venerdì 2 luglio 2010

Sempre LUI stavolta dalle colonne di ENOPRESS.


Data di inserimento: martedì 15 giugno 2010

IL CONSORZIO TUTELA DEL FRASCATI A CONVEGNO IN CAMPIDOGLIO



(www.enopress.it). Si è tenuto ieri a Roma al Campidoglio nella Sala del Carroccio un convegno promosso dal Consorzio Tutela Denominazione Frascati sulla "Storia, Attualità e futuro della denominazione Frascati Doc nella Capitale" - Ha partecipato all'evento il frascato e viticoltore Paolo Pellicciari che ha affidato a Enopress l'amaro commento che segue.

Sono intervenuti:
- Davide Bordoni, assessore alle attività produttive al Comune di Roma
- Fabio Massimo, Pallottini commissario straordinario ARSIAL
- Stefano Di Tommaso, Sindaco di Frascati
- Luciano Gori, Sindaco di Monteprorzio,
- Francesco Maria Ricci, presidente AIS Lazio
- Maurizio De Angelis presidente Consorzio tutela Frascati.

Il rilancio del Frascati
Il dibattito ha offerto poco: gli unici intervento che hanno meritato attenzione sono stati quelli dell’ assessore Davide Bordoni che ha fatto un’analisi del territorio vitivinicolo del Frascati in territorio romano e quello di Francesco Maria Ricci che ha offerto la disponibilità a sostenere il rilancio del Frascati. Per il resto, normalissima routine di circostanza, che non ha prodotto niente. Si ha la sensazione di tutta una "manfrina" per avere contributi finalizzati alla "promozione" come dire "io promoziono" "tu promozioni" "egli vanga".

Un dato sconcertante
Secondo il comunicato stampa, emanato dal Consorzio; ogni anno si producono 160.000 quintali di uva e 115.000 ettolitri di vino di cui il 75% venduto all’estero, mentre il 25% viene distribuito in Italia di cui l’11% viene venduto a Roma.
Ad un lettore distratto sembrerebbe la normalità, ma un viticoltore salta sulla sedia. Allora il vino prodotto si vende tutto, le giacenze vinicole rappresentano solo una questione strumentale per abbassare il prezzo delle uve.

Ciò significa che non ci sono "rimanenze". Rammento che i viticoltori del Frascati con la costante riduzione dei prezzi delle uve hanno contribuito al sistema degli imbottigliatori per circa 20.milioni di euro. Con il risultato che stanno estirpando circa 200 ha di vigneto pari a 26.000 quintali di uve del "Frascati famoso nel mondo". Non mi spiego perché la richiesta di "contributi" a che servono?
Mi auguro che il Commissario dell’ARSIAL Dott. Fabio Massimo Pallottini. rifletta attentamente prima di rilasciare "contributi" a sostegno della iniziativa "Frascati vino di Roma".

Tenendo conto dei dati suddetti, inoltre, a che serve la promozione, quando il vino prodotto soddisfa le richieste del mercato?

Paolo Pellicciari



Il filmato sulle prospettive del vino a Frascati

http://www.youtube.com/watch?v=rQ-3iL8FRIQ

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