domenica 13 settembre 2020

REFERENDUM : ANCHE SE IN CATTIVA COMPAGNIA VOTERO' SI !


MI TOCCHERA' VIAGGIARE COL PD ( IN PARTE ) E CON I NAIF


" Ogni viaggio comincia con un piccolo passo "

Così recita un proverbio cinese.

Poi occorrerà in primis cambiare i Regolamenti Parlamentari per evitare che chi è stato eletto su un programma di un partito ci ripensi e passi al GRUPPO MISTO o addirittura ad un altro partito : se non ti sta più bene TI DIMETTI E TORNI A CASA !

Occorrerà ridisegnare le funzioni delle due Camere, licenziare la NAVETTA
responsabile di attese e perdite di tempo immense.

Ma se volete capire la mancanza di argomenti dei NO basta fare attenzione alle bufale che mettono in circolazione; questa che vi illustro è la più grande !


QUESTE LE 4 DOMANDE ..... NEL 2016


Cosa cambia al Senato?
Se vince il sì. Il nuovo Senato avrà 100 membri: 74 consiglieri regionali e 21 sindaci (per i quali non è stato ancora deciso il metodo di elezione) più 5 scelti dal presidente della Repubblica.
Se vince il no. La composizione resterà quella attuale di 315 membri eletti con il sistema precedente, ai quali si aggiunge un numero variabile di senatori a vita.
La fiducia al governo cambierà procedura?
Se vince il sì. Il voto di fiducia e le mozioni di sfiducia al governo verranno discussi esclusivamente dalla Camera.
Se vince il no. All'inizio del suo mandato l'esecutivo dovrà incassare la fiducia da entrambe le camere, ma basterà la sfiducia di una delle due per farlo cadere, come oggi.
Come si modificherà l'iter legislativo?
Se vince il sì. Verrà modificato l'articolo 70 della Costituzione, che introduceva il bicameralismo perfetto. Camera e Senato eserciteranno congiuntamente la funzione legislativa solo per le leggi di rilevanza costituzionale o relative all'ordinamento statale. Per tutte le altre, compresa la conversione dei decreti legge, sarà titolare esclusiva la Camera e il Senato potrà solo proporre modifiche non vincolanti.
Se vince il no. Rimarrà in vigore il sistema bicamerale per tutte le leggi, che prima di entrare in vigore devono venire approvate con identico testo da Camera e Senato.
Come cambia l'elezione del Presidente della Repubblica?
Se vince il sì. Il Presidente della Repubblica sarà eletto con i due terzi di senatori e deputati nei primi tre scrutini e con i tre quinti dal quarto scrutinio.
Se vince il no. All’elezione continueranno a partecipare anche i delegati regionali. I primi due scrutini resteranno identici ma dal terzo sarà sufficiente, come oggi, la maggioranza assoluta.
Cosa cambia nei rapporti fra Stato ed enti locali?
Se vince il sì. Aumenteranno le materie in cui lo Stato potrà legiferare al posto delle Regioni: tra queste energia, trasporti, lavoro, rapporti con l’Europa. Ma anche per quelle su cui le Regioni mantengono competenza esclusiva il governo potrà chiedere di intervenire.
Se vince il no. Non verranno toccati né la suddivisione delle competenze legislative né gli assetti esistenti. Su eventuali conflitti di attribuzione Regione o Governo possono chiamare a pronunciarsi la Corte Costituzionale.
Quali costi verranno tagliati esattamente?
Se vince il sì. Verrà abolito il Cnel e saranno cancellate definitivamente dal testo costituzionale le Province. Insieme al taglio del Senato, la riforma dovrebbe comportare un risparmio cospicuo che però non è stato ancora stimato ufficialmente.
Se vince il no. Proseguirà il trasloco di funzioni e personale dalle Province alle città metropolitane. Il Cnel rimarrà in vita ma probabilmente verranno esaminate altre proposte di legge che ne dispongono la soppressione.
Ci saranno modifiche anche per quanto riguarda i referendum popolari?
Se vince il sì. Per presentare una proposta di legge popolare serviranno 150.000 firme. Per i referendum abrogativi ne occorreranno 800.000. Il quorum verrà fissato al 51% dei votanti alle ultime elezioni politiche.
Se vince il no. Per presentare una proposta di legge popolare e chiedere un referendum abrogativo basteranno rispettivamente 50.000 e 500.000 firme. Il quorum resta fissato al 51% degli aventi diritto al voto.
E questa è la MINCHIATA a cui hanno abboccato gli ignoranti !

LEGGI BENE!
Altra breve riflessione sul referendum
Votando SI al referendum non solo chiediamo la riduzione dei parlamentari ma andremo a modificare anche le funzioni, le competenze e le modalità di elezioni di questi.
Vi spiego meglio:
All'art. 10 del testo costituzionale, per quanto riguarda i poteri del SENATO, si stabilisce che questi bravi 100 senatori avranno il potere di modificare assieme alla camera la nostra costituzione!
Cosa vuol dire? Che 100 senatori avranno il diritto di vita e di morte della nostra democrazia!!
Ma non finisce qui....andiamo avanti, e cosa scopriamo?
Che all'art. 39 delle disposizioni transitorie chi sceglierà i senatori? Noi?? No!!
I 100 senatori..rimasti.. ascoltate bene....saranno SCELTI DAI CONSIGLIERI E SINDACI SU LISTE PREPARATE DAI PARTITI!
.. cosa ne pensate??
Infine molte competenze legislative della regione verranno affidate sempre al parlamento limitando di fatto i poteri delle regioni e concentrandoli totalmente nelle mani di pochi e non eletti da noi!
267 deputati e 134 senatori
Se passa la riforma costituzionale, questi numeri basteranno per modificare la nostra Costituzione.
Per me, può bastare.
IO VOTO NO.

LA REALTA' REFERENDUM 2020

Il quesito stampato sulla scheda è:
"Approvate il testo della legge costituzionale concernente «Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari», approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.240 del 12 ottobre 2019?"

Il taglio dei parlamentari è previsto dalla riforma approvata in Parlamento in ottobre: quasi tutti i partiti un anno fa hanno votato sì, compatti. In tutti i partiti, oggi, c’è chi fa campagna per il no (spesso smentendo il proprio voto in Aula). Il dibattito sul taglio dei parlamentari e sul referendum, dopotutto, è ormai incontenibile: è un affare da populisti, anzi no, è una battaglia storica della sinistra, dai tempi della Iotti, o ancora bandiera della destra; si dà una spallata al governo con il no, si dà una scossa verso le urne con il sì. Tutto e il suo contrario. Allora, già che si va a modificare il testo base della nostra democrazia, sarà meglio provare a fare chiarezza su cosa prevede la riforma costituzionale che sarà sottoposta a referendum.



Peraltro, se il livello di democrazia dipendesse dal numero dei Parlamentari ( dei quali quotidianamente quelli in missione e i latitanti si contano in circa 300 ) perchè da 945 no portarli a 2000 ?

IO VOTERO' DECISAMENTE SI

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