Comunicato stampa del 27 dicembre 2017 - Sezione controllo Enti
Corte dei conti – Sezione controllo Enti – Pres. Enrica Laterza, Rel. Pres. Francesco Petronio – Determinazione n. 116/2017 del 12 dicembre 2017 – Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria di Poste italiane S.p.A. per l’esercizio 2016.
Nel 2016 i risultati del bilancio d’esercizio di Poste italiane s.p.a. permangono complessivamente positivi: l’utile raggiunge i 625 ml, superiore di 174 ml al risultato del 2015. Alla realizzazione di tale risultato hanno contribuito l’utile di 568 ml realizzato dal Patrimonio Separato BancoPosta, l’iscrizione in bilancio di dividendi dalle società controllate per 423 ml e proventi non ricorrenti per 121 ml dovuti alla cessione della quota detenuta in Visa Europe Ldt..
I ricavi totali si sono attestati a 9.295 ml, in crescita del 2,8 per cento sul precedente esercizio.
A fine 2016 il patrimonio netto di Poste italiane s.p.a. si è ridotto a 6.160 ml e risulta diminuito di 1.486 ml rispetto al precedente esercizio, per effetto della variazione negativa delle riserve di fair value e di cash flow hedge.
Nel primo anno successivo alla quotazione, il titolo di Poste italiane ha riportato una perdita media rispetto al valore di emissione di circa il 10 per cento; tuttavia tale andamento si è realizzato in un contesto di mercato particolarmente critico, specie con riferimento al settore bancario.
Anche dopo la conclusione del processo che ha portato alla quotazione in borsa delle azioni di Poste italiane (27 ottobre 2015) è proseguita l’azione di revisione della governance avviata nella prospettiva della quotazione, anche per aderire alle disposizioni delle autorità di Vigilanza, con particolare riferimento alle attività condotte per il tramite del Patrimonio Destinato BancoPosta.
Nell’ambito del programma di privatizzazioni di società partecipate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel corso dell’anno è stato avviato un processo per alienare una quota ulteriore della partecipazione detenuta, che tuttavia non è stato portato a conclusione.
Il 20 ottobre 2016 una quota pari al 35 per cento del capitale sociale è stata conferita a Cassa Depositi e Prestiti.
Nel corso dell’anno sono state compiute operazioni rilevanti di acquisizione e dismissione di partecipazioni nell’ambito delle strategie del Piano industriale. E’ stata avviata l’acquisizione di una quota di SIA, società operante nel settore dei pagamenti, e realizzata la cessione del capitale della Banca del Mezzogiorno a Invitalia s.p.a.. Inoltre Poste italiane ha partecipato alla procedura competitiva per l’acquisto dell’intero capitale sociale di Pioneer Global Asset Management s.p.a.; tuttavia l’aggiudicazione è avvenuta nei confronti di un diverso competitore.
Nell’anno i Servizi Postali hanno realizzato ricavi in flessione del 4,0 per cento che si riduce allo 0,4 per cento per effetto della realizzazione di un’entrata di 109 ml per compensi del servizio universale relativa a crediti pregressi. I Servizi BancoPosta hanno conseguito ricavi in crescita (0,5 per cento) rispetto all’esercizio 2015. I costi ammontano a 8.495 ml e sono in crescita dello 0,9 per cento in relazione all’aumento del costo del lavoro.
Il costo del lavoro in Poste italiane rappresenta la maggior parte dei costi della produzione (72,3 per cento) ed ammonta nel 2016 a 6.138 ml. Tra gli oneri relativi è inclusa la quota per il programma di prepensionamento del personale che ha visto nel 2016 ben 5.727 uscite anticipate. Anche nell’esercizio decorso è proseguito il regime di carenza del rinnovo contrattuale scaduto dal 2012 e ciò ha contribuito ad un contenimento dei relativi costi. Il Gruppo Poste italiane – che include Poste italiane s.p.a. (Capogruppo) e le società da essa controllate sia direttamente che indirettamente – ha chiuso l’esercizio con un utile di 622 ml, in crescita rispetto al risultato del 2015 (12,7 per cento).
I ricavi, pari a 33.112 ml, hanno registrato l’incremento del 7,7 per cento, riconducibile alla buona performance dei Servizi Assicurativi che realizzano la quota più rilevante del fatturato del Gruppo (72 per cento).
Nell’ambito del gruppo solo tre società, che operano nei settori logistico, postale e del trasporto, riportano bilanci in passivo e per due di esse si è reso necessario il sostegno finanziario della capogruppo e la condivisione di programmi di risanamento strutturale e operativo.
L’attività negoziale conclusa nell’anno ha generato una spesa pari a 1.842 ml, di cui 1.216 ml per atti soggetti all’applicazione del d.lgs. 50/2016.
