IO COMINCIO AD AVERE DEI DUBBI AL RIGUARDO
Mi sovviene il ricordo delle tante lamentele dei consiglieri comunali per i ritardi ormai standard nella consegna della documentazione occorrente alle informazioni per decisioni da maturare per deliberare.
Mi sovvengono i lai pietosi del Sindaco e dell' Assessore al Bilancio per i DEBITI FUORI BILANCIO che spuntano come funghi dai cassetti dei vari SETTORI.
Mi corre l'obbligo di ricordare a tutti le rimostranze dei consiglieri di opposizione ( anche ex GATTOPARDI ) per le tante disfunzioni presenti in città, in periferia, nei conti pubblici, nel patrimonio comunale, nei parchi, nelle ville e nelle scuole.
NUNTIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM
CAZZU CAZZU E' TUTTO FINITO !
PILU PER TUTTI
La GIUNTA COMUNALE, all'unanimità, ha varato il MANIFESTO DELLA FELICITA'
aderendo All’anomia dell’approccio capitalistico (esito più volte manifestato), l’economia civile propone la fraternità.
Confermando che La reciprocità è diversa dallo scambio di equivalenti e che lo strumento necessario è rappresentato dalla istituzione di un “distretto” ovvero un cantiere permanente di lavoro e di sperimentazione che si impegna a immaginare e costruire una realtà urbana, rurale e montana in grado di sviluppare delle risposte innovative a bisogni sociali, economici e ambientali in uno spirito di comunità che è in grado di costruirsi grazie all'impegno di istituzioni, società civile e in particolar modo di quella economia "civile" che è fondamentale per lo sviluppo e la crescita di un contesto di persone e del suo benessere; la GIUNTA ha il piacere di comunicare che è stato approvato il Piano di sviluppo socioeconomico dell’ente !
Sinceramente debbo dire che io non ci ho capito un
BIP BIP
ma sono ugualmente felice che tutti i problemi siano risolti visto che c'è tempo per simili menate !
DELIBERAZIONE DI GIUNTA ATTO 10 DEL 31 01 2020
COMUNE DI FRASCATI
CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE
Atto n. 10 del 31-01-2020
Oggetto: ADESIONE AL PROGETTO DISTRETTO DELL'ECONOMIA CIVILE E SOCIALE DEI CASTELLI ROMANI E PRENESTINI. LINEE DI
INDIRIZZO.
L'anno duemilaventi il giorno trentuno, del mese di gennaio con inizio alle ore 13:40, nella Sede Comunale, si è riunita, a seguito di apposita convocazione,
LA GIUNTA COMUNALE
Sono rispettivamente presenti e assenti i sigg.
Mastrosanti Roberto Sindaco Presente
Gori Claudio Assessore Presente
Bruni Maria Assessore Presente
De Carli Alessia Assessore Presente
Marziale Claudio Assessore Presente
Forlini Gelindo Assessore Assente
ne risultano presenti n. 5 e assenti n. 1.
Presiede il Sindaco Roberto Mastrosanti.
Partecipa il SEGRETARIO GENERALE GLORIA RUVO.
Il Presidente, riconosciuto legale il numero degli intervenuti, dichiara aperta la seduta ed invita a deliberare sugli argomenti indicati all’ordine del giorno.
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LA GIUNTA COMUNALE
PREMESSO CHE:
L’economia civile si fonda sui seguenti principi:
1. Il principio economico di riferimento dell’attività economica è reciprocità dato che i beni e i servizi hanno un contenuto relazionale insito nel rapporto che si instaura tra chi li eroga e chi li riceve, allora esiste anche una reciprocità che può rendere lo scambio personale e significativo: reciproco. La reciprocità è diversa dallo scambio di equivalenti. Mentre il fine ultimo dello scambio di equivalenti di valore è l’efficienza e quello della redistribuzione è l’equità, il fine della reciprocità è la fraternità. Una società dove la cultura della reciprocità non ha spazio, è una società nella quale la fraternità è cancellata.
2. Il principio della fraternità, che legittima le diversità (culturali, religiose, etniche ecc.) e le rende compatibili. La società fraterna è quella che consente a ciascuno di affermare la propria personalità e la propria dignità, in un contesto di parità, cioè senza che questa diversità diventi elemento di conflitto, ma viceversa, di unità. La fraternità è un bene di legame, che fa sì che gli individui liberi e uguali diventino anche persone, cioè individui in relazione tra di loro. All’anomia dell’approccio capitalistico (esito più volte manifestato), l’economia civile propone la fraternità
3. Il principio della gratuità, da non confondersi con l’altruismo e la filantropia; la gratuità porta ad accostarsi agli altri non in cerca di qualcuno da usare a nostro vantaggio, ma da trattare con rispetto, in un rapporto di reciprocità.
