COMUNICATO
STAMPA
Grottaferrata,
gestione del Servizio raccolta rifiuti: l’Amministrazione Andreotti (e non
solo) “coerentemente” assente.
L’annuncio
della costituzione di un COBAS (Confederazione dei Comitati di Base, sindacato
alternativo a quelli confederali) presso il Cantiere Tekneko Grottaferrata
(attualmente ubicato in zona Santa Palomba, al km 21,700 dell’Ardeatina, circa
20 km da Grottaferrata), ha posto una volta di più il focus sulle problematiche che, da tempo immemore, attanagliano la
gestione del Servizio raccolta rifiuti nel Comune di Grottaferrata.
Due
le questioni che il neo-costituito COBAS ha rappresentato nel chiedere un
confronto alla Società che gestisce il Servizio (la Tekneko, appunto) ed al
Sindaco:
-
la
non più rinviabile ridislocazione del deposito automezzi in una zona limitrofa
a Grottaferrata, garantendo, oltre alla vicinanza alla zona di raccolta,
corrette condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza per gli operatori;
-
il
corretto inquadramento professionale di tutto il personale.
“Coerentemente”
con l’atteggiamento sin qui tenuto, la maggioranza finto-civica che sostiene
Andreotti (ricordiamolo, anche Assessore ai Rifiuti avendo mantenuto la
relativa delega) continua ad evitare concrete prese di posizione in merito. Sostanzialmente
analogo l’atteggiamento da parte delle minoranze (o presunte tali).
Non
è un mistero (specie per i lavoratori del Servizio, purtroppo), che Sindaco,
Giunta e Consiglio comunale, a parte episodici quanto inutili (e mai incisivi)
interventi, nei 4 anni di amministrazione Andreotti si siano, di fatto, disinteressati
della gestione raccolta rifiuti, specie della corretta esecuzione del Servizio
e, cosa ancora più importante, delle condizioni in cui, da tempo, lavorano le
maestranze. Nessun Consigliere comunale, dal dicembre 2019, ha ritenuto di
recarsi, Capitolato Speciale e Contratto d’Appalto alla mano, nel Cantiere di
Santa Palomba per verificare lo stato dell’arte. Perché? Poco o a nulla servono
le (tardive) scuse ai lavoratori per il disagio denunciato dal COBAS, le
espressioni di solidarietà dichiarate alla stampa o sui Social, e le accuse o
le domande rivolte all’Amministrazione ed al Sindaco, sempre sulla stampa o sui
Social: il Consigliere comunale ha il dovere di conoscere i problemi,
studiarli, approfondirli ed ha, soprattutto, i mezzi e gli strumenti per
affrontare ogni questione che ritenga importante per la Città. Il problema è un
altro: vi è reale interesse a fare ciò, oltre all’indispensabile costanza, competenza
e capacità che il ruolo istituzionale impone? A 4 anni dall’elezione di questo
Consiglio, i segnali in tal senso sono decisamente sconfortanti.
Più
utile (politicamente?) oltre che facile, occuparsi (a chiacchiere, ovviamente)
di altre tematiche o proiettare suggestivi scenari sulle mura di Palazzo
Consoli, oppure meglio dissertare di cambiamenti climatici e transizione
ecologica (si badi bene, argomenti di assoluta valenza) mentre la Città,
tuttavia, ecologicamente è a pezzi (vedere i cumuli di rifiuti abbandonati, da
mesi, persino a poche decine di metri dal Palazzo comunale, in Piazzale San
Nilo, nel totale disinteresse anche dei Consiglieri comunali di minoranza).
Il
sottoscritto non intende intestarsi “battaglie” pro/contro qualcuno o qualcosa
ma, sin dall’insediamento della Giunta Andreotti, ha cercato di apportare un
contributo sul tema del corretto svolgimento di un Servizio primario come
quello della raccolta rifiuti, il cui impatto é fondamentale sul decoro e
sull’igiene urbana, oltre che sulle tasche dei Cittadini (la TARI è la voce
principe del Bilancio comunale). E gli innumerevoli interventi sul tema dei
rifiuti, con interviste video, comunicati stampa, esposti formali ad Enti sovracomunali
(ANAC, Corte dei Conti, Prefettura, Procura della Repubblica di Velletri) e
quant’altro, sono stati condotti sulla base di una conoscenza diretta ed
oggettiva della specifica tematica, anche in virtù della pluriennale esperienza
amministrativa acquisita da Consigliere comunale prima, e da Sindaco poi.
