Il rilievo della Corte dei Conti giunge in Comune il 15 gennaio 2010. Stranamente viene tenuta sotto chiave fino ai primi di aprile. Mica tanto strano......ci sono le ELEZIONI REGIONALI a fine marzo! Meglio non far sapere al POPOLO BUE !
La Seduta riprende alle ore 15.52.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIETRO CIUFFA
Il Presidente invita il Segretario Generale, dottor Senzio Barone, a procedere all’appello nominale dei Consiglieri.
Sono presenti 17 Consiglieri.
La Seduta è valida.
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori del Consiglio là dove erano stati sospesi.
Procediamo con l’esame dei punti all’ordine del giorno.
PUNTO N. 3 ALL’O.D.G.: “LEGGE 23/12/2005 N. 266 ART. 1 COMMA 168 –
DELIBERA N. 78/2009/PRSE/CC – DETERMINAZIONI”.
PRESIDENTE. Il terzo punto all’ordine del giorno reca: “Legge 23 dicembre 2005 n. 266 articolo 1 comma 168, delibera n. 78/2009/PRSE/CC. Determinazioni”.
Ha chiesto di intervenire l’Assessore Morelli. Ne ha facoltà.
ASSESSORE MORELLI. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, di questo argomento si è trattato in maniera assai approfondita in Commissione Bilancio la scorsa settimana anche con il supporto del Direttore Generale Di Paolo, che voglio ringraziare, con il proficuo lavoro di tutti i commissari, oltre che dei numerosi Consiglieri intervenuti. Cercherò in questa mia relazione di fare una cronistoria puntuale dell’accaduto con relativi riferimenti normativi e deliberativi, al fine di illustrare la proposta di delibera sottoposta quest’oggi al Consiglio comunale.
La legge n. 266/2005 (Finanziaria 2006) recita, all’articolo 1 commi 166, 167 e 168, al 166: “Ai fini della tutela dell’unità economica della Repubblica, del coordinamento della finanza pubblica, gli organi degli Enti locali di revisione economico-finanziaria trasmettono alle competenti sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti una relazione sul Bilancio di previsione dell’esercizio di competenza e sul rendiconto dell’esercizio medesimo. La Corte dei Conti definisce unitariamente criteri e linee guida a cui debbono attenersi gli organi degli Enti locali di revisione economico-finanziaria nella predisposizione della relazione di cui al comma 166, che in ogni caso deve dar conto del rispetto degli obiettivi annuali posti dal Patto di Stabilità interno, dall’osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dall’articolo 119 ultimo comma della Costituzione e di ogni grave irregolarità contabile e finanziaria in ordine alle quali l’Amministrazione non abbia adottato le misure correttive segnalate dall’organo di revisione. Le sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti, qualora accertino, anche sulla base delle relazioni di cui al comma 166, comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria o il mancato rispetto degli obiettivi posti con il Patto, adotta una specifica pronuncia e vigilano sull’adozione da parte dell’Ente locale delle necessarie misure correttive e sul rispetto dei vincoli e limitazioni posti in caso di mancato rispetto delle regole del Patto di Stabilità interno”. Questi i tre commi della Finanziaria, a cui facciamo riferimento come quadro normativo per questa proposta di deliberazione.
“La sezione delle autonomie della Corte dei Conti ha adottato, in attuazione dei suddetti articoli, i criteri e le linee guida corredate da questionari che i Revisori dei Conti erano tenuti ad osservare per la comunicazione dei dati relativi ai rendiconti dell’esercizio 2007 dei Comuni. La sezione regionale di controllo per il Lazio ha poi definito le modalità operative e temporali da rispettare per la trasmissione dei questionari. Il Consiglio comunale di Frascati ha approvato il rendiconto di esercizio 2007 con deliberazione n. 68 del 30 luglio 2008. Il Collegio dei Revisori dei Conti di Frascati ha trasmesso regolarmente la relazione al q estionario il 24 ottobre 2008, sulla quale l’11 marzo 2009 la Corte dei Conti ha chiesto chiarimenti in merito a otto questioni, a cui è stata data risposta, da parte dei Revisori, il 7 luglio 2009. È stata successivamente disposta la facoltà di produrre memorie e/o controdeduzioni e di intervenire all’adunanza pubblica fissata per il 15 luglio 2009, al fine di superare i dubbi insorti sulle criticità di alcune poste in Bilancio, adunanza a cui sono intervenuti, per delega del Sindaco, il Direttore Generale e il responsabile del servizio Bilancio del Comune di Frascati. A seguito dell’esame delle memorie e dell’audizione, la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, ha adottato, nell’adunanza del 15 luglio 2009, la deliberazione n. 78/2009/PRSE, invitando il Comune di Frascati ad assumere le misure correttive necessarie ad eliminare le criticità rilevate nel numero di tre – le altre cinque sono state chiarite nei passaggi precedenti – e di darne comunicazione entro tre mesi dalla ricezione avvenuta il 15 gennaio 2010.Come imposto dalla legge n. 266/2005 e con la terminologia da essa indicata, queste sono le criticità rilevate:
1) rilievo di grave irregolarità in ordine al mancato rispetto dell’obiettivo stabilito dal Patto di Stabilità interno per la gestione di cassa;
2) rilievo di grave irregolarità in ordine alla copertura delle perdite subite dalla società partecipata Promozione Castelli Romani;
3) rilievo in ordine al rendiconto 2007, in quanto quest’ultimo evidenzia elementi sintomatici di una situazione finanziaria non rispondente ai criteri di sana gestione”.
