Grottaferrata.
Il “clan degli invisibili” invita all’unità: con chi?
Trascorse
settimane dalla dichiarazione di emergenza sanitaria e dall’adozione dei
conseguenti provvedimenti di contrasto alla diffusione dell’epidemia da
COVID-19, il “clan degli invisibili”, a tempo scaduto, lancia l’appello
all’unità.
Niente
di concreto, purtroppo, per la Città, le categorie produttive, il crescente
disagio sociale. Un’evanescente sequela di ovvietà, a firma dei “capigruppo di
maggioranza”, verosimilmente dettata dalle crescenti proteste dei grottaferratesi che reclamano,
da tempo, la tangibile presenza delle Istituzioni in un momento così drammatico.
Probabile che gli “invisibili” abbiano dettato la nota congiunta per le
vibranti proteste della Città, da ultimo a causa della dissennata Ordinanza che
obbliga alla derattizzazione di tutti gli immobili privati.
La
scarsa credibilità dell’appello, oltre che per la ridondante retorica, è insita
nel fatto che l’invito non proviene dall’intero Consiglio comunale ma dalla
sola maggioranza. Riempirsi la bocca di unione, bene comune e quant’altro,
“dimenticandosi” di farlo come Istituzione e non come parte politica, conferma l’inconsistenza
cronica degli “invisibili” che, in quanto tali dal giugno 2017, dimostrano
ancora una volta la loro pochezza.
Preferibile
sorvolare sul richiamo al fare Comunità, che scimmiotta peraltro l’endorsement pubblico al Sindaco, giunto
nei giorni scorsi dagli ex Consiglieri Arpaia e Casella.
Come
potrebbero i Cittadini unirsi intorno a qualcosa che non esiste? Di cui non vi
è mai stata traccia? Rinchiusi in loro stessi, completamente supini alla ”guida
suprema” che ha preteso ed ottenuto, nero su bianco, la prostrazione a 360° dell’ impalpabile
ciurma?
Ora
che la “barca” vacilla, purtroppo non per l’attività di un’opposizione
altrettanto prona e insipiente, ma a causa di un grave ed enorme problema che
attanaglia l’intera Nazione, oggi si fa appello all’unitá.
I
Cittadini di Grottaferrata, anni luce avanti rispetto all’incapacità di Palazzo
“Consoli”, hanno insegnamento da vendere agli “invisibili”, in tema di
compattezza, solidarietà e spirito comunitario. Lo stanno dimostrando, salvo
un’irrilevante percentuale di “soliti noti”, purtroppo presenti anche a
Grottaferrata, con la compostezza dimostrata sin dall’inizio dell’emergenza
sanitaria, pur in assenza del necessario riferimento istituzionale.
Hanno
passato più di tre anni, gli “invisibili”, distaccati da tutto e tutti,
trincerati in un mutismo assordante, senza che nulla trapelasse dalla sede
comunale o trasparisse dalle loro voci, perennemente afone. Consentendo in tal
modo ad ampliare ancor di più la distanza tra politica e Cittadini,
distruggendo ogni residua possibilità di sano rapporto tra amministrati ed
amministratori. Sulle loro teste sono passate, e continuano a passare (vedi,
tra gli altri, il Bando di gara decennale per l’appalto dei rifiuti) decine di
provvedimenti che definire “discutibili” è puro eufemismo. Scelte di pochi (e
tra pochi) che andavano, come continuano ad andare, nel senso opposto ai reali
bisogni della Comunità cryptense, nel complice mutismo degli “invisibili”.
E
ora l’appello all’unita? Ma ci facciano il piacere e, soprattutto, ci
risparmino il penoso e smielato quadretto finto-buonista che vorrebbe esaltare
l’impegno del Sindaco e la presunta difficoltà ad amministrare “in un momento di complessità assoluta,
schiacciati da scelte sovracomunali ed esigenze locali”. La sciagurata fase
emergenziale che vive il Paese, ha definitivamente messo a nudo la pochezza dell’accozzaglia
finto-civica, a partire da chi la capeggia in modo dispotico. Migliaia di
Sindaci e Consiglieri comunali, in tutta Italia, si stanno distinguendo per le
iniziative e la presenza, tangibile, con cui raccolgono intorno a loro le
popolazioni, fungendo da riferimento ed operando con trasparenza ed assoluta
disponibilità, oltre che con passione ed abnegazione. Tutti elementi, questi,
che latitano a Palazzo Consoli, dove si arriva persino a dire, nelle rare
occasioni in cui si bisbiglia con malcelata insofferenza qualcosa ai Cittadini
(spesso confondendogli ancora di più le idee e lo stato d’animo) che “non si può stare sempre appresso alle
situazioni e fare video ogni volta che succede qualcosa, oppure se ci rode
qualche prurito che abbiamo”. Arrivando persino a definire, con disprezzo,
“gregge” quei Cittadini, sempre più numerosi, che osano dissentire dal pensiero
unico. E dove ci si rifugia, come sempre, nell’apparire piuttosto che nell’essere,
pensando che illuminare col tricolore la sede comunale sia la panacea di tutti
i problemi.
Riguardo,
infine, all’ennesimo e squallido vittimismo che sfocia nell’accusa di
“sciacallaggio politico”, rivolta a chi approfitterebbe della situazione per
giudicare la consueta inerzia politico-amministrativa, la risposta arriva dalle
moltissime lamentele dei Cittadini, compresi quelli che all’epoca avevano
creduto alle promesse degli “invisibili”, repentinamente dissoltesi nella loro
nullità ma, soprattutto, nell’irreversibile insofferenza a qualsiasi forma di critica.
Le
lascino loro, gli “invisibili”, le polemiche. E dimostrino, coi fatti, di
essere all’altezza delle sacrosante aspettative dei Cittadini, anziché
rigurgitare sterili autocommiserazioni od esaltazioni (indotte) della “guida
suprema”, di cui nessuno avverte il bisogno in un momento così difficile come
quello attuale.
30
marzo 2020
Giampiero
Fontana
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