martedì 20 aprile 2010
STATE TRANQUILLI. ALLA FINE NON ACCADRA' NULLA
Mettiamola così: Gianfranco Fini non l'aveva mai incontrato prima uno come il Cavaliere. Cresciuto nell'apartheid cui era stato relegato dai campioni della democrazia, i comunisti..... per essere chiari, ha passato quasi un ventennio a costruire un nuovo percorso ed una nuova immagine. Siamo onesti: si può buttar via tutto per ascoltare le sirene dei portaborse coevi, oggi divenuti capetti dei cespugli?
Diciamo che nel tempo, passando per i vari stadi del cammino novello, Fini, che stupido non è, ha capito diverse cose.
Primo: il CAVALIERE è destinato a lunga vita, umana e politica. Certe cariche non saranno quindi disponibili.
Secondo: s'è reso conto che la classe dirigenziale, nel tempo allevata, è quello che è; qualche fuoriclasse, qualche campioncino e una pletora di opportunisti che stanno lì, attaccati alla mucca a ciucciare sedie e poltrone, magari per mogli ambiziose o parenti da sistemare. E' il " familismo" per molti versi simile al " cesarismo"
COSA RIVENDICA GIANFRANCO ?
A ben guardare, non rivendica cose insensate. In un paese che segue il trend mondiale, ovvero una presenza multietnica sempre più marcata, necessaria e determinante sotto il profilo economico, chiede il diritto elettorale per chi, in regola sotto il profilo legale e fiscale, partecipa alle sorti del paese. Chiede anche altro, per carità, ma spazio vuole che si vada al sodo.
Forse sbaglia tempi e modi, forse eccede nel controcanto; ma ciò è soltanto legato al " momentum " di cui dirò successivamente.
Chiede inoltre una maggiore collegialità nella gestione, ovvero, se preferite, maggiore democrazia interna.
Cioè chiede di non ripetere quella che fu l'esperienza di ALLEANZA NAZIONALE, ovvero un partito fatto di tanti colonnelli, sergenti maggiori fino ad arrivare ai quaquaraquà locali capaci solo di mettere in fila una sconfitta dietro l'altra senza mai dover rispondere: un partito di IRRESPONSABILI AUTOREFERENTI. Un partito non basato sui predellini, ma sugli sguardi del capo.
Bene allora cambiare certi usi: via "le nomine", si torni alle preferenze, si vada magari anche a " primarie serie ".
IL FATTO GRAVE
Questo è uno strano paese. E' il paese dove i magistrati perdono tempo con due assassini rei confessi che poi ritrattano. E' il paese dove un teppista vestito da tifoso rischia 5 anni di carcere, mentre un drogato, etilicamente esuberante, investe un'auto ad un incrocio, ammazza due persone e prende soli due anni di carcere; " perchè non aveva intenzione di ucciderli". E così lo mandano subito a casa. Questo è il paese dove il responsabile del più grave crack finanziario nazionale sta approntando la barca della moglie per le prossime vacanze.
Il suo omologo a stelle e strisce, dopo 6 mesi, aveva un carico di 150 anni da scontare nelle patrie galere !
Questo è il paese dove i portaborse, oggi capetti di partito-cespuglio, giocano a fare i politici offrendosi a volte a destra, a volte a manca. A volte vanno anche "soli". C'e' un gioco dove si può andar da soli: IL SOMARO ovvero quel gioco a 5 carte dove se non fai neppure una presa sei UN SOMARO. Ci sono anche persone use ad andar con questo e con quello...... ma questa è altra storia pur se l'immagine è similare e tanto prossima alla politica di questi giorni.
Il FATTO GRAVE è appunto questo: vista chiusa la strada per la PRESIDENZA ( la profezia del GIAGUARO ROSSO è prossima ad avverarsi ), visto il DIVO GIULIO a pieno titolo destinato al ruolo di premier, non resta che tentare l'alternativa del momentum.
IL MOMENTUM = PD + UDC + UDEUR + "con API si vola"
Komunisti che non furono mai Komunisti, annunciati missionari africani che poi ci ripensano, Nipoti del Conte Suocero, Belli Guaglioni ormai attempati..... c'è di tutto e di più nella schiera che invoca l'anti- CESARISMO, ma tiene l'occhio vigile sui rimborsi elettorali, sugli stipendi ed ammennicoli vari.
Il fatto è che in un paese ridotto alle condizioni dell'Italia, in assenza della certezza del diritto, con tanta parte del territorio che si fatica a riportare sotto il mancipio dello STATO, siamo sicuri che si possa fare a meno di un CESARE che non ruba e non ti mette le mani in tasca ?
Ma forse è proprio questo il discrimine che genera l'incomprensione.
LA PAURA DELLA LEGA
Il fenomeno LEGA è esperienza da manuale. Più che temerla, sarebbe da copiarla. Più che demonizzarla, sarebbe da ripeterla.
Cos'è la LEGA se non vita di territorio, se non risposte ai fatti quotidiani della gente. Case comunali nelle quali piove acqua dai soffitti, strade dissestate, fontane diventate pattumiere, territorio devastato dall'edilizia contrabandato per necessità delle giovani coppie locali, indebitamento finanziario a gogò, incapacità ad incassare quanto legittimo pretendere, carenza di strutture, patrimonio comunale abbandonato e svenduto : QUESTA E' CIO' CHE LA LEGA METTEREBBE NEL MIRINO. SU QUESTO ANDREBBE L'ATTENZIONE DELLA LEGA.
Poi come in ogni cosa, fra i tanti giovani amministratori locali, testimonianza di RINNOVAMENTO, ci sarà pure qualche PIRLA e qualche MARIUOLO. Ci sarà pure qualche affarista o qualche narcisista, anche loro sono umani.
MA L'IMPASTO, da quelle parti, E' FATTO CON ALTRI INGREDIENTI
State tranquilli...... tutto verrà a comporsi...... per il bene di GIANFRANCO. DA BRAVO ED ESPERTO SUBACQUEO CONOSCE I PERICOLI DELL' ABBANDONARSI ALLE CORRENTI!
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SPERIAMO CHE NON FACCIA LA FINE DI GHELFI A GROTTAFERRATA,A FORZA DI SENTIRE LE SIRENE INGANNATRICI-O ULISSIDI!!!POI TRA I DUE LITIGANTI IL TERZO GODE,COME E' SUCCESSO A GROTTAFERRATA...
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