Aggiungo inoltre che nel corpo deliberativo – che è a voi sottoposto – manca il riferimento – pertanto produco in questa Sede un emendamento – ad una nota del Direttore Generale che è stata inviata il 2 febbraio 2010 dal Direttore Generale e dal dirigente del II Settore al Sindaco e al Presidente del Consiglio. In tal senso, Presidente,io propongo questo emendamento che vado a leggere: “Dopo il capoverso “preso atto che le criticità rilavate con la citata” e via dicendo, e prima del capoverso “ritenuto di dover assumere” e via dicendo inserire il seguente capoverso: “richiamata la nota del 2 febbraio 2010 del Direttore Generale e del dirigente del II Settore indirizzata al Sindaco e al Presidente del Consiglio, con la quale sono stati proposti gli interventi correttivi da assumere in adesione alla segnalazione dei rilievi della Corte dei Conti”. Quindi do a lei questo emendamento. E la proposta di deliberazione sottoposta all’esame del Consiglio comunale è, dunque, l’adempimento richiesto dalla deliberazione della Corte dei Conti.
Andiamo a vedere, punto per punto, i motivi delle criticità e le soluzioni adottate in due casi e quella proposta nel rimanente caso, da assumere come misura correttiva.
1. Mancato rispetto dell’obiettivo stabilito dal Patto di Stabilità interno per la gestione di cassa.
La legge finanziaria 2007, in merito ai criteri del rispetto del Patto di Stabilità interno,ha disposto la sostituzione del sistema dei vincoli sul versante delle spese con il criterio del rispetto dei saldi finanziari. In altre parole, i saldi finanziari di cassa e di competenza per gli anni 2007-2009 dovevano essere pari ai saldi finanziari medi degli anni 2003- 2005, anche se migliorati annualmente di un ammontare determinato dalla somma di una quota della spesa corrente media e una quota del saldo finanziario medio, ottenuti dai Bilanci consuntivi dal 2003 al 2005. I saldi finanziari medi del triennio 2003-2005 su cui andava applicato l’obiettivo di miglioramento, sono stati calcolati come la differenza tra la media delle entrate e dei pagamenti finali. Per la determinazione del saldo in termini di cassa – che è poi quello che interessa il nostro rendiconto 2007 – le entrate finali sono state calcolate al netto delle riscossioni dei crediti, anche escludendo le riscossioni in conto capitale registrate nel triennio derivate dalla dismissione patrimoniale”. In breve sintesi, ai fini del Patto di Stabilità si sarebbero dovuti rispettare sia l’obiettivo di competenza fissato a meno cinque milioni centottantamila euro e realizzato a meno tre milioni settecentoottantunomila euro – quindi rispettato – sia
l’obiettivo di cassa fissato a meno quattro milioni trecentosettantamila euro e realizzato a meno dieci milioni centonovantasettemila euro – quindi non rispettato – generando uno scostamento, rispetto all’obiettivo programmatico, di cinque milioni ottocentoventisettemila euro. Lo sforamento del Patto per la sola gestione di cassa – così come osservato dall’organo di revisione – è stato causato dalla decisione dell’Ente di effettuare nell’anno 2007 liquidazioni di fatture e pagamenti a favore di imprese appaltanti per lavori di opere inserite all’interno di un piano straordinario di risanamento generale di durata pluriennale di novantadue milioni di euro, le cui principali voci di spesa sono relative ad opere fognarie, a manutenzione di edifici scolastici, a manutenzione della rete viaria, a pubblica illuminazione.
