giovedì 28 ottobre 2010

LA NOTIZIA DEL GIORNO viene dalla Segreteria Nazionale dei Club della Libertà

Corte costituzionale 'inquinata': Lattanzi favorito. Sinistra docet


Roma, 28-10-2010

di Caterina Carosi

Non siamo veggenti, ma con l’aiuto della ‘Sibilla giudiziaria’ possiamo prevedere il prossimo incubo del presidente del Consiglio: il male minore si chiama Magistratura Democratica, ma il peggiore porta il nome di Giorgio Lattanzi, avvocato penalista della Corte di Cassazione e favorito alla poltrona dell’attuale presidente uscente della Consulta Francesco Amirante, non per ruolo, ma per successione.

Questo nome, se dovesse essere confermato a fine elezioni del 18 e 19 novembre prossimi, salirà alle cronache il 14 dicembre, giorno in cui è atteso il verdetto della Consulta per il caso del ‘legittimo impedimento’.

L’Avvocato Lattanzi, insieme ad altri 4 illustri della magistratura italiana di sinistra, ha presentato ieri la sua candidatura nell’Aula Magna del ‘Palazzaccio’ di Roma, con il beneplacito di tutta l’area Magistratura Democratica e Unicost, le correnti interne più lontane al centrodestra, dopo Movimento per la Giustizia.

Questo cenacolo della magistratura politichina vede in Lattanzi il candidato più temibile perché, oltre al suo schieramento palese, è portatore sano di un precedente che vede coinvolti sia lui che il Premier: fu proprio il penalista Lattanzi in qualità di Presidente della Sezione Sesta Penale di Cassazione a ’rigettare il ricorso di Berlusconi contro il famoso magistrato Nicoletta Gandus’, membro della stessa Magistratura Democratica che strizza l’occhio a Lattanzi, che era stata accusata da Berlusconi di ‘inimicizia grave’ per sue ’equivoche esternazioni’ che lasciavano lecitamente pensare a una lucidità di giudizio vacillante da parte del magistrato in rosa.

Come potrebbe comportarsi Lattanzi in situazione ‘legittimo impedimento’? La risposta è da rimandare a Dicembre, ma il primo punto lo segnano ancora una volta le correnti della magistratura, vero ostacolo di quel cimelio costituzionale dalla frase la legge è uguale per tutti.

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