MARINO. IL FASCISMO MORBIDO DEL M5S.
Con una scusa degna di miglior causa, a poche ore dalla campagna elettorale, i cinquestelle di Marino, si ammantano di fascismo morbido e vogliono cancellare la visibilità dei comunisti e di Potere al Popolo!
Grazie per l'attenzione, maurizio aversa
COMUNICATO
Marino, 30 gennaio 2018
Il M5S si ammanta di ipocrisia, si nasconde dietro il
perbenismo di una plancia rotta e così attua il Fascismo Morbido come ulteriore
arma politica a Marino. Dal Comune sotto la guida del sindaco cinquestelle che
ha fastidio delle differenze, che mal sopporta le critiche, cosa si inventa?
Che, guarda caso alle porte della campagna elettorale, una plancia con la falce
e martello dà fastidio. Possono essere più belle le plance? Perché no? Ma
perché ora? E, soprattutto, con la stessa “comunicazione” che apparentemente
chiama a discutere, cosa fa Colizza il fascista morbido? Fa smantellare le
plance dei partiti democratici! Fascisti senza neppure il coraggio di esserlo.
Vi nascondete dietro provvedimenti che si prendono lontano dai periodi
elettorali e non ora! Volete il nostro silenzio e l’invisibilità? Avete
sbagliato e lo vedrete!
Il PCI condanna senza mezzi termini questo metodo da
questurini del regime fascista. La Lista Potere al Popolo, con i due
rappresentanti candidati, Sergio Santinelli, alla Camera e Maurizio Aversa,
alla Regione così dichiarano: “Errori amministrativi possono essere oggetto di
valutazioni e di scontro. Ma qui siamo alla follia. A poche ore dalla campagna
elettorale, per quanto possa incidere minimamente è chiaro che la comunicazione
storica, conosciuta, di riferimento di indirizzo politico va rispettata e
salvaguardata. Solo un gesto sprezzante delle regole democratiche, solo un
gesto di sfida da squadrista da budino può architettare ed attuare questo
provvedimento. Ricorreremo al Prefetto. Ma non solo: ricorreremo, con ogni
mezzo – con ogni mezzo – a garantire la nostra visibilità politica. E come in
tutte le lotte vincerà chi durerà un minuto in più!”.
I candidati, Santinelli e Aversa, hanno provveduto ad
inviare formale protesta e richiesta di stop alla rimozione delle plance al
Prefetto di Roma.
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