giovedì 15 luglio 2010
Crisi: sarà a V, a U o a W ? O arriverà la catastrofe ?
BASILEA : sede della Banca dei Regolamenti Internazionali
Ascolto e riascolto il nastro. Parla il Senatore GUIDO CARLI.
Siamo nel novembre 1987. Il 16 ottobre di quell'anno è ricordato come " il black friday di Wall Street". L'indice Dow Jones crollò di oltre il 20% a quota 656,20 punti.
Anche se son passati 23 anni ed il mondo è completamente diverso, per capire la drammaticità di quei giorni basti l'odierno livello dell'indice : DJIA 10198.56
Il senatore GUIDO CARLI , già Governatore della Banca d' Italia dal 1960 al 18 agosto 1975, già presidente di Confindustria dal 1976 al 1980,eletto come indipendente della Democrazia Cristiana nel 1983 e nel 1987, tenne un discorso memorabile a Palazzo Madama.
" Nell'intento di capire come poter uscire da questa situazione, ho interpellato otto economisti, tutti insigniti del Premio NOBEL in quella disciplina, ed ho ricevuto otto diverse soluzioni, spesso contrastanti ".
Questo la dice lunga sul fatto che, anche ai più alti livelli della conoscenza, la nebbia la fa spesso da padrona.
Con questo viatico nel paniere, vado da mesi leggendo di soluzioni fra loro antitetiche ai problemi di questi anni. Le crisi economiche ci sono sempre state e sempre ci saranno.
Un pregevole libro , scritto a quattro mani da NOURIEL ROUBINI e STEPHEN MIHM , e recentemente edito nella traduzione italiana , " LA CRISI NON E' FINITA ", di quelle crisi ne fa dettagliato elenco e sostanziale descrizione. Giova ricordare che NOURIEL ROUBINI, ma sono tantissimi coloro che sottolinearono inascoltati il " caricamento della molla ", già nel corso del 2005 (all'IMF nel 2006 fu accolto con scetticismo ) evidenziava i sintomi di una distorsione del sistema con possibili pericoli recessivi.
Oggi, a due anni circa dai primi fallimenti epocali ( Bear Stearns affondò nel marzo 2008 mentre Lehman Brothers annunciò il suo fallimento il 15 settembre 2008 ), accantonata la teoria Schumpeteriana della distruzione-creatrice, la discussione verte non tanto sull'intervento dello stato come prospettato e propugnato da Keynes, quanto sulla durata di tale intervento e sulle modalità.
Mentre echeggiano da più parti dovuti richiami all'ottimismo ( potreste immaginare il contrario? Se banchieri e responsabili di governo non misurassero le parole il panico dilagherebbe ! Ma questo un Sindacato italiano e parte della sua fazione politica ancora non l'hanno compreso), non vedo ancora significativi provvedimenti sulla finanza globale che scongiurino una pesante ricaduta dei mercati. Rilevo al contrario la ripresa dei volumi sui CDS, la sempre elevata la leva finanziaria, e BASILEA 3 che è ancora in alto mare.
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PAUL KRUGMAN PRO DOMO SUA
Paul Krugman è un economista statunitense. Attualmente professore di Economia e di Relazioni Internazionali all'Università di Princeton,è naturalmente un premio Nobel per l'economia, riconosciutogli nel 2008 per la sua analisi degli andamenti commerciali e del posizionamento dell'attività economica. In molti dei diversi e recenti suoi interventi pubblicati da IL SOLE 24 ORE , picchia come un martello sulla necessità di non interrompere l'azione degli Stati verso l'economia. E indirizza questa sua azione criticando la GERMANIA in primis, ma in generale l'EUROPA, per le politiche di stabilizzazione dei disavanzi di bilancio.
NON E' PENSABILE CHE A PRINCETON NON ABBIANO I DATI
Dicevo che sono sotto botta del martello PAULIANO tutti quegli stati, ITALIA compresa, che abbiano messo in atto o abbiano dichiarato di voler attuare politiche di contenimento del deficit o lotta dura alla spesa improduttiva e agli sprechi.
Ricordo che un altro PREMIO NOBEL, MILTON FRIEDMAN, ma a scopo derisorio di certe politiche d'intervento a sostegno della domanda, propose l'affitto di un elicottero ed il lancio di banconote sulle città. Che poi fa il paio con " diamo a tutti una pensione per cecità ", come avviene nel SUD dell'Italia, o " teniamoli a stipendio anche se non lavorano " come avviene per i netturbini a NAPOLI (dove il servizio effettivo è dato all'esterno) o per buona parte dell' esercito di forestali ( 20.000 ) in Calabria.
