venerdì 1 ottobre 2010
LA POLITICA E' UNA BRANCA DELLA FINANZA
Sono 131.000 gli amministratori eletti. La loro missione è spendere i nostri soldi.
Fate una prova molto semplice : immaginate d'incontrare un signore, non in divisa, e chiedetegli che lavoro faccia. Se magari è ben vestito e nel caso vi risponda “ mi occupo di finanza ” cosa vi viene da pensare ? Questo è uno che maneggia soldi per cercar di fare altri soldi ! Le cronache del passato, le cronache di questi giorni dicono la stessa cosa dei politici. Perchè in effetti, al dilà di quanto dichiarano pubblicamente, questa è la missione di tanti, troppi politici. Non tutti per fortuna.
A MONTECARLO POTEVA FINIRE MEGLIO, MA VA BENE ANCHE COSI'
Gianfranco Fini, terza carica dello Stato, professa idee che ho quasi sempre condiviso. Dotato di ottimo eloquio, frutto di talento naturale ma soprattutto della scuola di Giorgio Almirante, ha saputo nel tempo sviluppare quelle doti che sono indispensabili per svolgere la funzione di leader.
Come il prete dall'altare, ha nel tempo indicato problemi e comportamenti atti a risolverli. Di cosa necessita un leader, che in quanto tale dispone dell'occorrente sopra enunciato? Necessita di COERENZA COMPORTAMENTALE. Ora capita nelle migliori famiglie che un fratello, un genitore, un parente stretto possa come si dice “ derazzare”; nulla questio se la condotta del nostro rimane irreprensibile, distaccata nell'operare dal parente maldestro. Due sono le possibilità: il giovine Elisabetto ha “grullato “ il più anziano e titolato parente. Credibile? Proprio no. E allora non rimane che il consenso all'arricchimento parentale !
Perchè a MONTECARLO è accaduto l'impensabile.
Se come scrive un fine giornalista, quale è Franco Bechis, nel Principato abitazioni di quella metratura vengono vendute fra i 2,5 ed i 3 milioni di euro, se quanto afferma si rivelasse vero, allora quei 300.000 euro ricevuti da Alleanza Nazionale per l'immobile ricevuto in eredità sarebbero un'offesa nazionale.
Il buongusto, l'etica e la moralità tanto reclamate da FINI avrebbero a monte richiesto che mai e poi mai un congiunto, un parente, un affine potesse, anche a prezzo congruo, acquisire quell'immobile. Che dire se anche a SANTA LUCIA hanno chiesto lumi al Notariato Monegasco per quel valore di cessione “ stranamente basso”! Vada come vada FINI deve uscire dalla vita politica del paese perchè a noi non ci “ grulla”
PRESIDENZA della CAMERA e PROCURA ROMANA tirate nel ridicolo
La strenua difesa dell'indifendibile, il resistere alla richiesta di dimissioni da parte di Gianfranco Fini non sono altro che il sintomo del deterioramento della politica. “Hic manebimus optime” sembra voler dire l'uomo, a capo di un manipolo di sedicenti “ etici” che a Palermo danno sfogo alla demenza acuta. “ Hic manebimus optime “ sembrano dire i tanti arraffatori che, incuranti del pubblico disprezzo, restano attaccati alle varie poltrone anche di fronte a fatti inoppugnabili. E dire che sarebbe stata la volta buona per fare una bella piazza pulita, per ripristinare il primato dell'etica comportamentale nella gestione della RES PUBLICA. Al contrario l'irresponsabile comportamento della terza carica dello statarello, nella colpevole inerzia del suo superiore, sembra voler accreditare l'attesa “ dell'AMMORTAMENTO GIUDIZIARIO “ . Già, perchè a condurre le indagini non sono IL GIORNALE o LIBERO, ma la Procura di Roma. La stessa PROCURA cioè che ancora non si esprime in modo chiaro sui FURBETTI DEI RIMBORSI D'ORO...... e sono già passati due anni e mezzo !
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" Ammortamento giudiziario " !
RispondiEliminaMi fai morire !
Pina
Lo scandalo è proprio nel rifiuto dei magistrati di ascoltare sia Fini che il cognato.Rifiuto che la Procura di Roma ha pubblicamente esplicitato.
RispondiEliminaMa cosa li paghiamo a fare questi magistrati ?
Solidarietà a Belpietro.