Finalmente DI TOMMASO si muove, ma l'eredità è pesante.
IL DANNO E' GIA' FATTO !
Siamo nel corso della Vendemmia 2009, per la precisione è il 20 ottobre 2009. Giro questo filmato nel corso di una "indagine conoscitiva sul campo".
Le difficoltà che incontro sono tante.
CI SONO LE RIMANENZE INVENDUTE vien detto ai piccoli viticoltori. Nessuno di loro parla, sono quasi intimoriti dalla possibilità che le loro uve non vengano ritirate. Quindi, nessuna dichiarazione, nessuna intervista. Il prezzo delle uve, se ritirate, non è ancora noto.
http://www.youtube.com/watch?v=rQ-3iL8FRIQ
Avevo incontrato il SINDACO DI TOMMASO a ROMA: è il 9 ottobre 2009 ed i produttori di uve sono in agitazione.
Ascoltate bene le parole di Massimo Gargano,Presidente coldiretti Lazio, di fronte a 4 gatti ed un Sindaco. Almeno DI TOMMASO c'era !
http://www.youtube.com/watch?v=j7wNjRzMidw
Questo per tornare al concetto iniziale: cercare di capire gli errori.
Dicevo dunque che DI TOMMASO, il Sindaco di Frascati, finalmente si muove.
IL CONSORZIO TUTELA DEL FRASCATI A CONVEGNO IN CAMPIDOGLIO
(www.enopress.it). Si è tenuto ieri a Roma al Campidoglio nella Sala del Carroccio un convegno promosso dal Consorzio Tutela Denominazione Frascati sulla "Storia, Attualità e futuro della denominazione Frascati Doc nella Capitale" - Ha partecipato all'evento il frascato e viticoltore Paolo Pellicciari che ha affidato a Enopress l'amaro commento che segue.
Sono intervenuti:
- Davide Bordoni, assessore alle attività produttive al Comune di Roma
- Fabio Massimo, Pallottini commissario straordinario ARSIAL
- Stefano Di Tommaso, Sindaco di Frascati
- Luciano Gori, Sindaco di Monteprorzio,
- Francesco Maria Ricci, presidente AIS Lazio
- Maurizio De Angelis presidente Consorzio tutela Frascati.
Ma....... c'è un ma. Ed è sempre il buon Paolo Pellicciari ad interve3nire sull'argomento ed osservare.
"Il rilancio del Frascati
Il dibattito ha offerto poco: gli unici intervento che hanno meritato attenzione sono stati quelli dell’ assessore Davide Bordoni che ha fatto un’analisi del territorio vitivinicolo del Frascati in territorio romano e quello di Francesco Maria Ricci che ha offerto la disponibilità a sostenere il rilancio del Frascati. Per il resto, normalissima routine di circostanza, che non ha prodotto niente. Si ha la sensazione di tutta una "manfrina" per avere contributi finalizzati alla "promozione" come dire "io promoziono" "tu promozioni" "egli vanga".
Un dato sconcertante
Secondo il comunicato stampa, emanato dal Consorzio; ogni anno si producono 160.000 quintali di uva e 115.000 ettolitri di vino di cui il 75% venduto all’estero, mentre il 25% viene distribuito in Italia di cui l’11% viene venduto a Roma.
Ad un lettore distratto sembrerebbe la normalità, ma un viticoltore salta sulla sedia. Allora il vino prodotto si vende tutto, le giacenze vinicole rappresentano solo una questione strumentale per abbassare il prezzo delle uve.
Ciò significa che non ci sono "rimanenze". Rammento che i viticoltori del Frascati con la costante riduzione dei prezzi delle uve hanno contribuito al sistema degli imbottigliatori per circa 20.milioni di euro. Con il risultato che stanno estirpando circa 200 ha di vigneto pari a 26.000 quintali di uve del "Frascati famoso nel mondo". Non mi spiego perché la richiesta di "contributi" a che servono?
Mi auguro che il Commissario dell’ARSIAL Dott. Fabio Massimo Pallottini. rifletta attentamente prima di rilasciare "contributi" a sostegno della iniziativa "Frascati vino di Roma".
Tenendo conto dei dati suddetti, inoltre, a che serve la promozione, quando il vino prodotto soddisfa le richieste del mercato?
Paolo Pellicciari "
Ma come..... non ci sono rimanenze?!?!
Ma allora cosa mi hanno raccontato tutti quei piccoli produttori durante la vendemmia 2009?
lunedì 12 luglio 2010
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