Per fortuna non butto mai niente. Appunti sulla storia del Premio Botte di Frascati
di Paolo Pellicciari
Era un pomeriggio di primavera. Seduti al bar di Podio io e Giuseppe Toffanello parlando del più e del meno siamo andati a parlare della nascita del premio letterario Botte di Frascati. Mi raccontò: organizzai una cena tra amici per festeggiare il primo anniversario de Il Tuscolo, invitai Lamberto Santilli, Accattati, Grillanti, Simongini, Caproni, Bevilacqua, Dandini e Seccareccia.
Ne venne fuori l'idea di istituire un Premio Letterario.Aggiunse, Toffanello, ricordando l'istituzione del premio, scrisse anche un appunto su Avvenire: sai, mi disse, a quel tempo la cultura vinicola a Frascati si respirava nell'aria il messaggio enoico era affidato alla Città e al suo vino.
Messaggio affidato in genere a una cartolina che presentava un ometto avvinazzato sbandierante una bottiglia o un fiasco vuoti o semivuoti, esso corrompeva il turista spingendolo a prendersi una bella sbronza. Debole e banale intestare un premio letterario ad una Botte di Vino.
Questo oscurava l'altro messaggio impregnato di religiosità, culturale e di civiltà che esprimeva Frascati nel mondo. I finanziatori del premio furono l' Azienda del Turismo presieduta da Nello Nobiloni, il Comune di Frascati Il Sindaco Pietro Micara e il Consorzio Difesa dei vini tipici , presidente Agostino Gentilini.
Nacque il Premio di Poesia Botte di Frascati finalizzato a pubblicizzare il vino di Frascati.
Così, il “Premio Botte di Frascati” l'anno dopo, il 1959, il premio venne assegnato ex-aequo a Alberto Bevilacqua e a Nunzio Romano.
Il Premio consisteva in mille litri di vino ( contenuto in una botte). Della giuria facevano parte, Accrocca, F.Caroni, Angelina Rizzo, Caproni, Dandini.
Di appresso lo aggiungo io, “Ritenendo Toffanello “banale” intestare un premio letterario a una “botte” va da se che si sarà attivato per cambiare il nome al premio, in Premio di Poesia.
Un'altra iniziativa di carattere divulgativo - promotori il Tuscolo e l'Accademia Tuscolana - fu il Premio Domenico Seghetti, istituito per gli studenti delle scuole medie con l'intento di premiare quei componimenti che fossero attenti alla vita e alla storia tuscolana.
Da ricordare che, contemporaneamente, la moglie di Toffanello, professoressa Angelina Rizzo, svolgeva una opera educativa di notevole importanza nella scuola, attivizzando spesso i suoi alunni nello studio della storia locale, anche mediante la ricerca sulle iscrizioni sulle lapidi commemorative, sui monumenti, e altro materiale documentario.
E non erano frascatani.
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Il Sen. Micara, Nobiloni e gli altri non hanno ASSESSORI parentali a Palazzo. Chiaro ?
RispondiEliminaGaetanaccio
E' arrivato pè utimo e già a capitù come se campa.
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