venerdì 4 giugno 2010

C.C. 11 maggio 2010 : PUNTO N. 3 ALL’O.D.G.: “REGOLAMENTO CESSIONE IMMOBILI

Inizia con questo articolo l'informativa alla cittadinanza del dibattito avutosi nel corso del Consiglio comunale dell' 11 maggio 2010 sulla alienazione del PATRIMONIO IMMOBILIARE COMUNALE. Per motivi di complessità dello stesso, non sarà possibile trascrivere, nei vari articoli, tutti gli interventi. Come ovvio il report sarà focalizzato sugli interventi critici dei Consiglieri dell'opposizione. Saranno presenti tuttavia ampi interventi dei Consiglieri di maggioranza e degli Assessori al fine di rendere nel modo più chiaro e completo possibile le varie posizioni assunte dalle parti. Alcuni degli interventi saranno corredati da brevissime riprese audio-visive esplicitamente richieste dai Consiglieri interessati. E' un doveroso contributo alla cittadinanza tutta, in attesa che la Giunta Di Tommaso attui il progetto di Video registrazione e trasmissione, o di semplice scrittura sul sito comunale, dei resoconti delle adunanze consiliari, in ossequio alla promessa di trasparenza amministrativa.

Consiglio comunale di Frascati
11 maggio 2010
Digitech di Matteo Bruno
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PUNTO N. 3 ALL’O.D.G.: “REGOLAMENTO CESSIONE IMMOBILI
COMUNALI”.



PRESIDENTE. Il terzo punto all’ordine del giorno reca: “Regolamento cessione immobili comunali”. Ha chiesto di intervenire l’Assessore Iacono. Ne ha facoltà.

ASSESSORE IACONO. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, quello di oggi è un passo importante. Molti anni fa è stato avviato un procedimento complesso per venire incontro a quelli che sono i desideri e le aspettative di molti dei conduttori di immobili di edilizia residenziale del Comune di Frascati. Sono stati fatti dei passaggi tanto nella precedente consiliatura – ricordo la delibera del dicembre 2008, che ha individuato i primi immobili che dovevano essere posti in vendita dal Comune di Frascati – importanti passaggi sono stati svolti anche da questa consiliatura. Ricordo la delibera del dicembre 2009 che, anch’essa sul solco tracciato da quella del 2008, individuava e aggiungeva una serie di immobili da mettere in vendita, fino a raggiungere il numero di centonovantuno immobili posti in vendita, appartenenti al patrimonio del Comune di Frascati.
Questo Regolamento che oggi discuteremo in Consiglio comunale, è un po’ lo spartiacque ad una prima fase nella quale sono state manifestate le intenzioni e gli intendimenti da parte di tutti i soggetti coinvolti in questa iniziativa, viene normato, regolamentato, disciplinato quello che sarà il procedimento di cessione. Il Regolamento intende assicurare quelle risposte a quelle esigenze di efficienza da parte della macchina del Comune di Frascati di corretta valutazione...

