E' un film che narra la storia di amministratori pubblici usi a dire " non pensate da ragionieri ! ". Gente usa a PROGETTARE VOLANDO ALTO, tanto poi si atterra sempre all'aereoporto " TASCHE di PANTALONE ".
Ora che ci penso........ l'hanno proiettato al
CINEMA MARCONI
Regione: in cassa “zeru euro”. Bloccati pagamenti per 3,8 miliardi
Mercoledí 21.07.2010
di Fabio Carosi
C'è chi non dorme per l'afa e che per i debiti. L'assessore regionale Stefano Cetica, il cassiere della Polverini, l'uomo al quale è stato chiesto il miracolo di tenere i conti in ordine è tra quelli che rischiano di sentire il citofono suonare e di scorgere tra le pieghe delle tende dell'ufficio, i creditori alla porta.
È sommersa di debiti la Regione Lazio e all'assessore Stefano Cetica non resta altro che la piena confessione del disastro che si trova a fronteggiare. La scorsa settimana, nel corso di una riunione con gli assessori al Bilancio delle Province, l'ex sindacalista Ugl ha alzato le braccia di fronte ai colleghi “ragionieri” e ha scoperchiato il vaso di Pandora: sulla Regione Lazio pesano 3,8 miliardi di euro di mandati di pagamenti autorizzati e mai resi bancabili ai creditori e a questi vanno aggiunte esposizioni bancarie per far fronte alle emergenze, pari a 1,9 miliardi di euro.
Traduciamo per chi non avesse dimestichezza con la contabilità. Comuni e Province, ma anche enti e associazioni, per finire con i normali fornitori dalla carta igienica all'energia elettrica per gli uffici, hanno beneficiato di denaro pubblico a vario titolo, attraverso specifiche delibere. Sulla scorta di queste, sono stati emesse richieste di pagamento alle quali la Regione ha replicato con i “mandati”, cioé fogli che indicano alle banche tesoriere a chi devono essere dati i soldi e per quale motivo. Prima però che le banche trasferissero fisicamente i soldi, i mandati sono stati bloccati e quindi il denaro non è transitato. Anche perché in cassa non c'era.
Il coraggio non manca di certo all'assessore che, dopo la confessione, ha raddoppiato entrando nel dettaglio degli effetti che avrà la manovra finanziaria sul 2011. I fondi tecnicamente già impegnati (traduzione: gli impegni di spesa che gravano su più annualità) rischiano una sforbiciata pari a 637 milioni di euro mentre 365 milioni verranno sottratti dai pagamenti (traduzione: dilazioni o rinegoziazione). E visto che c'era, Cetica ha cercato di far venire l'infarto ai colleghi, preannunciando lo scenario 2012: 717 milioni di euro di tagli e 411 milioni di pagamenti che la Regione vorrebbe ritrattare.
Ora le soluzioni. Sarà il tavolo tecnico presto operativo a definire il “patto regionale di stabilità”, l'accordo che vederà insieme Regione, Province e Comuni per definire le priorità di spesa e le compensazioni attraverso le quali si definiranno i tagli. La parola d'ordine è: non spendere. Ma per evitare che qualche Comune vada in dissesto, Cetica ha promesso di sbloccare i primi mandati in favore delle piccole amministrazioni.
Un consiglio ai sindaci. Prima di avvisare i creditori dei pagamenti, sarebbe opportuno verificare se i soldi sono realmente arrivati in banca. Il mandato di pagamento non basta più.
Un commento a caso....fra i tanti :
Titolo: Marrazzo, Storace,
Da: pettinelli enzo
Data: 21.07.2010 14:24
e prima di loro tanti politici "spensierati" che non si curavano dei conti: mica dovevano pagare loro! Il motivo principale dello sconquasso contabile? I pagamenti generosamente elargiti, in passato, a pié di lista. Alemanno ha cominciato "bene" (500 milioni dallo Stato) per proseguire ancora meglio: 300 milioni e la libertà di spesa per "Roma capitale"! Questo è solo un primo assaggio; presto arriveranno i conti scoperti della Sicilia, della Campania, della Calabria, della Puglia, della Sardegna, del Molise, dell'Abruzzo, della Liguria, del Piemonte, dell'Umbria e via cantando. Si sosteneva che "non tutti i musulmani sono terroristi ma è anche vero che tutti gli attentati sono compiuti da musulmani". Altrettanto dovremmo dire delle regioni amministrate, principalmente, da forze politiche di sinistra-destra, a proposito dei debiti. Solita e vecchia prassi della compravendita di voti? Per questo Fini, in campagna elettorale, non ha appoggiato la Polverini e non vuole il Federalismo fiscale: sarebbe costretto a non fare ulteriori debiti! Ecco il vero motivo del "no" al federalismo fiscale.
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