CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE CREDIBILE LE ELEZIONI POTREBBERO ANCHE ESSERE UN'OPZIONE !
Non passa giorno che qualche PADRE NOBILE DEL DEBITO SOVRANO ITALIANO non ci propini la necessità di ricorrere alle urne.
Lorenzo Cesa : Nel 1992 Cesa fu indagato dalla Procura di Roma per abuso d'ufficio, insieme alla giunta del sindaco Franco Carraro, per presunti illeciti riguardo l'emissione di un finanziamento pari a 90 miliardi di lire destinato ad un incarico di censimento del patrimonio immobiliare del Comune. Cesa non viene condannato.
[modifica] La condanna per corruzione a partire dal 1993 ha avuto un processo intentato per concussione, accusato dai magistrati romani di aver riscosso una tangente di trecentomila euro per conto del ministro dei Lavori Pubblici Gianni Prandini, subendo per questo in quell'anno un periodo d'incarcerazione, dopo alcuni giorni dall'ordinanza d'arresto. Inizialmente Cesa si sottrasse all'arresto, dal 6 all'8 marzo 1993, rimanendo due giorni in latitanza per poi consegnarsi spontaneamente al pubblico ministero.
Nelle fasi del processo ha ammesso il verificarsi del fatto, dichiarandosene però estraneo, in quanto i soldi non sarebbero stati destinati a lui ma a Prandini, all'epoca ministro dei lavori pubblici e presidente dell'Anas e all'ingegner Antonio Crespo, direttore generale dell'ente.
Cesa dichiarò di aver ricevuto [...] delle contropartite politiche da parte del ministro che sovvenzionava le nostre iniziative politiche.": il GUP riconobbe l' "ampia confessione dei fatti contestati".[1]
Il 21 giugno 2001 è condannato in primo grado, insieme ad altri responsabili, a 3 anni e 3 mesi di reclusione per corruzione aggravata. Con lui, Prandini riceve una condanna a 6 anni e 4 mesi e a Crespo vengono dati 4 anni e 6 mesi. Le imputazioni confermate riguardano 750 miliardi di lire in appalti truccati, che hanno fruttato agli interessati 35 miliardi di lire in tangenti tra il 1986 e il 1993.
La Corte d'Appello ha annullato l'anno seguente la sentenza per aver riscontrato una incompatibilità del Gip: il Tribunale dei Ministri (assegnato per via del coinvolgimento del ministro Prandini), non può sostenere il ruolo accusatorio e deve restituire la causa al Gip di Roma, il quale dichiara gli atti del 2005 come "inutilizzabili" e dispone il "non luogo a procedere". Intanto, subentra la prescrizione del reato grazie alle modifiche alla legislazione attuate dal Governo Berlusconi.
Le indagini per truffa all'Unione Europea ed associazione a delinquere
Nel marzo 2006 è stato nuovamente indagato dalla procura di Catanzaro per truffa e associazione per delinquere, nell'inchiesta denominata "Poseidone": l'accusa riguarda cinque miliardi di lire truffati all'Unione Europea tramite una società fantasma, la Spb Optical Disk Srl, di cui era comproprietario con il ANAS Giovanbattista Papello e Fabio Schettini, capo della segreteria di Franco Frattini.[1] La sua posizione viene subito stralciata.[2] Nel novembre 2010 il GIP dell'inchiesta dispone il sequestro di beni di Cesa per un valore di un milione di euro[3]. Il 3 febbraio 2011 il Gip di Roma Rosalba Liso archivia definitivamente la posizione di Cesa, perché "gli elementi a carico, pur rivestendo la qualità di indizi, non assurgono al rango della gravità, precisione e concordanza tali da provare il di lui possibile coinvolgimento nei fatti di cui all'imputazione e rendendo in tal modo infausta la prognosi di condanna in un'eventuale sede dibattimentale".
Rocco Buttiglione in parlamento dal 1994
Pier Ferdinando Casini dal 1994 al Parlamento Europeo quindi stabilmente a Montecitorio
Rosi Bindi in parlamento dal 1994
Il COGNATO del TULLIANI, anche detto IL MONEGASCO o il prefisso telefonico di Roma, in parlamento dal 1983
VELTRONI l'Africano, quello che non è mai stato comunista, eletto nel 1987. Insieme a Rutelli, come lui Sindaco di Roma , come lui distruttore dell'AGRO ROMANO
Rutelli in parlamento dal 1983. Ex radicale, ex mangiapreti,ex margheritino collaborò con Veltroni e qualche compagno di merende alla distruzione dell'Agro Romano.
Massimo D'Alema deputato dal 1987
Anna Finocchiaro in parlamento dal 1987
ma quanti altri ancora potrei nominarne ! Se lì' Italia è oggi nelle condizioni in cui si trova loro cosa dicono? Si chiamano fuori ?
Ecco dunque che, come tanti accusati o indagati o addirittura rinviati a giudizio, stanno attaccati alle loro poltrone approfittando d'ogni occasione per raschiare il barile.
E se poi siamo alla frutta....... ben vengano le ELEZIONI, occasione ottima per fare un altro PIENO di RIMBORSI ELETTORALI.
DORMI POPOLO BUE E NON TI VENGA IN MENTE DI RIBELLARTI !
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