mercoledì 6 ottobre 2010
" Che tempo che fa" fra guerre valutarie e finte bolle auree
Oggi, 6 ottobre 2010 alle ore 18,47, questo è il cambio euro contro dollaro EUR/USD 1.3932 1.3934
E questo è il fixing dell'oro a Londra :
06.10 16:39 *Oro: Londra, fixing p.m. a 1346,50 usd/oncia (a.m. 1347,00 usd)
Cosa succede ?
Succede che la Cina, per bocca del suo Primo Ministro Wen Jiabao, ha risposto picche alla richiesta degli USA e dell'EU di svalutazione dello yuan.
Di più. Il premier cinese Wen Jiabao ha invitato l'Unione europea a trattare il tasso di cambio dello yuan obiettivamente ed equamente; non contento, sabato 2 ottobre, in visita in Grecia, s'è reso disponibile ad acquistare bond greci.
A più riprese i vari l leader della Ue avevano effettuato pressioni affinchè la Cina consentisse un rapido apprezzamento dello yuan per riequilibrare la politica commerciale mondiale. L'agenzia cinese Xinhua riporta che Wen ha riaffermato che la Cina continuerà le riforme atte a rendere lo yuan piu' flessibile, come dimostra anche il rialzo del 2% contro il dollaro segnato dal 19 giugno, quando la Cina ha ripreso a far fluttuare la propria valuta. Fluttuare si, ma sotto strettissimo controllo.
Il fatto che si sia scampato il pericolo di Paul Krugman, autoesclusosi, e delle sue teorie monetarie " quantitative", al posto del dimissionario Larry Summers, l’economista di Obama,non significa granchè. La Federal Reserve è infatti intenzionata a riempirsi di titoli di stato acquistati sul mercato per pompare altri miliardi di liquidità al sistema.
Già visto, già sperimentato.
Già in altri tempi di difficoltà economica, gli States non ci hanno pensato due volte a svalutare di fatto la loro moneta per ridare slancio alle esportazioni delle fabbriche americane. " Rilancia l'export, rendi più costoso l'import, dà anche un certo riequilibrio alla bilancia valutaria" è questo il loro motto che Guido Carli sperimentò sul finire degli anni 80. E se le altre economie soffrono, chi se ne frega.
Ma con il costo orario del lavoro a 22 dollari, contro i 150/200 dollari mensili della manodopera cinese, stai fino a svalutare.
La Cina daltronde si guarda bene dallo sganciarsi dal marcamento stretto del dollaro;
risultato l'euro si apprezza, soffrono le nostre esportazioni, i prodotti made in Cina sono ancor più convenienti.
Cosa ci riserva il futuro ?
Timeo inflatio
Dunque, nonostante molte dichiarazioni di contrarietà da parte dei Governatori delle Fed Regionali presenti nel Federal Open Market Committee, Bernanke sembra orientato verso una ulteriore azione " easy quantitative".
In effetti i dati preoccupano il Capo della FED. La ripresa, già non brillante, rallenta.
Tra i principali fattori di questo rallentamento c'è in primo luogo il cattivo stato di salute del settore immobiliare. La Fed spiega che sui dati delle vendite di case e costruzioni in genere ha pesato la fine, a giugno, del programma di incentivi fiscali del governo.
Nel rapporto rilasciato dalla Federal Reserve a due settimane dal vertice sulla politica monetaria si fa inoltre riferimento al fatto che cinque dei dodici distretti registrano condizioni «miste o di decelerazione». Nel rapporto precedente, solo due distretti, quelli di Atlanta e di Chicago, avevano mostrato dei cedimenti.
Ora, con i tassi d'interesse, già al minimo storico, tra lo 0 e lo 0,25%, non si può usare l'arma di una riduzione ulteriore; alla banca centrale non rimane che riprendere il suo programma di acquisti di buoni del Tesoro (lo stesso che sta mettendo in atto la Bce in Europa). Il pericolo è che oltre ai buoni del Tesoro si vada a comprare qualcos'altro, del genere Junky-Bond o mutui più o meno sub-prime. Magari per assistere qualche banca ancora in panne con qualche costruttore immobiliare in via di fallimento.
Tassi a zero però assicurano un certo controllo sull'inflazione, essendo l'arma del rialzo degli stessi carica al massimo.
Ma un rialzo dei tassi d'interesse, utilizzato in via antinflattiva, sarebbe benzina pura sul mercato dei mutui immobiliari. L'edilizia rimane in effetti molto a rischio a mio avviso.
Il mercato capisce che è in arrivo un altro tsunami di liquidità e corre verso le materie prime, l'oro ovvero la " ciccia" e sulla " mezza ciccia" rappresentata dalle azioni.
Non mi stupirei d'assistere ad un rally novello. Mentre l'oro, quotato in dollari in via di svalutazione, a ben vedere dall'Europa, è cresciuto poco se rapportato al valore in euro.
Qualcuno ha scritto che potrebbe toccare i 1.500 dollari l'oncia ! Possibile se il cambio Euro/ usd giungerà alla soglia di 1,50
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