Quindi assicurare l’efficienza gestionale nella conduzione del patrimonio immobiliare del Comune di Frascati, effettuare una corretta valutazione del patrimonio medesimo e dare una risposta a quelle che sono le aspettative legittime da parte dei conduttori di questi immobili.La valorizzazione dei beni immobiliari consentirà, nel rispetto delle regole, delle norme che disciplinano la contabilità ed il Bilancio, la liberazione di risorse finanziarie che verranno utilizzate per la realizzazione di nuovi investimenti in questo settore, così come è già noto a tutti i Consiglieri, visto che nelle premesse delle deliberazioni che sono state assunte nel dicembre 2008 e nel dicembre 2009, queste cose sono state ampiamente dette. Due parole per l’iter legislativo, che ha avuto questo Regolamento. Nel febbraio di quest’anno è stata convocata una prima Commissione Patrimonio, alla quale ho presentato i principi cardine del Regolamento e quelli che erano i criteri ispiratori del medesimo Regolamento, ed in qualche modo su alcuni punti che avevano bisogno di ulteriori approfondimenti, abbiamo recepito e abbiamo tenuto conto delle indicazioni che sono pervenute da parte di tutti i componenti la Commissione tanto di maggioranza, quanto di minoranza, relativamente ad esempio all’individuazione dei soggetti che dovranno supportare e sostenere questo procedimento, supportando gli Uffici dell’Ente in questa complessa procedura che si concluderà con la vendita di parte del patrimonio immobiliare ai conduttori degli immobili. Dopo questa riunione, ne sono seguite delle altre – l’ultima delle quali ancora ieri – per limare, vedere, verificare su quali punti, su quali aspetti, su quali articoli del Regolamento potevano essere formulate delle indicazioni e dei suggerimenti. È stato dato ampio spazio a tutta la fase preconsiliare per consentire a tutti i soggetti che ne avessero voglia, di dare il proprio contributo e il proprio suggerimento. Quello che è il testo che è stato allegato alla convocazione del Consiglio comunale di oggi, in realtà è il testo che è stato presentato ufficialmente come Regolamento della cessione degli immobili. Adesso, oltre a questo breve cenno all’iter legislativo che si è svolto in Commissione, darò qualche indicazione sui capisaldi che in qualche modo hanno interessato questo Regolamento, partendo dal quadro normativo di riferimento che per un Regolamento del genere, volto alla cessione di immobili, è stato interessato dal decreto legislativo n. 163/2006, che è la norma di riferimento per gli appalti pubblici e le vendite da parte delle Amministrazioni centrali dello Stato, e dal decreto legge n. 351/2001, convertito nella legge n. 410/2001, che disciplina proprio la vendita degli immobili da parte degli Enti pubblici o delle Amministrazioni dello Stato. Le modalità, i criteri di trasparenza, le forme di pubblicità nell’alienazione avendo come obiettivo la semplificazione delle procedure di alienazione stessa e il riconoscimento delle legittime aspettative, questi punti abbiamo voluto in particolare rammentarli anche nella premessa del Regolamento, proprio per dare contezza di quelli che sono stati gli intendimenti che hanno ispirato l’Amministrazione nell’avvio di questa complessa procedura che dovrebbe in qualche modo da oggi avviarsi verso la conclusione nella risposta alle attese legittime da parte dei conduttori.
I beni immobili alienabili sono quelli che sono stati individuati in occasione delle due deliberazioni assunte dal Consiglio comunale – ripeto, nel dicembre 2008 e nel dicembre 2009 – i soggetti che si occuperanno di questo, prevede questo articolo (articolo 3) una centralità in capo all’Ente Comune, all’Amministrazione, all’Ente, agli Uffici preposti alla gestione del patrimonio comunale e in qualche modo la possibilità di avvalersi di collaborazioni, che comunque restino sempre incardinate all’interno della struttura Ente Comune proprio per far sì che ci sia una stretta connessione anche nella gestione delle fasi del procedimento di cessione con gli Uffici del Comune e nei confronti dei conduttori degli immobili stessi. La determinazione del valore di cessione è stata affidata ad un organismo super partes, è l’Agenzia del Territorio che si sta occupando delle perizie di stima ed in qualche modo la scelta fatta da tempo, individuata con la deliberazione del dicembre 2008, ha voluto in qualche modo dare garanzia a quelle caratteristiche di terzietà che soltanto una istituzione facente parte delle Amministrazioni centrali dello Stato, ancorché di orientamento privatistico, come di recente è avvenuto, mantenga quei requisiti di terzietà e di obiettività necessari in un procedimento tanto complesso e tanto importante. L’individuazione di una serie di norme che disciplinano in qualche modo il possesso dei requisiti, l’esercizio di alcuni diritti di opzione, di prelazione, la disciplina dell’asta pubblica. Mi piace soffermarmi su un aspetto importante che non potevamo trascurare, che è legato, invece, a tutti quei conduttori e a tutte quelle situazioni di leggero disagio che in qualche modo dovessero non riuscire, per ragioni diverse, ad assicurarsi, e confermo il fatto che sono stati fatti tutti i passaggi di ordine normativo e regolamentare, perché venisse previsto tutto, però
in qualche modo ci sono delle norme di salvaguardia che sono state inserite nei confronti ed a vantaggio di tutti quei soggetti che non dovessero riuscire ad assicurarsi l’acquisizione dell’immobile che conducono ed in qualche modo prevedere la possibilità anche per loro di riuscire ad avere comunque un sostegno e una continuazione nella conduzione dell’immobile ovvero nell’acquisizione di un diritto reale di godimento, come l’usufrutto dell’abitazione per continuare a vivere nell’alloggio che hanno occupato e che occupano da anni.Infine, un riferimento al quadro economico. La vendita di questi immobili che nel PEG, nel Bilancio, nella previsione del Bilancio 2010 e degli anni precedenti ha avuto una previsione di ordine contabile per l’impatto che ha, e che avrà, nelle casse del Comune, però conoscerà degli elementi di maggior dettaglio, di maggior chiarezza soltanto dopo che i conduttori degli immobili avranno manifestato la loro intenzione di acquisto.Intenzione di acquisto che gli organismi deputati all’assistenza degli Uffici del Comune della cessione potranno acquisire soltanto
dopo l’approvazione del Regolamento, nella fase procedimentale che assicurerà la vendita degli immobili medesimi. Soltanto dopo, quindi. Oltre quello che ho detto, non mi sembra ci sia nient’altro relativo al dettaglio. Ripeto, si tratta di una disciplina regolamentare alla quale, quindi, fornire contenuti di ordine politico, non è semplice, anche se sicuramente viene a coronare un procedimento avviato da alcuni anni, voluto da molti anni e che finalmente oggi approda in Consiglio comunale proprio per consentire ai conduttori soprattutto, al Comune che comunque
intende raggiungere un obiettivo e raggiungerne degli altri, utilizzando le risorse che si renderanno disponibili, comunque intende assicurare un giusto soddisfacimento a quelle che in occasione degli incontri, formali ed informali, con i conduttori degli immobili stessi sono stati svolti negli anni ed anche recentemente.