Già, ma fino a quando questo è possibile ?
Possibile che a Princeton non sappiano che in questa estate le FESTE DELLA PORCHETTA e I FESTIVAL della CANZONE e del CINEMA vanno a mille? Possibile non sappiano che anche i Comuni meno virtuosi ed irrispettosi dei PATTI di STABILITA' non sappiano resistere al loro momento di visibilità e di vanagloria mascherato dall'alone spocchioso della cultura?
Possibile che a Princeton non sappiano che le nostre AUTOBLU sono sei volte superiori a quelle degli STATES, nonostante la popolazione italica sia solo un quinto di quella statunitense ?
Possibile che a Princeton non sappiano che la nostra politica ha un costo abnorme, fatta com'è di sagre di paese, di contributi alle FONDAZIONI politiche, di RIMBORSI D'ORO ai consiglieri di Province che qualcuno farebbe bene a recuperare ?
PAUL lo sa, ma ha un problema.
Certo, se l'osservazione si limita allo starnazzo dei Governatori delle nostre Regioni o ai PRESIDENTI delle nostre PROVINCE, la " deviazione " è possibile. Ma se si assume che è primaria la necessità di mantenere la domanda anche l'irrisoria ipotesi del Prof. Friedman è buona, e un elicottero armato a banconote lo vedrei volentieri sorvolarmi il tetto.
Il problema di PAUL KRUGMAN è il bilancio degli STATI UNITI d' AMERICA e la loro bilancia commerciale.
Con un costo del lavoro pari a 22,53 $ l'ora, ovvero un ventesimo del costo del lavoro cinese, la manifattura e molti altri servizi a stelle e strisce sono OUT of Market. Agli USA rimane soltanto la risorsa "innovazione e tecnologia".
Il continuo deficit della bilancia commerciale, unito al deficit fiscale porteranno alla continua rincorsa del finanziamento estero. Fin quando sarà possibile ?
I MERCATI FIUTANO LA SVALUTAZIONE DEL DOLLARO
Se sei indebitato fino al collo, e si prevede che questo debito sia destinato ad aumentare, la tentazione inflattiva è forte. Se puoi battere moneta poi, ti è dato di mettere in cantiere tanti lavori e pagarli con carta nuova di zecca. Magari ci puoi fare una bella autostrada, o due autostrade a metà come è avvenuto nel SUD-Italia. Oppure puoi costruire 10 ospedali, o 10 ospedali e quattro carceri senza mandarci il personale.......per risparmiare.....come segnalato nel SUD- Italia ma non solo nel SUD.
Così facendo, però, il debito sale e con esso il timore di una crisi di stato....tanto in voga e di moda in questi tempi. Prendiamo l'esempio di uno stato fortemente risparmiatore e accumulatore.
IL CASO CINA
Recentemente la CINA, grande creditore del debito pubblico USA, ha alleggerito la sua posizione in dollari. Fiutando maretta, già da tempo sta facendo manbassa in AFRICA, in Sud America ed in Australia di miniere e materie prime. I cinesi, con oltre 1,4 miliardi di anime, sono come gli elefanti: ragionano a lungo termine e si muovo lentamente, ma inesorabilmente. Il loro sviluppo sarà enorme, per questo accumulano materie prime e comprano ovunque sia possibile.
La loro economia è basata sull'export. Cosa occorre per esportare in un continente? Una base; e loro l'hanno trovata. La notizia è deflagrata come una bomba:
LA CINA ha pressochè acquistato il porto de IL PIREO approfittando delle necessità della GRECIA sull'orlo del fallimento. IL PIREO sarà la main-base logistica verso l'EUROPA. Meglio quello che la CARTA del DEBITO USA !
Krugman l'ha capito e sa bene che quanto più gli STATI UE metteranno ordine ai loro conti, tanto più veloce sarà il declino del dollaro.
E chi investe in una moneta destinata ad inflazionarsi ?
E quali migliori alleati per KRUGMAN in questo spendi e spandi se non i GOVERNATORI delle REGIONI italiane ?
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Grazie per le sempre accurate disamine. Le tue previsioni sono veramente utili.
RispondiEliminaRovinatoinborsa
Finalmente sei tornato !
RispondiEliminaRiccardo Cuor di Leone
Potresti fornirmi la casa editrice del libro di Roubini ?
RispondiEliminaRaniero Fogli
Serie Bianca Feltrinelli
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