In merito alla tipologia degli atti conclusi, si rileva un decremento di spesa per i contratti relativi ai settori di comunicazione, formazione e consulenza.
Per quest’ultima categoria, si riscontra una rilevante contrazione rispetto ai dati dei precedenti esercizi, nei quali erano maggiormente avvertite le esigenze connesse ai processi derivanti dalla quotazione in borsa, conclusa nel corso dell’anno.
I ricavi totali si sono attestati a 9.295 ml, in crescita del 2,8 per cento sul precedente esercizio.
A fine 2016 il patrimonio netto di Poste italiane s.p.a. si è ridotto a 6.160 ml e risulta diminuito di 1.486 ml rispetto al precedente esercizio, per effetto della variazione negativa delle riserve di fair value e di cash flow hedge.
Nel primo anno successivo alla quotazione, il titolo di Poste italiane ha riportato una perdita media rispetto al valore di emissione di circa il 10 per cento; tuttavia tale andamento si è realizzato in un contesto di mercato particolarmente critico, specie con riferimento al settore bancario.
Anche dopo la conclusione del processo che ha portato alla quotazione in borsa delle azioni di Poste italiane (27 ottobre 2015) è proseguita l’azione di revisione della governance avviata nella prospettiva della quotazione, anche per aderire alle disposizioni delle autorità di Vigilanza, con particolare riferimento alle attività condotte per il tramite del Patrimonio Destinato BancoPosta.
Nell’ambito del programma di privatizzazioni di società partecipate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel corso dell’anno è stato avviato un processo per alienare una quota ulteriore della partecipazione detenuta, che tuttavia non è stato portato a conclusione.
Il 20 ottobre 2016 una quota pari al 35 per cento del capitale sociale è stata conferita a Cassa Depositi e Prestiti.
Nel corso dell’anno sono state compiute operazioni rilevanti di acquisizione e dismissione di partecipazioni nell’ambito delle strategie del Piano industriale. E’ stata avviata l’acquisizione di una quota di SIA, società operante nel settore dei pagamenti, e realizzata la cessione del capitale della Banca del Mezzogiorno a Invitalia s.p.a.. Inoltre Poste italiane ha partecipato alla procedura competitiva per l’acquisto dell’intero capitale sociale di Pioneer Global Asset Management s.p.a.; tuttavia l’aggiudicazione è avvenuta nei confronti di un diverso competitore.
Nell’anno i Servizi Postali hanno realizzato ricavi in flessione del 4,0 per cento che si riduce allo 0,4 per cento per effetto della realizzazione di un’entrata di 109 ml per compensi del servizio universale relativa a crediti pregressi. I Servizi BancoPosta hanno conseguito ricavi in crescita (0,5 per cento) rispetto all’esercizio 2015. I costi ammontano a 8.495 ml e sono in crescita dello 0,9 per cento in relazione all’aumento del costo del lavoro.
Il costo del lavoro in Poste italiane rappresenta la maggior parte dei costi della produzione (72,3 per cento) ed ammonta nel 2016 a 6.138 ml. Tra gli oneri relativi è inclusa la quota per il programma di prepensionamento del personale che ha visto nel 2016 ben 5.727 uscite anticipate. Anche nell’esercizio decorso è proseguito il regime di carenza del rinnovo contrattuale scaduto dal 2012 e ciò ha contribuito ad un contenimento dei relativi costi. Il Gruppo Poste italiane – che include Poste italiane s.p.a. (Capogruppo) e le società da essa controllate sia direttamente che indirettamente – ha chiuso l’esercizio con un utile di 622 ml, in crescita rispetto al risultato del 2015 (12,7 per cento).
I ricavi, pari a 33.112 ml, hanno registrato l’incremento del 7,7 per cento, riconducibile alla buona performance dei Servizi Assicurativi che realizzano la quota più rilevante del fatturato del Gruppo (72 per cento).
Nell’ambito del gruppo solo tre società, che operano nei settori logistico, postale e del trasporto, riportano bilanci in passivo e per due di esse si è reso necessario il sostegno finanziario della capogruppo e la condivisione di programmi di risanamento strutturale e operativo.
L’attività negoziale conclusa nell’anno ha generato una spesa pari a 1.842 ml, di cui 1.216 ml per atti soggetti all’applicazione del d.lgs. 50/2016.
In merito alla tipologia degli atti conclusi, si rileva un decremento di spesa per i contratti relativi ai settori di comunicazione, formazione e consulenza.
Per quest’ultima categoria, si riscontra una rilevante contrazione rispetto ai dati dei precedenti esercizi, nei quali erano maggiormente avvertite le esigenze connesse ai processi derivanti dalla quotazione in borsa, conclusa nel corso dell’anno.
Corte dei conti
Ufficio stampa
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