domenica 6 giugno 2010

C.C. 11 maggio 2010 : cessione immobili- L'intervento del Cons. D'Orazio


PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Consigliere D’Orazio. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE D’ORAZIO. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, prima del mio
intervento, che comunque sarà breve, un momento di chiarezza. Sono stato accusato dal Consigliere Posa in corridoio di aver fotocopiato articoli oggi sul giornale che lo riguardano. Ho già avuto modo di chiarire a lui, che credo abbia capito che ciò non è stato, perché io ho fotocopiato articoli del collega Peduto apparsi sulla stampa, pertinenti ad una discussione di oggi. Non è mio uso e costume – questo è uso politico di un articolo, che sarà dopo, quello che riguarda l’STS – non è mio so e costume e mi dispiace che lui non abbia risposto a chi gli diceva questa cosa, e D’Orazio non fa di queste cose. Mi dispiace e aspetto le sue scuse. Questo argomento – passiamo all’argomento invece di oggi – è un argomento dove i colleghi di maggioranza stanno scrivendo un’altra brutta pagina con questo Regolamento, camuffata da uno strumento che va incontro ai cittadini, detentori degli alloggi di edilizia economica e popolare. Prima di tutto, parliamo di due tipi di patrimonio, anche se sono assimilati. Un conto sono gli alloggi costruiti con quella tipologia e per quella tipologia di residenti e un conto sono gioiellini del Comune di Frascati, come il palazzo di Via Felice Ferri, che non è stato costruito per quel motivo, ma è il palazzo degli impiegati. Come c’è un altro palazzo che sta giù in via Don Bosco, è vero, non è oggetto di questi centonovanta alloggi da dismettere, ma il Regolamento vale per tutti e può valere anche per quello. Quindi con questo noi andiamo a vendere, andiamo a cedere due palazzi storici del Comune di Frascati costruiti cento anni fa. Se permettete, questo significa depauperare il patrimonio pubblico, perché posso anche condividere – e in linea di principio, non siamo contrari – a che i cittadini detentori di alloggi di edilizia economica e popolare, perché hanno i titoli per stare là dentro, o li avevano e li mantengono, oppure hanno avuto titolo nel passato, ma non è possibile dismettere con questa semplicità patrimonio che era proprio e che i nostri anche antenati amministratori hanno creato. E noi non siamo neanche stati in grado di fare manutenzione su questi fabbricati. Di questo me ne prendo anche la responsabilità di quando sono stato in maggioranza, ma me la prendo anche oggi come minoranza e quindi, vi avviso, state buttando al vento patrimonio che amministratori di cento anni fa hanno creato, perché – diciamolo francamente – qua l’interesse dei cittadini questo Regolamento – e poi passerò a chiarire punto per punto – non c’è. Qua c’è soltanto fare cassa.Questo problema si dibatte da sempre, per lo meno da quando io sono in quest’Aula. Non sempre di continuo, ma ci sono stato anche per altri periodi. C’è sempre stato un problema nel cedere il patrimonio abitativo del Comune di Frascati. Siamo sempre stati messi davanti a due situazioni di questo genere; chi lo può acquistare l’appartamento, oggi quasi in tutti i casi non ha più titolo; chi non lo può acquistare per mancanza di fondi, di reddito, ne avrebbe titolo per starci dentro. E allora voi con questo Regolamento lo sapete che cosa state permettendo? E mi rivolgo a quello che è rimasto di sinistra – se c’è ancora qualcosa in quella maggioranza – Gulisano, se ti dichiari di sinistra, ne devi tener conto e rispondere alla città, perché tu con questo Regolamento lo sai che cosa permetti? Non sei solo, chiaramente. Permetti che chi non lo potrà comprare, perché pensionato, ha diritto di starci soltanto per nove anni. Poi, viene
buttato fuori. Questo che cos’è di sinistra? Forse è per questo che qualcuno, in modo volgare, scherzoso e folcloristico, a volte addita il compagno Fini, perché forse qualcosa di sinistra comincia a starci da un’altra parte, perché tu questa non la dovresti votare.
Tu dovresti presentare un emendamento e dire: io non permetterò, da uomo di sinistra, che mio concittadino che sta là dentro queste case – tra le altre cose anche fatiscenti, lasciatemelo dire, non siete neanche in grado chi vi vota di farli stare dignitosamente bene dentro queste case – permetti che venga buttato fuori fra nove anni.