Discussione generale

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale.

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Adotti. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE ADOTTI. Signor Presidente, colleghi Consiglieri, cercherò di fare un intervento di sistema in un’Aula che appare un po’ vuota per l’importanza dell’argomento. Questo è stato appena segnalato, credo anche molto correttamente, le opposizioni ci sono e ci sono per presidiare quest’Aula e fuori da quest’Aula su un argomento, su tanti argomenti, ma in particolare su un argomento così importante. Un
argomento che meriterebbe il plenum, come dicevo poco fa, e meriterebbe – mi permetta, Assessore, lei ha certamente fatto uno sforzo molto importante e io non voglio essere capzioso, soprattutto con lei – ma avrebbe meritato, io gliel’ho già detto, un approfondimento maggiore. Anche la sua presentazione – mi permetta di dirlo – è una presentazione un po’ légère rispetto all’argomento. Stiamo parlando di centonovantuno appartamenti, che in questo momento, se quest’Aula lo delibererà, andranno ad essere dismessi. Insomma, non è proprio poca cosa. Io credo che occorra partire da una valutazione di tipo politico e poi di tipo metodologico e poi di tipo tecnico, ma sul piano politico il momento in cui questa delibera viene portata alla discussione, non è il migliore. Con molta onestà, signor Sindaco, e con molta franchezza, io ho avuto l’impressione – e con me i colleghi dell’opposizione – che questa deliberazione sia stata posta su un canale accelerato, perché il momento della visibilità di questa Giunta della città non è dei più felici, dopo la vicenda dei parcheggi. Questo non è un buon motivo per procedere con fretta. Ricordo che siamo stati noi - molti di noi siedono accanto a me – che nel 2003 o nel 2002 approvarono una delibera con molti di voi intenti per la dismissione di questi alloggi. Domanderei a chi ha scritto quel “bel” manifestino sui parcheggi, sul non far niente per tutti questi anni, dove era durante tutto questo tempo. Perché evidentemente arrivare alla dismissione degli immobili comunali, ci si è messo un bel po’. Ed oggi lo si fa, sbagliando sul piano del metodo e sul piano dei tempi. Perché questa accelerazione, ripeto, ho la sensazione – questa è una mia sensazione –che avvenga in funzione di controbilanciamento di una perdita di visibilità di questa maggioranza. E questo è un altro errore, perché genererà probabilmente altre insoddisfazioni. Parlerò fra poco anche di questo e del confronto che ci doveva essere nella città e con l’inquilinato e che,secondo noi, c’è stato solo in una fase – lo ricordava lei ieri, Assessore, non le voglio mettere parole non sue, naturalmente – in una fase preelettorale, quasi elettorale, quando gli incontri con gli inquilini, come di solito nelle fasi preelettorali se ne fanno molti. O questo Regolamento che si presenta oggi, era maturo e perfezionabile diversi mesi fa o non c’era diversi mesi fa, ed è stato fatto nelle ultime settimane. Una bozza per la verità l’Assessore ce l’ha presentata in una Commissione Patrimonio, credo, di un paio di mesi fa. Gli dicemmo già allora che avevamo forti perplessità. E alle perplessità politiche, si aggiungono oggi le perplessità di metodo di carattere generale. Gli dicemmo e vi dicemmo con grande attenzione che occorreva far mente locale su una manovra di carattere finanziario così importante, sugli impatti sociali di questa scelta, sul confronto con l’inquilinato che a noi non risulta, in termini generali e anche in termini di rapporto con le associazioni sindacali dell’inquilinato, essere avvenuto. Non abbiamo visto verbali, non abbiamo visto momenti di confronto, non abbiamo visto, peraltro, nemmeno momenti di confronto più ampi in Commissione di ben tre sedute. Per carità, per parlare di un tema così importante, ci riduciamo a farlo in tre sedute? Devo dire che molto gentilmente – quattro mi dice l’Assessore, grazie – una è stata gentilmente concessa sulla base di una nostra istanza, ne ho reso merito a verbale all’Assessore e al Presidente e ad altri che, per la loro sensibilità, hanno voluto fare in modo che ci fosse un’ulteriore occasione di confronto, ma a me sembra molto poco. Io sono fortemente spaventato da questa scelta. Per voi. Perché probabilmente le opposizioni assumeranno un ruolo che fra poco, più ampiamente di come farò io – ma anche come farò io – motiveranno.
