martedì 20 luglio 2010

Nuovo boom dell'export cinese


Shanghai oggi

Aumenta del 140% il saldo attivo a giugno della bilancia commerciale cinese.



Complice la debolezza del biglietto verde la Cina vede l'asticella a 20 miliardi di dollari grazie ad un aumento, nel mese di giugno, del 44% dell'export anno su anno.


Con un valore mensile dell’export pari a 137,4 miliardi di dollari l'export cinese supera i livelli toccati prima dell'inizio della crisi globale. Il che equivale a dire che in Cina possono conoscere qualche frenata, non la recessione.

Questo riapre qualche problema sulla questione dell'eccessiva sottovalutazione del renmimbi che, secondo illustri economisti, potrebbe essere cifrata al 30%.

Altro quesito : che strada prenderanno questi 200 miliardi di dollari in media accumulati ogni mese ?

Continueranno a finanziare il debito pubblico statunitense o si preferirà investirli nell'acquisizione di risorse energetiche e materie prime ? O, dopo l'acquisto di quasi tutte le banchine del IL PIREO ( 4,5 miliardi di euro..... una piccola finanziaria) ,preferiranno acquisire qualche altra testa di ponte in SPAGNA ?

E' questo l'interrogativo principe dei nostri giorni e della crisi globale in corso.

Contrariamente al passato, quando i paesi in via di sviluppo e le economie emergenti erano una fucina di debito pubblico, l'economia dei nostri giorni vede questi paesi accumulare surplus di notevoli dimensioni che vengono poi reinvestiti nei deficitari paesi occidentali.

Esiguità dei consumi interni e basso costo del lavoro consentono loro forti livelli d'esportazione e bilance dei pagamenti fortemente attive.

Il mondo sta cambiando, l'economia del mondo sta cambiando; ma c'è ancora chi non l'ha capito e anzichè puntare su innovazione, ricerca e sviluppo, alla ricerca di una competitività perduta, si diletta con la filosofia, con i privilegi di casta e con gli sprechi.

Andrà bene per pochi, ma i nipoti di tutti andranno in giro con le pezze al sedere.

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