEMOGRAFICA

Altro elemento coincidente nella maggior parte delle analisi storiche, che la incastonano nella forte tassazione occorrente alle ingenti spese per il mantenimento dell' esercito e della burocrazia.


LOTTE POLITICHE INTESTINE e CRISTIANESIMO

Ancorchè il Senato conservi  il diritto di concedere l' IMPERIUM, questo è sempre più un diritto formale. Il vero potere è nelle mani dei PRETORIANI, che vedremo assassinare diversi imperatori, e nell' ESERCITO che nomina gli imperatori ( il 69 d.C. ne vedrà addirittura nominati 4 ). E l'esercito, per quanto sopra detto, non è più formato dai " romani di ROMA " che abbandonati i campi e l'agricoltura andavano a combattere contro il nemico dell' URBE. La pax augusta peraltro, ancorchè mantenuta con le armi ( nel 70 d.C. TITO FLAVIO VESPASIANO distruggerà a Gerulasemme il TEMPIO di Erode e nel 73 la FORTEZZA DI ERODE a MASADA), ha indebolito i costumi e gli animi.


 Un segnale del clima dei tempi, alla fine della dinastia degli Antonini nel 211 d.C., è il fatto che l' Imperatore SEVERO ( peraltro di Leptis Magna - Libia ) formi tre nuove legioni una delle quali, fatto inedito prima di allora, di stanza in Italia pronta ad intervenire a Roma contro i Pretoriani.



Con l'avvento del Cristianesimo le genti iniziarono a volgere lo sguardo dalle cose terrene alle cose ultra terrene. Per i barbari è terra fertile. Nel 407 d.C. Stilicone, uno degli ultimi grandi generali, salva  la città di Firenze dai GOTI


Ma ormai è chiaro che qui c'è terra fertile e popoli rammolliti.
Tre anni dopo ALARICO e i VISIGOTI metteranno a sacco Roma. Non c'è più STILICONE ( peraltro vandalo da parte di padre ) a difenderla e dopo aver cercato di tenere buono Alarico con ampie elargizioni; è stato decapitato in una congiura di palazzo ordita da OLIMPIO ( un greco ) consigliere del nuovo imperatore TEODOSIO ( nato a Coca in Spagna )


Guardatevi intorno. Guardate il popolo italiano dei clic e dei " mi piace ". Valutate i governanti degli ultimi 40 anni e contate le analogie con la storia che vi ho raccontato.



Se poi non ci capirete molto non fa nulla. L' importante, come dice un grande frate, è che io mi sono capito !

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