Banche ed Assicurazioni: meglio starne alla larga
Ho comprato azioni Unicredito l'11 novembre 2008 a 2 euro ed altre il 17 febbraio a 1,20 per spezzare il prezzo. Che debbo fare ora, seguito a mediare?
Gianni
Scrive così Gianni, senza specificare altro; che percentuale del patrimonio rappresentino queste azioni, se opera in trading o è cassettista. Nel titolo tuttavia la risposta è esplicita, CHIARA e FORTE. Detta così tuttavia non basta; andiamo quindi a fare una riflessione che consenta di capire qualcosa in più.
Di questi tempi non c'è feeling fra i mercati e i titoli finanziari. Non passa giorno che qualcuno non batta cassa per evitare il fallimento. AIG è diventata una macchina mangiasoldi negli USA; HSBC, il colosso inglese del credito, una delle prime banche mondiali da questa parte dell'oceano. Ogni settimana la FED assorbe 2 banche di minori dimensioni e subentra nella gestione per manifesta insolvibilità. Nei paesi dell'est europeo, quelli per intenderci che fanno parte dei 27 ma che ancora non hanno adottato l'euro, molti hanno sottoscritto mutui in euro e pagano in moneta locale. Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca vedono un'inflazione a doppia cifra. Ovvio; se la tua moneta si svaluta del 15 o del 25 per cento, i prezzi volano alle stelle. Molti di quei mutui andranno in sofferenza.
Dalle nostre parti la situazione è critica. L'Italia ha sette vite in forza della presenza delle piccole e medie imprese. Dipende da loro la flessibilità e la capacità di reazione del nostro sistema. Ma se il giro d'affari cala, se i loro crediti cominciano ad essere di dubbia esazione, se gli enti istituzionali ( comuni, regioni, provincie, gli ospedali e lo stato) pagano a babbo morto, anche i loro debiti verso le banche diventano dubbi. La prima cosa che si fà, per chi la fà, è tagliare la pubblicità; poi si riduce il personale. Meno stipendi, meno consumi, minore produzione........arriva l'insolvenza. Non guardate alla Fiat, guardate all'indotto; alla miriade di piccole aziende che non potranno onorare i loro debiti con le banche. Chi opera in quei distretti storicamente? INTESA e UNICREDITO !
Con l'aumento delle sofferenze i mezzi propri delle banche non saranno in molti casi sufficienti. Basti un conto: le banche erogano un monte credito pari a circa 12/13 volte i mezzi propri. Se un decimo di quel credito và in malora spariscono i mezzi propri. Sento dire che nelle nostre banche non c'è rischio di sub-prime. Sarà, ma un mare di municipalità ha sottoscritto contratti swap sui tassi. Stanno tutti rovinati.
La Corte dei Conti quantificava giorni addietro questo business in 12 miliardi di euro. Chi paga? Una parte gli sfortunati cittadini amministrati da politici animali, ma qualcosa dovranno rimettercelo anche le banche.
I TREMONTI-BOND : il governo cerca di dare una mano. Ecco i soldi, ma debbono finire alle aziende sane. Mi pare ovvio. Se venissero erogati assistenzialmente, cioè a chi li usa per pagare le spese correnti sarebbe la fine. Si ritarderebbe di qualche mese la sofferenza, ma questa sarebbe poi maggiore.
Ma i TREMONTI BOND sono debito, non mezzi propri.
OK. Alle brutte, li trasformiamo in capitale.
E QUI CASCA L'ASINO! Li trasformiamo a che prezzo? Prendiamo UNICREDITO e l'esempio di Gianni. Ammettiamo che ai prezzi di oggi, 0,90 cents, si verifica la situazione per cui UNICREDITO ha bisogno di MEZZI PROPRI dopo che avesse già emesso i BOND sottoscritti dal Ministero dell'Economia. A che prezzo dovrebbe convertire quei bond in azioni? Se lo facesse a 0,90 ci sarebbe una diluizione spaventosa del capitale. Ammettiamo che l'importo dei bond fosse pari all'attuale valore dei Mezzi PROPRI, il numero delle azioni raddoppierebbe. Nel caso contrario, li emettesse ad un prezzo di due euro, farebbe felice Gianni, ma sarebbe un regalo agli azionisti! Sai le critiche che si attirerebbe contro. E poichè il valore di un titolo dipende dal P/E, ovvero dall'utile per azione prodotto dall'azienda, e poiche' un valore ideale di un titolo è pari a 10/15 questo utile unitariamente prodotto, per rivedere valori decenti UNICREDITO dovrebbe produrre utili da qui alla luna. Possibile? Si fra 10 anni data la specifica situazione! In tutto questo bailamme poteva mancare la politica? Certo che no.
Franceschini la spara grossa: diamo un sussidio a chi perde il lavoro. Certo, non avendo il debito pubblico che abbiamo, avendone solo 750 miliardi, cosa ci vorrebbe a gettare sul piatto 20/40 miliardi di euro a sostegno di produzione e salari per uno o due anni? Ma noi, purtroppo, abbiamo un debito pubblico di 1.700 miliardi di euro che, in rapporto ad un PIL di cira 1.480 miliardi, fà un 113%. Questo debito sta per un buon 50/60% in mano all'estero. E se l'estero fiutasse l'arrosto bruciato chi li rinnova i BOT a scadenza, Franceschini ?
Così dall'insolvenza bancaria e aziendale si passerebbe direttamente all'insolvenza nazionale. Ma questo forse Franceschini non lo sapeva, non ci pensava....scriveva romanzi.
Per fortuna un suggerimento INNOVATIVO ci viene da EPIFANI : FACCIAMO SCIOPERO.
Ecco.... come non averci pensato prima. Vabbè.... è INNOVATIVO !
Ora caro Gianni avrai capito perchè hai da star fermo con le banche. Delle Assicurazioni diremo a giorni. martedì 03 marzo 2009 su altro blog
Nessun commento:
Posta un commento