COMUNICATO STAMPA
Roma, 24 gennaio 2018
Nella mattinata odierna, i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, all’esito di indagini
disposte dalla Procura della Repubblica capitolina, hanno dato esecuzione all’ordinanza di
custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del
locale Tribunale nei confronti di due fratelli, CIACCIA Davide (classe 1966) e CIACCIA
Mario (classe 1969), responsabili, in concorso tra loro, del reato di bancarotta fraudolenta ai
danni della società, “FRATELLI s.r.l. in liq.ne”, con sede nella Capitale ed operante nel
settore edilizio.
Le attività di indagine, hanno fatto emergere le condotte dissipative e distrattive perpetrate
dagli indagati in danno dei creditori.
Gli indagati sono accusati infatti di aver pianificato operazioni contabili e finanziarie (nella
gran parte fittizie) volte a rappresentare all’esterno un andamento florido e redditizio, sia per
ottenere finanziamenti dagli Istituti Bancari, sia per convincere i creditori dell’affidabilità dei
piani concordatari nell’ambito della procedura concorsuale.
Le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, congiuntamente
all’aliquota della G. di F. della Sezione di Polizia Giudiziaria, hanno scoperto che i fratelli
CIACCIA, dal 2011 al 2015, occupandosi della gestione e amministrazione della società in
liquidazione hanno messo in atto una strategia finalizzata all’appropriazione dei beni, anche
tramite altre società ad essi riconducibili (molte delle quali portate al fallimento), dismettendo
importanti partecipazioni attraverso operazioni infragruppo e distraendo beni e risorse dal
patrimonio sociale, evidenziando condotte che, come scrive il G.I.P., sono connotate
“dall’avida distrazione in proprio favore di ogni utile, costituito anche dagli ingenti
finanziamenti bancari richiesti ed ottenuti in uno stato di ormai conclamata decozione e di
insolvenza”..
In particolare, i due fratelli hanno:
- ceduto a loro stessi l’intero capitale di società del gruppo a mezzo di compensazioni con
crediti pregressi;
- effettuato cessioni di quote del capitale sociale detenuto;
- ceduto rami d’azienda ad altre società sempre a loro riconducibili;
- effettuato operazioni di compensazione dei debiti determinando un trattamento di natura
preferenziale nei propri confronti;
- tenuto i libri e le altre scritture contabili in modo da non consentire una fedele e corretta
rappresentazione dei fatti di gestione e delle variazioni della consistenza del patrimonio
aziendale, al fine di procurarsi un profitto e di recare pregiudizio ai creditori;
- ritardato ovvero omesso di registrare contabilmente le diverse operazioni societarie
rappresentando una situazione patrimoniale florida e stabile, contrariamente al reale
stato di insolvibilità ormai irreversibile in cui versava la società,
causando una esposizione debitoria di oltre 112 milioni di euro.
Come sottolineato dal G.I.P. nel provvedimento cautelare “La continuità operativa, l’intesa
professionale, la straordinaria attitudine dimostrata dai due indagati nella oculata
manipolazione dei bilanci e nella alterazione dei dati, la spiccata inclinazione dimostrata da
costoro nella gestione disinvolta delle attività finanziarie strettamente connesse a quelle
economiche, infine l’articolata rete imprenditoriale che ruota intorno a tali affari sono tutti
elementi che hanno irrobustito l’impianto cautelare” ed hanno “perfino dimostrato la singolare
scaltrezza di movimento degli indagati nelle maglie della giustizia”.
Comando Provinciale Guardia di Finanza Roma 00141 Roma, Via Nomentana 591 Tel 06.87022372 Fax 06.87022364 -
Nessun commento:
Posta un commento