Sono
stato e resto a disposizione di chi voglia confrontarsi sull’argomento, magari
anche ricordando come il Sindaco Fontana affrontò, sin dall’insediamento, il
rapporto tra il Comune di Grottaferrata e la Società Tekneko (aggiudicataria
dell’appalto nel gennaio 2014), ossia Capitolato Speciale d’Appalto alla mano,
chiedendone la piena applicazione a fronte dei costi del Servizio raccolta
rifiuti che l’Amministrazione riconosceva al gestore. Tra le altre situazioni,
furono immediatamente recuperate alla manutenzione pubblica intere aree verdi
nelle zone di Colle Sant’Antonio e di Via Montiglioni (aree 167 in
particolare), sino a quel momento “ignorate” per arcani motivi. Furono
disostruite centinaia di caditoie presenti sul territorio comunale. Fu attuata
la pulizia con macchinario speciale di Piazza Cavour, nel periodo estivo, mai
fatta prima. E tante altre richieste di attuazione del CSA e del Contratto
d’Appalto (raccolta degli escrementi animali, distacco dei manifesti
abusivamente affissi, cancellazione delle scritte sulle mura pubbliche, ecc),
tra cui l’applicazione e la richiesta di pagamento dell’indennità di
occupazione dell’area interna al PIP di Villa Senni, che non era stata disposta
prima della mia elezione a Sindaco (accertamento n. 1148/2015 per un importo di
euro 28.017,28).
Il
tutto, sempre e comunque in un’ottica di tutela dei lavoratori e delle loro
esigenze, oltre che di efficentameto del Servizio nell’esclusivo interesse dei
Cittadini.
Il
prossimo 8 aprile si terrá l’udienza al Consiglio di Stato, relativa al
giudizio pendente sull’aggiudicazione decennale del Servizio rifiuti a
Grottaferrata (valore oltre 32 mln di euro). Sul bando di gara e sulle
implicazioni connesse ho costantemente circostanziato il mio pensiero, mentre
il Consiglio comunale, minoranze incluse, ha faticato a spendere parole sull’argomento
riuscendo persino (alcuni della minoranza) nell’impossibile impresa di farsi
accusare, dal Sindaco e dai suoi guardaspalle, di “procurato allarme”, o addirittura
dichiarandosi soddisfatti di risposte palesemente infondate.
Grottaferrata
è in balia del degrado (e non certo per colpa dei lavoratori del Servizio
raccolta rifiuti), nonostante le fioriere piazzate a Corso del Popolo incensate
dai cori di giubilo dei (pochi) sostenitori-congiunti di taluni Consiglieri
dediti al culto dell’apparenza ma distanti anni-luce dalla sostanza (per non
parlare, come accennato, della competenza).
I
rifiuti giacciono lasciati in tanti punti della Città, anche a pochi passi da
Palazzo Consoli, nell’indifferenza degli Amministratori comunali. E tutto ciò
risulta inspiegabile, oltre che gravissimo, leggendo quanto stabilito dal
Capitolato Speciale d’Appalto (art. 31 rifiuti abbandonati e discariche
abusive), che sancisce inequivocabilmente chi dovrebbe fare che cosa (e chi
dovrebbe vigilare affinché ciò avvenga).
La
manutenzione del verde pubblico è un lontano ricordo, salvo saltuari e non
risolutivi interventi nelle zone del centro urbano. Dovrebbe esistere la figura
del Direttore Esecuzione del Contratto (il condizionale è d’obbligo), pagato coi
soldi dei Cittadini per verificare che le prescrizioni contrattuali vengano
puntualmente e correttamente eseguite dal gestore del Servizio. E
l’Amministrazione comunale, se ricorrono le condizioni, può e deve applicare
penali per eventuali mancate esecuzioni del Servizio, come fece il
sottoscritto, da Sindaco, contestando oltre 100mila euro di inadempienze
contrattuali, giusta Determina n. 81 del 16/2/2016, sparita
durante la gestione commissariale dopo che il drappello dei “valorosi eterodiretti”
capeggiati dall’attuale Vice Sindaco, compì il “nobile gesto” delle dimissioni
collettive da Consiglieri comunali, decretando la caduta della Giunta eletta
nel 2014. Gestione commissariale, è opportuno ricordarlo, durante la quale fu redatta
la Determina n. 350 del 6/7/2017 di approvazione della “variante per variata distribuzione della spesa senza aumento della
spesa” (una supercazzola? No, purtroppo, ma l’atto da cui discendono le
storture che ancora oggi presenta il Servizio, tra cui la colpevole
accondiscendenza del Comune verso la Tekneko nel consentirgli di individuare
un’area esterna al territorio di Grottaferrata per dislocare il Centro Servizi,
come poi accaduto con lo spostamento a Santa Palomba, contrariamente a quanto
stabiliva il Capitolato Speciale d’Appalto del 2013). Gestione commissariale, inoltre,
che non ha proceduto alla formazione ed alla nomina degli Ispettori Ambientali
(anche questi previsti dal Contratto d’Appalto, per contrastare l’abbandono dei
rifiuti) “per una serie di contingenze
interne al Comune”, cosi come ha continuato a fare la Giunta Andreotti,
impedendo l’attuazione di uno strumento fondamentale per contrastare lo
squallore delle discariche abusive e dei rifiuti abbandonati, ma spendendo
(inutilmente, visto il degrado dilagante) decine di migliaia di euro per
“investigazioni private” e quant’altro, oltre a fiumi di futili parole (tra cui
gli annunci, rimasti tali, del posizionamento di fototrappole, di avveniristiche
videocamere gestite da remoto, e di altri fantasmagorici strumenti mai visti...).
