martedì 4 maggio 2010

GRECIA = prove tecniche per matare EL TORO D' ESPANA


E' la Spagna il vero obiettivo della speculazione. La GRECIA è il diversivo per "tastare il polso" all'evanescente UNIONE EUROPEA

Sull'argomento salvataggio della Grecia , o " bailout" se vogliamo essere più chic, se ne son dette tante. Non è previsto, non è morale si diceva da una parte. E' a rischio l'euro e la stessa idea di UNIONE EUROPEA si rispondeva dall'altra. I più strenui difensori del non interventismo erano la Francia e la Germania. La prima decisa a voler difendere l'asse Parigi-Berlino, la seconda per motivi atavici e di convenienza. E' stata infatti la Merkel l'osso duro da ammorbidire, pressata sia dalle prossime elezioni nella regione del RENANIA-Westfalia e dalla contrarietà all'intervento di circa l' 80% dei tedeschi, sia dal fatto che l'economia tedesca è fortissima nell'export extra UE. Poi qualcuno deve aver spiegato alla Cancelliera che l'esposizione delle banche tedesche, e quelle francesi al seguito, era molto alta nell'area GRECIA-e dintorni, e che tutto sommato il rospo lo si poteva ingoiare. Non dimentichiamo che la prima banca salvata in Europa a seguito della crisi mutui sub-prime fu tedesca !
Che la confusione fosse al massimo è cosa certa; si parlava di 40/50 miliardi di euro, il 21 aprile Alex Weber, presidente della Bundesbank cifrava in 80 miliardi di euro l'occorrente per debellare il fallimento. Sappiamo come è andata: sono calati sul piatto 110/120 miliardi !

Si fa tutto per "il mercato". Ed "il mercato" attento osserva e registra.

La GRECIA è uno stato marginale nella UE. Il suo PIL, appena 239,1 miliardi di euro, è circa il 2,6% del PIL dell'eurozona. Farla fallire avrebbe significato affermare due principi: chi trucca i conti muore e le banche che aiutano a truccare i conti pure.
La Grecia, tornata alla dracma, avrebbe svalutato la moneta e ripreso un suo percorso, magari aiutato dai paese europei, per farla poi riapprodare alla UE nel giro di sei o sette anni.

HANNO VINTO I BANCHIERI MANEGGIONI

Per quanto premesso, l'esposizione delle banche franco-tedesche, s'è deciso l'intervento salvifico.....forse. " I MERCATI", ovvero la speculazione finanziaria mondiale, osservano; valutano le difficoltà che hanno preceduto l'accordo e fanno di conto prima di MATAR EL TORO D'ESPANA.


La Spagna è cresciuta vorticosamente nell'ultimo decennio, facendo perno su un'economia basata sull'edilizia e sul denaro a basso costo. PUNTO.
Andato in crisi il mattone la disoccupazione è schizzata al 20% circa. La Spagna è la porta atlantica dell'Europa che, in una economia globale volgente al pacifico-centrico, non è il massimo. Ma appunto per questo, in una visione di finanza aggressiva, la preda ideale o se preferite l'anatra zoppa. La Spagna non è insolvente come la Grecia, ma qualche problema di liquidità potrebbe averlo.

Ed un immenso patrimonio immobiliare invenduto e a buon mercato potrebbe essere una buona occasione nel caso scoppiasse la bolla immobiliare asiatica. "I MERCATI" osservano e si chiedono: cosa farebbe l'UE in caso di difficoltà in Spagna?

Oggi, 4 maggio, il termometro segnala crescita febbrile !

Tuesday, 4 May 2010 — 16:30
Largest Widening Spreads
(Greatest Credit Deterioration)

Entity Name
Spain 207.61 +49.94 +31.67%
Portugal 361.50 +86.16 +31.29%
Ireland 221.40 +44.42 +25.10%
Italy 163.90 +29.37 +21.83 %


C'è anche l'ITALIA è vero, ma a noi ci salva sempre lo STELLONE, nel caso specifico alto risparmio delle famiglie e lavoro nero. E proprio su quest'ultimo " tesoro" sarebbe il caso che qualcuno affondasse con estrema decisione le mani.

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