Sono spaventato, perché ho l’impressione che una scelta che riguarda centonovantuno
nuclei familiari, praticamente – forse qualche immobile è libero, ma credo siano
pochissimi – e che nel futuro riguarderà altri nuclei familiari, doveva essere condivisa con questi, a cui doveva essere presentato il Regolamento, le opportunità che ne derivano. Io sono stupito dalla sua affermazione, Assessore, quando lei mi dice: la propensione all’acquisto la verifichiamo dopo aver emanato il Regolamento. Ma le case sono in vendita in quel momento. E allora sarà la propensione all’acquisto di chi? Di chi potrà aggiudicarsela all’asta o degli inquilini? Io credo che – e avevo mandato segnali, non mi si dica che non avevo mandato segnali, anche correndo qualche rischio politico di essere considerato un trattativista all’interno del mio gruppo di opposizione, eppure avevo mandato segnali – e avevo detto con molta chiarezza: attenzione, perché su questa scelta il confronto con le opposizioni, ma anche il confronto con la città, sarà durissimo. Lo sa chi ha amministrato il patrimonio comunale – ne abbiamo parlato poco tempo fa in occasione del Piano di zona 1 Anagnina, e ne riparleremo presto – di quanto è difficile fare questo mestiere. Lo è stato per me, lo è stato per chi è venuto dopo, lo è stato, e lo è, sicuramente anche per l’Assessore Iacono, che sicuramente cerca di farlo al meglio. Ma noi avevamo chiesto poche cose, non avevamo chiesto molto – mi sono testimoni i Consiglieri che hanno partecipato a queste Commissioni – avevamo chiesto quali previsioni di incasso; quali indagini; quali studi; quali confronti sulla propensione all’acquisto; sugli introiti; sulla praticabilità dell’operazione rispetto alle condizioni di legge; rispetto alle condizioni dell’Erp, dell’edilizia residenziale pubblica, da cui escono questi alloggi; sull’effetto sul patrimonio comunale; sul mercato immobiliare, sull’attenzione del mercato immobiliare. Perché mettere in vendita centonovantuno alloggi in un contesto di mercato immobiliare – parliamo solo di questo, che forse è l’aspetto meno interessante – sull’economia di una città che effetto ha? Avevamo chiesto di conoscere le presentazioni dell’atto; avevamo chiesto di conoscere se erano state stipulate convenzioni con gli istituti bancari; avevamo chiesto di conoscere se la vendita avveniva in blocco anche per quegli immobili contenuti all’interno degli stessi stabili a destinazioni diverse da quelle residenziale; avevamo chiesto di conoscere quali pareri fossero stati acquisiti su questo atto. Io ho avuto l’impressione – l’Assessore Iacono è di formazione avvocato come me, come altri qui dentro – che l’Ufficio legale, lo dico con molta chiarezza, su un atto di questo genere probabilmente non sia stato forse consultato. E se non lo è stato, perché. Stiamo parlando di questioni che sono importantissime. Non mi si venga a dire: chiederemo la propensione all’acquisto, valuteremo gli impatti finanziari dopo. Ma quando dopo? Fra vent’anni, quando avremo finito le dismissioni, fra venticinque anni,dopodomani, quando avremo ceduto all’asta questi immobili? Guardate che questa è una sciocchezza in termini politici. E, come vedete, cari colleghi di opposizione, quando ci vuole, non sono trattativista. Sulle questioni che riguardano l’edilizia residenziale, noi stiamo dismettendo centonovantuno appartamenti, che sono molti di più di quelli che rimangono. Perché gli appartamenti conservati in proprietà – secondo i dati che mi sono stati dati – sono ottantaquattro, quelli demaniali in gestione sono centosedici, ma sono ancora demaniali, e ulteriori due o tre appartamenti con definizioni ad “alloggio di custode”. La valutazione di un’operazione di questo genere non si fa in