4. Il principio della felicità pubblica. Mentre la ricerca della felicità mette al centro l’individuo, la ricerca della felicità pubblica nasce da un’etica delle virtù e del bene comune. In questi tempi di crisi stiamo vedendo che la stessa ricerca individuale di felicità non si compie senza prendere sul serio la dimensione sociale e relazionale. Non c’è felicità individuale senza quella pubblica.
5. Il principio della pluralità degli attori economici. L’economia civile consente di rendere più democratico il sistema economico coinvolgendo sia imprese profit sia non profit, sia pubblici sia privati, superando così il duopolio Stato – mercato. Accanto alle forme tipiche dello Stato e del mercato, le attività di economia civile possono dar vita ad istituzioni di welfare civile che si diffondono sul territorio e a forme di democrazia deliberativa che consentono di ascoltare e consultare i cittadini. L’economia civile può dunque promuovere lo sviluppo di forme innovative di welfare e di democrazia.
6. L’economia civile:
– non contrappone lo Stato al mercato o il mercato alla società civile, cerca semmai di trovare codici condivisi (seppur differenti) di azione: in sostanza non separa il momento della produzione del reddito e della ricchezza dal momento della sua distribuzione; non separa l’economia dall’etica mostrando come nel mercato possano e debbano operare contemporaneamente sia le imprese capitalistiche sia le imprese sociali;
- l’economia civile consente all’economia di riappropriarsi di una dimensione tipica dell’umano mediante la sua apertura al dono ed alla gratuità. Se l’economia è un’attività umana, allora essa non è mai eticamente e antropologicamente neutra: o costruisce rapporti di giustizia o li distrugge. Da tale prospettiva il mercato è richiamato alla sua vocazione originaria, legata all’inclusione sociale;
- l’economia civile si sta ponendo come una rivoluzione copernicana che supera la precedente concezione, fondata su degli assunti tradizionali del pensiero economico neoclassico (massimizzazione del profitto, mano invisibile, ecc…) che mostra ormai evidenti limiti sul piano etico, sulla capacità di valorizzare i veri fattori che muovono la vita economica, come la
felicità e la fiducia richiamando i cittadini e le imprese a divenire attori di questo cambiamento: i cittadini sono chiamati a diventare consumatori, ovvero a rendersi consapevoli del potere di cui essi dispongono attraverso le loro scelte di consumo e risparmio (voto con il portafoglio) per orientare i sistemi economici verso il bene sociale comune. Le imprese sono dunque chiamate ad essere più attente alla responsabilità sociale che hanno per lo sviluppo del territorio;
- i paradigmi della scienza economica sono entrati in evidente crisi sia sul piano dell’interpretazione della realtà sia su quello normativo. È quindi urgente e necessario operare una riconciliazione tra il sociale e l’economico, superando l’impostazione per cui tutto si riconduce al calcolo dei costi o a vincoli da minimizzare. In questo senso è necessario pensare a una economia e a un welfare innestati nella società civile, in grado al tempo stesso di esercitare un’azione di pressione e di contaminazione nei confronti tanto dello Stato quanto del mercato;
PRESO ATTO CHE:
-con deliberazione di Consiglio della XI Comunità Montana, a cui questo comune aderisce, n. 14 del 28.06.2018 è stato approvato il Piano di sviluppo socioeconomico dell’ente;
- all’interno del suddetto Piano alla Strategia 5- Aumento dell’efficienza del sistema territorio- Ambito d’intervento 5.5 Distretto dell’Economia Civile è previsto l’obiettivo operativo 5.5.1 per realizzare un contesto territoriale resiliente e collaborativo;
RILEVATO che per costruire praticamente questo processo prima culturale e poi operativo lo strumento necessario è rappresentato dalla istituzione di un “distretto” ovvero un cantiere permanente di lavoro e di sperimentazione che si impegna a immaginare e costruire una realtà urbana, rurale e montana in grado di sviluppare delle risposte innovative a bisogni sociali, economici e ambientali in uno spirito di comunità che è in grado di costruirsi grazie all'impegno di istituzioni, società civile e in particolar modo di quella economia "civile" che è fondamentale per lo sviluppo e la crescita di un contesto di persone e del suo benessere;