La politica degli annunci e dell’apparire, appunto,
tanto cara a molti dei “fenomeni” finto-civici, a partire dal padre-padrone dello
sciagurato caravanserraglio.
A dire il vero, la Giunta Andreotti aveva elevato
penali alla Tekneko per ben 357.504,00 euro, contestando numerose inadempienze
contrattuali (tra cui il reiterato mancato raggiungimento della percentuale
minima di raccolta differenziata) salvo poi (Determina n. 314 del 29 /5/2019) approvare
un accordo bonario che, sostanzialmente, ha riconosciuto tutte le
controdeduzioni addotte dal gestore del Servizio il quale (udite, udite) si è
persino impegnato a cedere al Comune, a fine appalto, la proprietà dell’isola
informatizzata “ID BOX” posizionata in Piazzale San Nilo (quel “macchinario”
che funziona male, o affatto, e che è diventato punto di riferimento per
l’abbandono incontrollato di ogni tipologia di rifiuto).
Nel
desolante scenario sopradescritto, l’unica “certezza” sono i pagamenti che il
Comune effettua (questi si, puntualissimi) a favore del gestore del Servizio.
Sull’Albo Pretorio online è stata pubblicata, da ultimo, la Determina n. 365
del 2/3/2021, per la liquidazione di euro 267.420,08 a fronte del “Servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani con il sistema del
‘porta a porta’ ed altri servizi attinenti nel Comune di Grottaferrata –
periodo Gennaio 2021”. Oltre alla discutibile esecuzione della raccolta
porta a porta, inevitabilmente oltre che palesemente condizionata - ancor più dal
dicembre 2019 - dalle situazioni denunciate dal COBAS (ancorché Santa Palomba
fosse stata incredibilmente definita da qualcuno “la scelta perfetta”, anche
allora nel totale silenzio dei Consiglieri comunali, inclusi quelli che oggi si
scusano coi lavoratori), viene da domandarsi se ed in che modo sarebbero stati
eseguiti “gli altri servizi attinenti”
regolarmente pagati (tra cui la manutenzione del verde pubblico, la rimozione
“a vista” dei rifiuti abbandonati, entro 72 ore come da Capitolato, ad
eccezione del costo di smaltimento per i rifiuti speciali, e l’attuazione degli
Ispettori Ambientali).
La
risposta, per chi vuole (inclusi quei Consiglieri comunali che pongono domande
al Sindaco attraverso la stampa o i Social, ma tacciono, o non incidono, in
aula consiliare), la si trova lungo e dietro il confine con la proprietà della
Suore Francescane e di Capodarco, in Piazzale del Mercato, dove giacciono
abbandonati da mesi (forse più di un anno) cumuli di ogni tipologia di rifiuti
(a proposito, ma la ASL RM 6 dov’è?). Oppure lungo Via Sant’Anna, o in Via Pietro Tanzi (dove sono
stati spesi, nonostante le previsioni del CSA, oltre 24mila euro dei Cittadini
per rimuovere cumuli di rifiuti, anche pericolosi, ma dove – purtroppo e
puntualmente – è ripreso l’abbandono di altri rifiuti, quasi sempre negli
stessi punti). O, ancora, in tutti quei punti nell’area della Molara segnalati e
circostanziati in un corposo Dossier presentato al Comune, sin dal febbraio
2020, da un’Associazione per la tutela ambientale (area della Molara dove il
nuovo Assessore ai Lavori Pubblici si era recato mesi fa per un sopralluogo
che, probabilmente, è rimasto tale).
E
altre risposte vengono, sempre volendo, dai ciuffi altissimi di erbacce varie
che abbondano lungo strade e marciapiedi, specie in periferia, o dagli
escrementi che riempiono le strade ed i percorsi pedonali, anche per colpevole
incuria e maleducazione dei proprietari degli animali, o - ancora - dalla
discutibile gestione delle isole ecologiche e del front-office che, con la giustificazione della pandemia, funzionano
ad intermittenza (o sono addirittura chiusi) con buona pace dei Cittadini nelle
cui abitazioni si accumulano i rifiuti conferibili solo in tal modo.
Volendo,
come detto, ma anche “vedendo” (ed essendone capaci, ovviamente…).
GIAMPIERO FONTANA