BILANCI FALSI, MAGNERIE DEL VALADIER, funINCULARE, ABUSIVISMO EDILIZIO
Il faro acceso in questi giorni sulla magistratura permette di fare luce su un trentennio di malversazioni ed omertà che hanno visto l'impunità locale di tante storie di malgoverno; qui come altrove !
L'OCCUPAZIONE DELLE CASAMATTE
PAJETTA telefonò a TOGLIATTI : " ABBIAMO LA PREFETTURA DI MILANO ! "
E Togliatti rispose , « Bravo , e adesso che te ne fai ? »
Si discute ancora oggi sul fatto se " IL MIGLIORE " sia stato uno statista od un semplice esecutore d'ordini provenienti dalla
CASA MADRE
Sicuramente ebbe un ruolo significativo nell' evitare una guerra civile in Italia nei primi anni successivi alla fine delle ostilità belliche; ma non va dimenticato che, a monte, c'erano gli ACCORDI DI YALTA
che disegnarono la spartizione delle aree di influenza dei vincitori del secondo conflitto mondiale.
Sulla base di quegli accordi il Comunismo era off limits in Italia.
Ma la teoria dell' OCCUPAZIONE DELLE CASAMATTE riprese vigore nei primi anni 70 ; chi ha i capelli bianchi ricorda bene l'attivismo dei tanti Pretori d'Assalto che caratterizzò quel decennio e gli anni succe3ssivi.
Molti di quei magistrati li vedemmo eletti in Parlamento nelle liste del PCI; e come ha ricordato il Prof. Giuseppe Di Federico iniziò in quegli anni la rivisitazione e l'attuazione della teoria.
domenica 21 giugno 2020
MAGISTRATOPOLI RACCONTATA DAL PROF. GIUSEPPE DI FEDERICO
IL COLPO DI STATO AVVENNE NEL 1973
Una grande mano al progetto di sottomissione della politica alla magistratura la dette la politica stessa con le ruberie e gli arricchimenti personali di cui si rese responsabile a 360 gradi; i fatti del 1992/1993 ( MANI PULITE ) e la gestione unidirezionale delle indagini fecero il resto a furor di popolo.
La caduta del Governo Berlusconi nel gennaio 1995, col famoso invio dell' avviso di garanzia nel bel mezzo di un convegno internazionale fu il doping che permise fino ad oggi alla magistratura d'investirsi del compito di
VIGILE URBANO del TRAFFICO A PIAZZA COLONNA
I MAGISTRATI NON VENGONO DA MARTE
Sono italiani come tutti noi; con i pregi ed i difetti del nostro popolo; con gli acuti soprani di italiani eccellenti e gli squittii dei topi da fogna che in ogni società coesistono.
Le chat di LUCA PALAMARA, le dichiarazioni del Prof.
Giuseppe Di Federico ci dicono oggi che la magistratura non era la
CASTA DELLE VESTALI
bensì una confraternita dove i vizi apicali erano radicatissimi, a nocumento, oltrechè dell' Istituzione, dei tanti onesti magistrati che, comunque, conoscevano le illegalità in atto e rimasero silenti se non collusi.
E' ovvio, è stato scritto, che se la tua carriera viene facilitata da un mentore, non si possa ignorare i suoi interventi e le sue richieste, magari scaturite dalla vicinanza con certe parti politiche.
Più d'uno, ultimi il Presidente Emerito Giovanni Maria Flick, ed il Presidente MATTARELLA hanno deprecato la devianza costituzionale di questo agire, ma tant'è !
Quando, negli ultimi quasi 50 anni, le supreme cariche dello Stato hanno permesso che ciò accadesse, il tradimento della CARTA è evidente :
ANDREBBERO PROCESSATI, MA DAL POPOLO, I RESPONSABILI ANCORA IN VITA !
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