SEMBRA CI SIA LAVORO PER I MAGISTRATI DI VELLETRI
COMUNICATO STAMPA
Grottaferrata, la
minoranza chiede risposte su questioni a cui dovrebbero rispondere, in primis,
l’ex Sindaco Andreotti ed i suoi accoliti.
Si legge, non senza stupore, quanto comunicato dalla minoranza consiliare di Grottaferrata che, congiuntamente, “esprime forte preoccupazione per questi primi mesi di lavoro della nuova Amministrazione”, definendo “forieri di problematiche per la Città” gli atti sin qui approvati dalla Giunta Di Bernardo.
Secondo i Consiglieri di opposizione, “scelte sbagliate, superficiali e radicali di questa Amministrazione” potrebbero causare enormi difficoltà a Grottaferrata “per i possibili e numerosi contenziosi che porterebbero a cause in diverse sedi ed anni”. Gli Andreottiboys individuano la vicenda Vascarelle, l’ex Traiano, l’appalto per la pubblica illuminazione, i fondi PNRR, l’area artigianale e la nuova scuola “Falcone”, quali motivi che causerebbero i prefigurati problemi per la Città.
Al di là del
momento di grande ilarità che provocano le grida manzoniane della minoranza, si
ritiene importante analizzare, correttamente e per reale informazione dei
Cittadini, la natura dei fatti subdolamente raccontati dall’opposizione. Ci si
limita ad approfondire le due tematiche di più impattante rilevanza (anche e
soprattutto per le casse comunali):
1.
la minoranza si
preoccupa dei fondi PNRR destinati all’ex Mercato Coperto e all’ex Bazzica: il Consigliere
Andreotti ed il suo collega Cocco, tra gli altri, dovrebbero sapere che le
procedure approvate dalla Giunta in cui l’uno era Sindaco, e l’altro Presidente
della Commissione Urbanistica, contengono gravissimi errori procedurali che
vanno dal mancato rispetto delle procedure di gara per l’assegnazione di
incarichi professionali, alla dichiarazione che i relativi progetti sarebbero
stati redatti dall’Ufficio Tecnico comunale, mentre, purtroppo la verità è ben
diversa. Pertanto è facile prevedere che, tranne improponibili nuove previsioni
normative che possano consentire di sanare tali gravi vulnus procedurali,
Grottaferrata non potrà attingere nulla dai fondi PNRR. E già da ora, si
ritiene che chiarezza sia fatta.
2.
la minoranza
invoca chiarezza sulla vicenda ex Traiano: altrettanto suggestiva tale
richiesta, avendo l’ex Sindaco Andreotti sottoscritto un accordo con la Goveli
srl, il giorno successivo alle dimissioni di 9 Consiglieri comunali, quindi
dopo essere stato sfiduciato dalla sua maggioranza (che ancora non aveva
“protocollato” l’atto formale di dimissioni). Al di là delle questioni legali,
che si auspica siano oggetto di attenta analisi e verifica da parte delle
Autorità competenti, di certo si può affermare l’inesistente opportunità di quella
firma che, tra l’altro, non si comprende quali benefici possa apportare a
Grottaferrata, avendo abbattuto di circa 5 milioni di euro (senza considerare
la mancata rivalutazione monetaria per un ulteriore milione di euro) il valore
delle opere pubbliche a favore del Comune, rispetto ad un’iniziativa
urbanistica che ha ormai 15 anni e che si ritiene sia un vero e proprio “caso
di studio” su come un’Amministrazione NON debba agire.
Sulle altre
questioni evocate dall’attuale minoranza (vicenda Vascarelle, nuova Scuola
“Falcone”, appalto pubblica illuminazione e area artigianale), cosi come su
tutte le sciagurate scelte amministrative di Andreotti, è stato detto molto a
suo tempo, quando gli eventi accadevano, informando puntualmente i Cittadini
sugli scempi compiuti dai finto-civici (nel silenzio assoluto dei Consiglieri
di opposizione dell’epoca, alcuni dei quali oggi ricoprono incarichi
assessorili e/o siedono in Consiglio comunale, in maggioranza). Ad ogni modo,
si tornerà a tempo debito sulle singole tematiche, specie sulla vicenda
Vascarelle, ulteriore “caso di studio” in termini di inefficienza ed incapacità
politico-amministrativa.
Considerazione a
parte, meritano i due Consiglieri di minoranza provenienti dal centrodestra,
Luigi Spalletta e Lorenzo Letta, i quali non hanno ancora capito che fare
opposizione sostenendo passivamente le iniziative dell’ex Sindaco Andreotti, è
il modo migliore per far perdere ulteriore consenso tra i moltissimi
grottaferratesi che guardano con favore all’area moderata, maggioranza in Città
come testimoniato dai numeri delle ultime elezioni politiche.
Nello scorso mese
di luglio, giova ancora ricordarlo, è stato sottoposto a tutte le forze
politiche presenti in Consiglio comunale, il testo di una mozione che avrebbe
potuto cominciare a fare chiarezza sulla vicenda ex Traiano, oltre che
garantire l’Amministrazione comunale rispetto all’innumerevole serie di “sviste
ed errori” sin qui commessi. Quella mozione, volendo, è di assoluta attualità e
costituirebbe un primo passo per dimostrare concretamente ai Cittadini la
volontà di cambiare registro, anziché porre domande insieme a coloro che
dovrebbero rispondere sui quesiti posti. E alla presentazione (ed auspicabile
approvazione) di tale mozione dovrebbe seguire l’immediata istituzione di una
Commissione consiliare di indagine sull’ex Traiano, sui fondi PNRR, sui 4
appartamenti di proprietà comunale siti in Via Rossano Calabro (ancora non
acquisiti dal Comune), sulla revisione delle convenzioni urbanistiche e su
tanto altro ancora.
Ciò, per fare
effettivamente chiarezza sulle tante “zone d’ombra” del passato, anche recente,
assegnando alla politica grottaferratese un ruolo decisamente più serio di
quello che maggioranza e opposizione continuano a mostrare.
Post scrittum: la Giunta Di Bernardo non è indenne
dalle considerazioni suesposte. E questo non per dare fiato alle paradossali
“richieste” di Andreotti & Co., bensì per le palesi ambiguità sin qui
mostrate, come ricordato nel comunicato stampa del 30 agosto, tra le quali, non
ultima, l’aver impegnato ben 40.000,00 euro (80 milioni delle vecchie lire) per
un incarico legale volto ad ottenere un parere pro veritate sulla vicenda ex Traiano (parere che il Sindaco
avrebbe potuto trovare, gratis, anche nel testo della mozione sin qui ignorata).
Ma tant’é.
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