CETERIS PARIBUS
Si reclama qui cio' che e' nell' ISLAM vietato
“Abbiamo scovato su Facebook intere conversazioni tra i vertici bengalesi a Roma e nel Lazio e gli appartenenti alla comunità musulmana. Appare evidente la volontà di realizzare un cimitero islamico a Roma per via di una nota ufficiale inviata dagli imam del V municipio agli uffici tecnici capitolini. In via alternativa si sta discutendo di acquistare un terreno con i soldi delle ‘collette’ e chiedere all’amministrazione locale su cui ricade lo stesso, di realizzare la struttura cimiteriale a spese dei residenti. Intanto non è chiaro dove raccoglieranno i due milioni di euro previsti per acquistare il terreno ma poi sembra chiara la pretesa che il cimitero islamico sia realizzato a spese nostre tramite fondi comunali perchè loro probabilmente non vogliono essere seppelliti lì dove sono i morti di altre religioni, all’interno di luoghi già predisposti all’uopo. Per lo stesso principio sorgono moschee come funghi, anche dentro gli scantinati, perché vogliono il loro imam riservato e non vogliono andare a pregare nella moschea più grande d’Europa realizzata a Roma. Per questo e per altri motivi non possiamo accettare che il pensiero principale delle amministrazioni sia quello di rilasciare un’autorizzazione per la realizzazione di un cimitero islamico.
Lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, portavoce del movimento Difendiamo l’Italia.
“Non sono contrario a che ogni cittadino possa essere sepolto come vuole la propria religione, ma dare tutto questo spazio ai musulmani che a casa loro non fanno aprire neanche una chiesa, mi lascia contrariato oltre al fatto che appare evidente il loro razzismo che li vede sempre alla ricerca dei loro spazi lontani dagli altri. Davanti ai cumuli di spazzatura, ai roghi continui dei rom, alle strade piene di buche, e ad alcune aree ormai senza sicurezza, forse le priorità delle amministrazioni locali dovrebbero essere altre. Mentre prolificano moschee abusive autorizzate ad associazioni culturali, senza il minimo rispetto delle norme urbanistiche, si pensa ad ulteriori spazi per le comunità musulmane che continuano a chiedere i loro diritti senza pensare che dovrebbero venire prima i doveri da cittadino. Prima di vedere costruito un cimitero islamico pretendiamo di avere i nostri cimiteri curati e liberi dal degrado e da strutture fatiscenti come ad esempio il Flaminio e il Verano dove da anni si attendono progetti concreti di riqualificazione o almeno semplici interventi di manutenzione ordinaria degli spazi”. Fabrizio Santori.
Cimitero di ITACSARF
Roma, 23 luglio 2018
Nessun commento:
Posta un commento