PER FORTUNA GIUNGE ILLUMINANTE IL COMUNICATO DELLO " SPIEGONE "
COMUNICATO
STAMPA
Grottaferrata, Consiglio comunale in due tempi:
viste cose umanamente inimmaginabili.
Il
Consiglio comunale, andato a stento in onda martedì e sabato scorsi, ha toccato
il punto di caduta più basso della Giunta finto-civica. Sotto molteplici
aspetti, specie di natura etico-morale.
L’ultima
comparsata dei “civici” politicamente sottomessi (quasi tutti “a costo zero”,
tranne “uno”), ha smascherato, una volta per tutte, l’avvilente gioco delle
parti che si trascinava dal 15 luglio 2017, data del primo Consiglio comunale
E.A. (Era Andreotti).
Il
manipolo più agitato della falange andreottiana si è ripetutamente scagliato
contro il Consigliere Garavini, “reo”, tra le altre accuse, di aver chiesto
chiarimenti sulle modalità di gestione degli aiuti alle persone disagiate,
attivati dall’Amministrazione comunale a seguito dell’emergenza sanitaria
epidemiologica.
Tra
galantuomini, “domandare è lecito, rispondere è cortesia”. Ad un Consigliere
comunale, oltre che per garbo e rispetto dei Cittadini che rappresenta, la
risposta è dovuta per legge.
Consuetudini
e norme che, tuttavia, sono sconosciute a Palazzo Consoli, specie da quando si
è insediata l’attuale Giunta, visto “l’oblio” in cui versa la doverosa, oltre
che legittima attività di indirizzo e di sindacato ispettivo (Mozioni,
Interpellanze, Interrogazioni, ecc.), esercitata da taluni Consiglieri.
L’insofferenza
verso chi non rispetta la consegna dell’omertà, ha toccato il picco massimo
nelle due giornate di Consiglio. Il Sindaco ed i suoi pretoriani hanno
sciorinato di tutto, inclusi inqualificabili riferimenti all’altrui “spessore
politico” ed isteriche quanto violente intimazioni al silenzio, senza peraltro
che il Presidente del Consiglio operasse la dovuta censura ed il richiamo a
modi e toni consoni ai lavori d’Aula.
SE SENTIVA ANCHE IN STRADA !
Ma
tant’è. Era già accaduto alla Consigliera Pavani, anch’essa colpevole di “lesa
maestà” per aver esercitato le prerogative di legge. Ora purtroppo è toccato al
Consigliere Garavini.
L’esecrabile
atteggiamento della “maggioranza”, ad ogni modo, segna l’irreversibile
spartiacque di una fase nuova in cui i due Consiglieri “attenzionati”, indisponibili
a firmare deleghe in bianco al Sindaco, chiedono conto delle continue decisioni
assunte in solitaria, oltre a portare all’attenzione del Consiglio tematiche d’interesse
per la Città.
E
ciò, seppur scontato in una normale dialettica tra l’Organo esecutivo (la
Giunta) e quello di indirizzo e controllo (il Consiglio comunale), nonché tra
maggioranza e minoranza, scuote (e non poco), la narcosi scientificamente
alimentata sin dall’avvio della consiliatura.
Difficile prevedere le
conseguenze di questo “terremoto” politico, anche perché l’effetto del dissenso
incarnato dai Consiglieri Pavani e Garavini, è
vanificato dall’atteggiamento dell’opposizione.
In particolare, l’esponente di
“Italia Viva” (astenuto) e quello della Lista civica “Un’Alleanza Cittadina”
(voto favorevole), sono risultati determinanti ai fini dell’approvazione del
Bilancio, scongiurando la fine anticipata della Giunta Andreotti.
Ma
non è tutto.
L’astensione di Italia Viva e l’assenso della Lista civica su un
atto fondamentale di governo, quale il Bilancio di previsione, oltre a mantenere
inalterati gli “equilibri” seppur con un sostanziale cambio di maggioranza, ha
consentito al resto dei Consiglieri di minoranza di esprimere, in modo
“indolore”, voto contrario.
Sarebbe
stato interessante vedere l’atteggiamento del Consigliere M5S, delle due
Consigliere de “La Città al Governo” e della Consigliera PD, qualora il
Consigliere di Italia Viva e quello civico avessero votato contro il Bilancio.
A quel punto, i potenziali 6 voti contrari della minoranza, sommati al diniego
espresso da Pavani e Garavini, avrebbero prodotto un “pareggio” (8 Consiglieri
favorevoli, 8 contrari) che avrebbe reso ininfluente il voto del Sindaco,
decretando il possibile scioglimento del Consiglio comunale (come accadde nel
giugno 2004 alla Giunta Viticchiè).
Una
(concertata?) “boccata d’ossigeno” per il Sindaco ma anche e soprattutto per quella
parte di minoranza che vorrebbe continuare a fingersi tale.
Al punto che,
“scampato il pericolo” di mandare a casa l’Amministrazione in carica, la
Consigliera PD e quello Cinque Stelle hanno ripreso il consueto “gioco di
sponda” (per non essere da meno?), dimettendosi da componenti della 1^
Commissione consiliare Finanze e Patrimonio.
Le futili ed inconsistenti
motivazioni addotte dai due Consiglieri non coprono l’evidente finalità del
gesto, palesemente funzionale a far decadere la Commissione presieduta, neanche
a dirlo, dal reprobo Consigliere Garavini, in modo da rieleggerla con un
Presidente gradito al “manovratore”.
Lo
sciagurato scenario uscito dalle amministrative 2017, purtroppo, sembra
destinato a continuare, benché non più nel colpevole silenzio che ha contraddistinto
la prima fase della Giunta Andreotti.
Ciononostante, l’ostilità del Sindaco
verso ogni (reale) forma di dialettica e confronto, supportata da chi ancora lo
sostiene contro ogni evidenza, dovrebbe indurre a riflettere le forze,
politiche o civiche, i movimenti, le associazioni, i gruppi di opinione e
quanti altri hanno davvero a cuore le sorti di Grottaferrata, sulla necessità
di condividere un progetto di “salute pubblica”, in grado di superare le
sterili contrapposizioni ed il radicalismo dell’appartenenza tout court, capace di riportare la
Comunità criptense ai livelli che le competono.
Una classe dirigente
individuata in base alle capacità e al merito, un
gruppo umano che abbia davvero a cuore quel BENE COMUNE di cui spesso ridondano
i programmi elettorali, ma che raramente orienta il successivo agire
politico-amministrativo.
Gli
argomenti da cui iniziare, se lo si vuole, non mancano, a partire dalla
RIGENERAZIONE URBANA che avanza silenziosamente, come abitudine di
quest’Amministrazione, e che se non attentamente valutata e compresa,
eventualmente indirizzandola ai reali bisogni di Grottaferrata e dei Cittadini,
potrebbe rappresentare il de profundis
per la Città.
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