quattro sedute della Commissione Patrimonio – è presente il Direttore Generale, abbiamo discusso e lo ringrazio per i suoi contributi, spero abbia apprezzato i tentativi di dare i nostri, anche della nostra parte – non si fa in questo modo; si fa coinvolgendo la Commissione Bilancio; si fa coinvolgendo gli Uffici competenti; si fa coinvolgendo le strutture tecnico-legali – lo ripeto – di questo Comune, e non sono solo quelle dell’Ufficio legale. Io non voglio chiamare in causa altre persone presenti in Aula, ma ho avuto la sensazione che questo Regolamento non sia stato proprio l’oggetto di un dibattito amplissimo neanche all’interno di queste strutture, spero lo sia stato almeno in maggioranza, perché – senza offesa e con molta serenità – cari colleghi, vi rendiate conto di quello che state facendo.
Tutti gli atti sono perfettibili, noi abbiamo presentato, per dimostrare anche la nostra buona fede, per far chiarezza su quelle accuse di opposizione becera, che ogni tanto ci vengono rivolte, per ricordare a chi ha qualche mal di pancia e prepara manifestini, ricordandoci dove eravamo noi qualche anno fa, e non ricorda dove è lui e i suoi mal di pancia – che poi sono noti – per ricordare a quella parte della maggioranza che si riconosce evidentemente nell’operato di chi ha redatto questo Regolamento, che questo atto – come dicevo – è perfettibile. Abbiamo presentato, lavorandoci anche noi di buzzo buono, una serie di emendamenti al Regolamento, che abbiamo presentato alla Commissione ieri. Non pretendiamo che questo sia lo scibile, non pretendiamo che questo lavoro che noi abbiamo effettuato, sia un lavoro che recepirete per l’intero, non pretendiamo neanche che abbia caratteristiche tecniche completamente adeguate, è un problema che voi avete avuto molto più tempo di noi per sviscerare, con strumenti tecnici diversi, ma io sinceramente, è vero che è bene scrivere poco – insegnano quando fai l’avvocato – ma che questo problema si risolva con un Regolamento di tre paginette e mezza, io sono francamente molto preoccupato. Pavento condizioni di difficoltà, pavento–caro signor Sindaco – condizioni che la porteranno ad altri confronti, questa volta non con coloro che protestano per i parcheggi, ma con gli inquilini. Se lei non si rende conto di questo – e forse io non avrei interesse a dirglielo, e non avrebbe interesse a dirglielo neanche la maggioranza – però fa male. Poi, c’è un dato di fondo che è contenuto all’interno di questi emendamenti e che io voglio che sia estremamente chiaro. A parte il problema delle condizioni, a parte il problema dell’equità sociale, della giustizia sociale, della tutela degli inquilini, ma anche della tutela degli interessi patrimoniali di questo Comune, perché troppo spesso si discute di questa materia e le condizioni dal dopoguerra ad oggi, dall’assegnazione di certi alloggi, sono cambiate. Prima abbiamo parlato dell’Erp, non ci sono alloggi in graduatoria. Come mai ne dismettiamo d’emblée, tutto d’un botto, centonovantuno, quando non abbiamo alloggi in graduatoria? Poi c’è un punto, e su questo punto noi saremo inflessibili, il punto è politico, tecnico, ma è un punto fondamentale, gli introiti derivanti dalla dismissione di questi cespiti, quelli sottoposti alla disciplina di questo Regolamento, che oggi quindi vengono posti in vendita, e sulle integrazioni, modifiche del Regolamento, i nuovi cespiti che dovessero essere venduti, debbono essere destinati integralmente alla riconversione patrimoniale.

Abbiamo avuto la sensazione che, invece, si debba coprire qualche debito di Bilancio e se qualcuno ci tranquillizza su questo, noi saremo più competenti. Questa è la natura del mio primo intervento, un intervento che già sta a dirvi che abbiamo molta preoccupazione per come si è operato. Riteniamo che queste scelte siano state frettolose e che le scelte frettolose non siano mai la migliore risposta politica e la migliore risposta – caro signor Sindaco – alla customer satisfaction dei cittadini e, ripeto, glielo spiegheremo in frascatano.

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