mercoledì 14 settembre 2016

OLIMPIADI 2024 - IL PCI di MARINO dice SI



Marino, 14 settembre 2016   
  
NOTA SULLE OLIMPIADI A ROMA. PCI SOSTIENE MARINI. 
Marino che fara’?    


                                 

C’è voluto un anno. E solo perché ora è divenuto dibattito da “emergenza politica”. Il riferimento è alla posizione proposta a inizio settembre 2015 dai Comunisti Italiani, a seguito della iniziativa del sindaco di Castel Gandolfo, Milvia Monachesi. Riepilogo: 1. La notizia, con l’ufficializzazione di Montezemolo a capo del comitato promotore per le olimpiadi, è che Milvia Monachesi scrive direttamente al presidente e chiede di considerare il lago quale opzione  per svolgere gare al posto di costruire un bacino artificiale di milioni di euro di spesa a Roma. 2. I Comunisti Italiani, sostengono la proposta e arricchiscono, chiedendo di aumentare l’attenzione ai Castelli con una partecipazione orizzontale che sia di stimolo e controllo. 3. Ne segue la bocciatura. Oggi, il tema diventa, addirittura, non la partecipazione e il controllo; ma, inopinatamente, dopo la vittoria amministrativa del M5S, si assiste alle dichiarazioni di resa politica da parte del neosindaco Virginia Raggi e del M5S locale e nazionale. Purtroppo, un anno di silenzio si paga anche così. Nel merito delle cose che non vengono più valutate per quello che sono, ma per il risvolto politico che assumono. Comunque sia la figuraccia, è evidente, è del M5S. Chi ha paura delle ruberie non rinuncia ad amministrare. Altrimenti ha paura dei propri limiti, non dell’altrui reato eventuale.     Ed ora? Ora occorre un atto di coraggio. Con la saggezza che contraddistingue l’opera politica pluriennale, il sindaco di Albano, Nicola Marini, cerca di rimettere, non solo in quanto primo cittadino della città castellana, ma in qualità di rappresentante dell’intero consiglio delle Autonomie Locali del Lazio, il tema nelle mani libere del sindaco di Roma. Saggiamente, depurando lo scontro politico, e rimanendo nel merito, invita Virginia Raggi a farsi carico della scelta che, anche in quanto presidente della Città Metropolitana, la coinvolge non solo nella sua diretta funzione di sindaco della capitale, ma come esponente di decine e decine di comuni della provincia di Roma. E la scelta, chiede Marini, non sia frutto di valutazioni sullo scontro, ma sulle opportunità. Per il resto, è ovvio che è nelle mani del sindaco della capitale il controllo principe su opere e svolgimento se la denominazione e la concentrazione della storica iniziativa sportiva si chiama Olimpiade di Roma. Sulla scorta di tutto ciò, fidando nel buon senso di chi si appresta ad amministrare per molti anni la città eterna, noi comunisti marinesi, il PCI, si schiera con questa sollecitazione messa in campo da Nicola Marini. Virginia Raggi, se non i cinquestelle, la valuti attentamente. Pensando alle migliaia di giovani che potrebbero trovare uno spiraglio in questa crisi che è macelleria sociale. Non si usino gli occhiali della spocchia, della piccola convenienza o del dispetto all’avversario: si valuti il prestigio per Roma, e la concretezza  per migliaia di giovani e di piccole imprese, dirette, dell’indotto e del dopo olimpiade.                                                                  E a Marino? In questa chiave, è ovvio che ogni responsabile cittadino, quindi a Marino il Sindaco e la Giunta in prima persona, hanno l’obbligo amministrativo e politico di dire cosa pensano e da che parte stanno: Adesso! Proprio adesso che siamo (finalmente!) quasi alla convocazione di un Consiglio Comunale!

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