La legge finanziaria 2007 stabiliva che l’Ente avrebbe dovuto inviare entro il 31 marzo 2008 – termine poi prorogato al 3 giugno 2008 – al Ministero dell’Economia e delle Finanze Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, la certificazione della realizzazione degli obiettivi. La stessa legge indica come ci si doveva comportare in caso di mancato rispetto del Patto. Entro il 31 maggio 2008 si dovevano comunicare i necessari provvedimenti, cosa avvenuta il 27 maggio 2008. Entro il 30 giugno 2008 il Sindaco doveva adottare i provvedimenti stessi. Con delibera di Giunta n. 106 del 24 giugno 2008, trasmessa al Ministero il 26 giugno 2008, viene individuato quale provvedimento di rientro dello scostamento in termini di cassa pari – lo ricordiamo – a cinque milioni ottocentoventisettemila euro, l’introito di sei milioni settecentocinquantottomila euro dovuto dalComune di Romaper l’alienazione terreni di demanio civico, Piano di zona Anagnina, sulla base dell’accertamento n. 507/2003.L’incasso di tale somma si è concretizzata nell’anno 2009 per un 1.345.089,97 euro e per il saldo il 29 gennaio 2010. Ad oggi, dunque, essendo del tutto rientrato lo scostamento tra i risultati e gli obiettivi programmatici 2007 in termini di cassa, non si ritiene di dover adottare misure correttive.
2. Copertura delle perdite subite dalla società partecipata Promozione Castelli Romani.La copertura del disavanzo della società partecipata PCR per l’importo di 18.751,75 euro è stata imputata al Titolo II della spesa e conseguentemente finanziata, come debito fuori Bilancio, con l’avanzo di Amministrazione 2006. In effetti, la medesima spesa era da imputarsi nell’intervento “oneri straordinari della gestione corrente” del Titolo I della
spesa, trattandosi non di incremento di capitale, ma di ricostituzione del capitale sociale, a seguito di perdita di esercizio. Essendo ad oggi approvato il rendiconto 2007 e non essendo possibile agire retroattivamente, si ritiene di poter assumere come misura correttiva un provvedimento compensativo sul Bilancio 2010, destinando una parte delle entrate correnti per 18.751,75 euro, pari al debito riconosciuto nel 2007, a spese di investimento mediante apposita variazione di Bilancio che verrà esaminata successivamente nella seduta odierna di Consiglio comunale.
3. Rendiconto 2007, in quanto quest’ultimo evidenzia elementi sintomatici di una situazione finanziaria non rispondente ai criteri di sana gestione.
L’articolo 195 del Testo Unico consente agli Enti locali di disporre, in termini di cassa, di entrate aventi specifica destinazione per il finanziamento di spese correnti, anche se provenienti dall’assunzione di mutui con istituti diversi dalla Cassa Depositi e Prestiti per un importo non superiore all’anticipazione di Tesoreria disponibile ai sensi dell’articolo 222 dello stesso Testo Unico e adottata dalla Giunta all’inizio dell’esercizio. Per l’anno 2007, dunque, ai sensi della normativa citata, la Giunta comunale, con atto n. 4 del 5 gennaio 2007, ha stabilito in cinque milioni trecentodiecimila euro il limite massimo per le anticipazioni di Tesoreria. Come rilevato dalla Corte dei Conti e come confermato in sede di chiarimenti dall’Amministrazione comunale, sono state utilizzate somme vincolate per 6.840.211,85 euro per una differenza di 1.530.211,85 euro. Nell’esercizio 2008 al fine di riportare in equilibrio la situazione di cassa, oltre a contenere i pagamenti della spesa corrente, sono stati aperti presso la Tesoreria comunale dei sottoconti dedicati alle entrate vincolate ai pagamenti da eseguire sul Titolo II della spesa. Ciò ha consentito di rientrare nel limite massimo ammissibile, individuato dalla Giunta con deliberazione n. 18 dell’8 febbraio 2008, fissato in cinque milioni cinquecentoventicinquemila euro. Si evince, dunque, dal
rendiconto 2008, approvato il 21 luglio 2009 dal Consiglio comunale, che nel 2007, a fronte di un limite di cinque milioni trecentodiecimila euro, si sono utilizzati fondi per 6.840.211,85 euro e che nel 2008, a fronte di un limite di cinque milioni
cinquecentoventicinquemila euro, si è rientrati dello sforamento del milione e mezzo circa dell’anno precedente per una evidenza di utilizzo di fondi vincolati assestata a 5.506.501,27 euro. A seguito di quanto descritto finora, si propone al Consiglio comunale di dare atto che in relazione ai punti 1 e 3 le misure correttive si sono perfezionate in data successiva all’adunanza del 15 luglio 2009 e che in relazione al punto 2, con provvedimento separato, si procederà ad assumere variazione di Bilancio compensativa – e quindi correttiva – di quanto rilevato dalla Corte dei Conti.
Si propone inoltre di dare mandato al responsabile del Servizio finanziario la trasmissione del presente atto alla Corte dei Conti entro i termini fissati dalla stessa.
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