Preso atto che con provvedimento della Giunta della XI Comunità Montana n. 37 del 16.05.2019 è stato formalmente costituto il Distretto dell’Economia Civile e Sociale dei Castelli romani e prenestini e con provvedimento n. 65 del 10.09.2019 è stato approvato il Manifesto dei valori quale carta d’impegno per tutti gli attori del territorio;
Considerato che nell’incontro della Conferenza dei sindaci tenutasi a Rocca Priora l’8 Ottobre 2019 si è deciso unanimemente che ogni comune procederà a conferire formalmente la delega all’economia civile e sociale ad un membro dei propri organi ed alla approvazione del citato manifesto dei Valori e che a seguito di tali provvedimenti verrà costituita tra i delegati comunali una comunità di progetto con lo scopo di predisporre un idoneo piano di lavoro pluriennale. La Comunità di progetto, e i possibili tavoli di lavoro, sono finalizzati allo studio e all'elaborazione di pratiche di valore che possono contribuire alla valorizzazione di un
distretto dell’economia civile per l’area resiliente e collaborativa mediante azioni, prassi, processi e contesti che producano valore per la comunità e che incrocino tra di loro i 5 sistemi fondamentali, o per meglio dire i 5 sistemi si devono incrociare tra di loro attraverso queste pratiche coinvolgendo economia, territorio, istituzioni, scuole-università e cittadini. I tavoli di lavoro sono organizzati per temi (aree di lavoro), ci partecipano soggetti locali e nazionali afferenti ai 5 sistemi di riferimento (istituzioni, attori economici, società civile, scuola-università e i cittadini), sono coordinati da un partner (o da soggetti segnalati dal gruppo di lavoro del Distretto);
RITENUTO dover procedere all’ adesione al processo sopradescritto;
VISTI pareri favorevoli espressi ai sensi del D.Lgs n. 267/2000 e ss.mm.ii.
VISTO lo statuto comunale;
Per dette ragioni pertanto, precisato che con riferimento all’art. 49 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, sulla proposta di deliberazione di cui al presente atto, non è necessario acquisire i preventivi pareri
trattandosi di mero atto di indirizzo politico.
Con votazione unanime, favorevole espressa in forma palese;
DELIBERA
Per le ragioni in narrativa e formano parte integrante e sostanziale del presente atto, 1) Di aderire al progetto del Distretto dell’economia civile e sociale dei castelli romani e prenestini secondo le seguenti linee d’indirizzo:
- Il Distretto è un processo finalizzato all'utilizzo del potenziale relazionale inutilizzato (non più utilizzato o sottoutilizzato) per implementare lo sviluppo di contesti territoriali specifici. Uno sviluppo che riguarda contemporaneamente le dimensioni sociali, culturali, economiche e ambientali.
- Esso si concretizza attraverso un metodo, una infrastruttura di relazione fra attori diversi, prassi operative e la valutazione di impatto.
- Il Distretto dell'Economia civile deve insistere su tre direttrici, che collegate l'una all'altra costituiscano un processo di innovazione sociale trasformativa: connessione in termini di reciprocità permanente di alcune parti di società (amministrazioni pubbliche, attori economici, terzo settore, cittadini, agenzie formative in senso lato) che difficilmente starebbero insieme senza un movente produttivo riconoscibile per ognuno, ma praticabile solo se insieme agli altri;
utilizzo del concetto di Bene comune diffuso. Il riferimento territoriale congeniale è il contesto amministrativo locale (il Comune) e/o l’Unione dei comuni, ma non necessariamente deve essere questo l'esclusivo modello geografico di riferimento;
costruzione di processi capaci di innescare politiche di cambiamento dei modelli organizzativi esistenti.
2) Di condividere ed approvare il Manifesto dei valori quale Carta d’impegno che allegato al presente provvedimento ne forma parte integrante e sostanziale;
3) di delegare il Sindaco a formalizzare l’affidamento della delega all’economia civile e sociale ad un membro della Giunta o del Consiglio,
4) di trasmettere il seguente provvedimento alla XI comunità Montana per quanto conseguente e successivo Comune.
Attesa l’urgenza di dare attuazione alla presente deliberazione, essa viene dichiarata, a voti unanimi favorevoli successivamente resi in forma palese, immediatamente eseguibile, ai sensi e per gli effetti
dell’art. 134 del D.Lgs. 267/2000.
Letto, approvato e sottoscritto.
Il Sindaco Il SEGRETARIO GENERALE
F.to Mastrosanti Roberto F.to RUVO GLORIA
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