IN 14 ANNI E' STATA DISTRUTTA UNA CITTA' UNA VOLTA " PERLA DEI CASTELLI ROMANI "
Alla fine è questo il riassunto, la sintesi, l'essenza. Perchè se a parole sono tutti bravi, se tutti spendono senza ritegno il termine
" per il bene della città " alla fine di queste 3 sindacature non restano che rovine. In questi giorni, dopo quel consiglio comunale che ha posto fine " alle emozioni da non interrompere " resta la commedia della protervia e dell'attaccamento ai pennacchi. Ormai sono in tanti a chiedersi il perchè di questo irriducibile attaccamento alle poltrone, dinanzi a tanti conclamati fallimenti. Si chiedono in tanti il perchè di tanti silenzi e di tanta sottomissione anche in presenza di superiori dichiarazioni di ben diverso contenuto. Cosa c'è sotto ? Quale è il tornaconto ? Forse il 12 Aprile al Tribunale di Velletri avremo una prima risposta. Per ora accontentiamoci dell'analisi che proviene da due stimabili consiglieri. Io la precedo con un piccolo dono che serve a capire tante cose e si collega al contenuto dell'articolo, ma non dissolve i dubbi. Semmai spiega perchè si è arrivati al disastro tuscolano !
LAURA PUPPATO Senatrice del Partito Democratico VIENI A FRASCATI A DIRE QUESTE COSE !
"Adotti e Pacifici: si deve voltare pagina, noi pronti per governare a Frascati"
" Nell'ultimo Consiglio comunale abbiamo assistito con sconcerto, stanchezza e crescente impazienza - sentimenti che crediamo oramai condivisi da molti, da una parte e dall' altra dell' Aula, e nella Città - all'ennesimo dei plateali scontri che oramai dilaniano dall' interno l' esperienza di Di Tommaso. Siamo giunti al punto di vedere il Capogruppo del PD locale che sostanzialmente ha "sfiduciato" - a freddo - il suo "delfino" Di Tommaso e l' esperienza politica che proprio il Capogruppo del PD ha voluto , in una oramai vertiginosa spirale di recriminazioni e di reciproche accuse che minano del tutto il già debolissimo percorso amministrativo di questa Giunta. Forse il Capogruppo del PD locale non si rende bene conto (ma questo, rispettosamente, è un problema suo, non nostro) che "sfiduciando" Di Tommaso dichiara, in primo luogo, la "sfiducia" a se stesso ed ad una storia, anche di "emozioni che continuano", le quali, invece, si appalesano oramai come un vero e proprio stanco e politicamente improduttivo "continuismo". Tuttavia (fortunatamente) il problema non è più quello che avviene nella oramai (di fatto) ex maggioranza (dove il nuovo non avanza, nonostante qualche tentativo di riposizionamento da più parti) , bensì il problema vero è (sfortunatamente) lo stato dell' amministrazione della Città che appare senza una precisa direzione politica e, di conseguenza, senza una linea amministrativa e scelte collegate a materie ed atti essenziali. Vi è quindi bisogno di una netta "rottura" con il passato : si deve oramai attuare ad un ricambio che spinga quelli che non si interessano di politica attiva ad impegnarsi di nuovo ed a recuperare fiducia nell' operato della politica locale, e ciò non può passare più per il personalismo esasperato di alcuni personaggi della stessa. Non c'è più tempo per minuetti e tatticismi e qualcuno dovrebbe fare un passo indietro o, come minimo, una seria autocritica, tuttavia anche mettere tutti nello stesso calderone appare solo demagogia spicciola, buona per comodi disimpegni o per far sì che nulla cambi. Iniziamo subito a lavorare per le prossime elezioni con proposte concrete e cioè mettendo al centro del programma il taglio delle spese non più opportune, il risanamento del bilancio comunale e, conseguentemente, l' abbassamento del livello d' imposizione fiscale (per prima cosa l' IMU) , il livello di soddisfazione dei Cittadini per i servizi comunali, la sana gestione amministrativa, la trasparenza, la lotta alle clientele ed agli sprechi, la completa revisione della struttura amministrativa comunale, le manutenzioni, il rilancio delle attività produttive, il lavoro. Noi ci impegnamo sino da ora a non candidare nelle nostre Liste od a non allearci con Liste che dovessero candidare persone con serie pendenze giudiziarie; a limitare i mandati consecutivi al livello del Consiglio comunale; a favorire le candidature di donne e giovani desiderosi di dare un contributo alla buona politica; a chiedere ai nostri candidati, se eletti, di limitare al massimo alcuni benefit derivanti dalla carica di Consigliere comunale come i permessi di parcheggio ed il telefono portatile a spese del Comune (ai quali noi abbiamo rinunciato), ed a non candidare comunque per ruoli strategici i beneficiari dei "voti disgiunti" ed i protagonisti della politica dei troppi "cambi di giacchetta". Ripartiamo, insomma, da un concetto sano della politica che privilegi l'impegno civile per il bene comune e non le diatribe delle piccole caste del piccolo potere locale, ciò insieme ad un chiaro messaggio ai Cittadini, che è il seguente: "se vogliamo cambiare le cose impegnamoci sempre di più tutti perché solo così le cose potranno cambiare."
P.S. le evidenziazioni in rosso sono state apposte da questa Redazione quale focalizzazione di attenzione.
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