Penso che dentro di voi, dentro qualcuno che pensa soltanto all’aspetto economico di questa operazione, dirà, penserà: ma tanto il giorno appresso che viene buttato fuori, rifà la domanda, si rimette in graduatoria, ha titolo, è anziano, e magari gli facciamo ancora la casa popolare. Questa è una cosa – ve lo dico – che non ha nulla di sociale. Quando voi permettete che all’articolo 3: “immediatamente il Comune farà tutto quello che deve fare per vendere gli immobili, anche con il supporto di strutture esterne per lo svolgimento di specifiche attività di valutazione”, significa metterli in mano ad un’agenzia di privati. All’articolo 3 ultimo comma, collega Posa “Determinazione del valore di cessione”, è veramente una cosa – guardate – non sta né in cielo, né in terra.Non mi ripeto tecnicamente, perché il collega Adotti, gli emendamenti presentati guardateli bene e valutateli bene, perché vanno incontro ai cittadini, incontro a voi a non farvi fare errori.
Sul diritto di acquisto, ha già detto il collega Gori e il collega Adotti. Ma una cosa non si può capire, non la capisce nessuno. Perché questa d ata “che il possesso dell’immobile da parte del conduttore e/o dei suoi familiari sia intervenuto prima dell’1 dicembre 2004”. E perché non 2005? E perché 2006? E perché non 2003? Perché questa data così strana e anomala? Io qualcosa so, poi vedremo, la debbo verificare.L’asta pubblica, secondo me, va cassato tutto. Perché se voi permettete che gli alloggi non opzionati, non acquistati, vadano all’asta pubblica, fate una delle cose, è la copertina di questa brutta pagina. E lo dovrete spiegare, perché tanto questa è una minoranza che non sta silente su questi argomenti. Sul reddito, per carità. Ma per concludere sulle cose tecniche: “esercitare il diritto di opzione al rinnovo del contratto di locazione per un periodo di nove anni con decorrenza dalla scadenza”, eccetera. Nove anni un cittadino che non lo può comprare, può stare dentro questi alloggi, una volta venduti all’asta. Questa è una cosa che non vi fa onore. Io vi chiedo di ripensarci, lo ritirate. Non siamo contrari in linea di principio, ma a questo punto voglio ricordare una cosa, ci sono stati Assessori che ci hanno lavorato su questo argomento – ricordo l’Assessore Iategola, ricordo l’Assessore Toppi – io penso che tutti quelli che hanno espresso, in linea di principio, una possibilità di cedere – perché la casa è un diritto – agli occupanti, agli inquilini, mai sognavano di dover lasciare questi cittadini allo sbando. I cittadini che non lo possono comprare, sono
lasciati senza difesa. Consigliere Casagrande, ma come la permetti una cosa del genere? E tutti gli altri. Ma come è possibile? Almeno, almeno che venga modificato quel paragrafo e lasciare come proprietà al Comune gli appartamenti non acquistati.
E poi – permettetemi – l’ordine del giorno che ha presentato…. E permettetemi di dire, non votare, a parte che credo che non votare l’ordine del giorno presentato dal collega Gori, sia contro legge – questo va verificato – però, attenzione, significa che lo state facendo soltanto per fare cassa. Come avete fatto cassa con i terreni del Piano di zona Anagnina 1 e ve lo dico davanti al pubblico, davanti alla stampa, quei terreni li dovete riportare. Quei terreni ritorneranno al Comune costi quel che costi, perché noi non ci stiamo fermando. Qualcuno di noi non si sta fermando, quei terreni devono ritornare al Comune di Frascati. Erano patrimonio del Comune e al Comune ritorneranno. Altrimenti qualcuno si brucerà le penne. Ve lo dico chiaro e tondo.

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